Pianto liberatorio

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Erano ormai trascorsi dodici giorni dalla sua partenza e Marinette si era integrata molto bene con i ragazzi dello staff dell'agriturismo di sua nonna Gina.

Marco, il suo responsabile, era un ragazzo molto gentile, ma altrettanto riservato, tanto che alle volte le sembrava di aver a che fare con Luka.
Viveva in un mondo un po' suo ed amava la musica.
Le aveva insegnato ad occuparsi della reception, all'occorrenza, poiché specialmente in quel periodo capitava che sia lui che sua nonna fossero fuori per commissioni o incontri per l'organizzazione della festa di paese.

Da quando Alex aveva saputo che Marinette aveva l'hobby, tra gli altri, delle piante, i due trascorrevano l'ora subito dopo pranzo nella serra.
Le aveva insegnato qualche trucco per crescere meglio alcune piante da fiore e la ragazza si era interessata anche alla coltivazione delle piante aromatiche.
Era un ragazzo a modo, dichiarato innamorato di Giulia, ma aveva quel modo di porsi un po' troppo galante a volte che la metteva in evidente imbarazzo.
Marinette conosceva bene quel modo di fare e capiva la nuova amica.

La corvina aveva già dimestichezza con la cucina della struttura, si divertiva con Linda a preparare manicaretti per gli ospiti, che l'avevano anche presa in simpatia, e la zona ristorante aveva assunto un aspetto molto più accogliente ed accattivante, grazie alla creatività di Marinette.
Ogni tanto accadeva che le due ragazze parlassero tra loro, Linda era molto divertente nonostante i ragazzi l'avessero soprannominata "generale".
Solo perché era molto precisa e particolarmente esigente sul lavoro.

Collaborava molto bene anche con Giulia, con la quale aveva un po' più di confidenza: si erano trovate in sintonia sin da subito e trascorrevano molto tempo insieme, tra riordinare e pulire le stanze ed occuparsi della lavanderia.
Le aveva fatto conoscere Alya durante una videochiamata e da quel giorno Giulia si trovava a parlare da sola con lei qualche minuto, giusto perché l'amica francese voleva avere conferma che Marinette stesse bene, visto che sapeva che in fondo non si sentiva così.

«hai sentito i tuoi genitori oggi?»
Chiese la giovane dai capelli rossi, appoggiata allo stipite della porta in attesa della fine del ciclo di lavaggio, mentre Marinette svuotava l'asciugatrice dalle lenzuola pulite.

«ho scambiato qualche messaggio con mia madre. Mi ha detto che a fine mese chiuderanno una settimana per venire qui. Non vedo l'ora! E tu?»

«ieri li ho sentiti con mio fratello, Gina ci ha dato il giorno libero e domenica andremo a trovarli»

«mi fa piacere! Da quanto non vi vedete?»

«ormai sono due mesi e Marco inizia a risentirne, mammone com'è»
Sorrise al pensiero. Nonostante fosse più grande, suo fratello era sempre stato particolarmente legato alla madre.
Giulia si avvicinò alla lavatrice per spostare i panni lavati e infilarli nell'asciugatrice, mentre Marinette si spostava verso la porta.
«hai sentito anche i tuoi amici? Notizie da..»

La corvina sospirò scuotendo la testa
«nessuna notizia. Ho sentito Alya: mi ha detto ancora una volta che non se la passa bene e questo mi fa stare male. Vorrei chiamarlo, ma... Non credo sia giusto che sia io a fare il primo passo, è lui ad aver sbagliato. L'ho rincorso per troppo tempo»

«Marinette, ogni tanto l'orgoglio va messo da parte, specialmente quando si ama. Perché tu lo ami, non puoi negarlo. Non credo che da un giorno all'altro il tuo cuore abbia smesso di battere per lui solo per quel che è successo»
Le due ragazze si stavano avviando nel corridoio verso l'ultima camera da preparare.

«come fai a dirlo?»

«te lo si legge negli occhi quando ne parli. Stai sinceramente male per quel che ha fatto, ma lo vuoi perdonare. Sapere che lui è in crisi ti fa preoccupare tanto da non essere serena come vorresti. Se poi ci mettiamo l'ansia che ti viene ogni volta che senti Alya e Nino, perché pensi che lui sia con loro...
Sì. Direi che lo ami ancora»

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