"Mi raccomando, se ci stai male, se hai bisogno puoi tornare in qualunque momento qui a casa." disse babbo per tranquillizzarmi prima della partenza.
Mamma, seduta sul divano del salotto, sembrava disinteressata, ma la realtà era che ci stava talmente male, che non aveva la forza e il coraggio di guardarmi negli occhi. Sorrideva dentro, ma fuori era dispiaciuta. Una mamma non vorrebbe mai separarsi da sua figlia, specialmente cosi presto.
Ad un certo punto venne verso di me, e mi tese le braccia per abbracciarmi. Ricambiai il gesto e rimasi li, senza parole.
Quella sera, dopo cena, io, mamma e babbo, iniziammo a parlare di pallavolo, del mio sogno, che sappiamo tutti sarebbe arrivare a giocare in serie A1 e in nazionale. "Se mai arrivasse un giorno quella notizia sappi che io non ti lascio andare da sola a Roma, e che verrei con te a qualsiasi costo!" intervenne mamma.
E invece no, non era così, io sarei andata da sola a Roma e avrei vissuto la mia avventura con me stessa, senza un appoggio stabile vicino. Ovviamente mamma non spariva, rimaneva sempre li ad aiutarmi, e l'unica cosa che prima non avevamo era la distanza. Non potevo più abbracciarla quando volevo, ma solo nel weekend quando tornavo a casa. Era difficile, avevo solamente quattordici anni, ma se volevo raggiungere il sogno di una vita, dovevo pur soffrire un po'.
Erano le 6:30 di mattina, quando babbo caricò in macchina l'ennesima valigia: " vitto ma cosa ci hai messo in queste valigie? Pesano più di me ahah!", intervenne lui sommerso dai bagagli. Effettivamente io e mamma avevamo paura che la roba mancasse, per quello avevamo messo in valigia il più possibile: "Emhh, scusamii ahahah!" risposi.
QUALCHE ORA DOPO..:
Ero lì, in macchina, davanti a quel maledetto ma allo stesso tempo che mi sta cambiando la vita, edificio. Non riuscivo ad aprire neanche lo sportello, ero ancora sotto shock..Babbo scese dalla macchina e mi aiutò a scendere, lo aveva capito che non ero pronta a tutto ciò, anche se era il mio sogno da sempre.
L'edificio a prima vista sembrava buio, spento, ma aveva qualcosa che lo rendeva unico.
All'interno era diverso da come me lo aspettavo, le pareti erano di un grigiastro accogliente, si trovavano molte piantine sparse qua e là e il bancone della reception era bianco ed aveva penne e volantini sparsi.Dietro al bancone si intravedeva una ragazza abbastanza giovane. Aveva i capelli castani, lunghi e molto lisci, i suoi occhi erano grandi e verdi e possiamo dire che sa truccarsi veramente bene. Indossava un maglioncino bianco panna di lana fine ed una camicetta sotto nera che riprendeva il colore dei pantaloni eleganti abbinati. Si presenta col nome di Sabrina e mentre parla con mio babbo cerco di riflettere sulla decisione che ho fatto. Mi venivano spesso dei ripensamenti, ho dovuto lasciare tutto il mondo di castelfranco, il paesino in cui sono cresciuta e tutte le amicizie fatte fino ad allora. Dopo solo pochi mesi passati al liceo ho salutato tutti e me ne sono venuta qui da sola, a Roma.
Le mie amiche all'inizio mi hanno presa per pazza, ed alcune sono risultate gelose ed hanno persino smesso di parlarmi. Sinceramente meglio così, non ho bisogno di amicizie false. Con alcune ci sono rimasta in buoni rapporti, ed il sabato e la domenica quando torno a casa ci incontriamo sempre per salutarci, scambiarci qualche notizia e qualche regalo.
Ho dovuto salutare anche il mio fidanzato, che amavo e amo tutt'ora ma che per problemi di lontananza ho dovuto lasciare. Ci amiamo a vicenda, anzi, ci amavamo, perché sono da un po' di settimane che non lo sento più come prima, sembra che si sia distaccato da me, e detto sinceramente lo capisco.
Lui si chiama Federico e l'ho conosciuto al liceo. Va tutt'ora nella sezione A mentre io ero nella B. Dal primo giorno in cui l'ho visto me ne sono subito innamorata, mi faceva sentire amata a tutti gli effetti. Rappresentava quell'amore che non avevo mai ricevuto in passato. Ho molte foto ricordo con lui e non penso di cancellarle dal telefono, perché è comunque un ricordo di un periodo speciale, anche se li per li fa male.Nel liceo scientifico ho passato solamente i primi quattro mesi, ovvero da settembre a dicembre. Ho molti bei ricordi di quel fantastico posto e delle fantastiche persone che ho incontrato lì dentro. Ad esempio Greta, la mia nuova amica. Veniva in classe mia e da subito ho legato con lei. Abbiamo tante cose in comune per questo andiamo quasi sempre d'accordo.
Marta è di origine francese, ma vive in Italia da quando ha tre anni perché sua mamma in un viaggio ha trovato l'amore a Genova. Si sono poi trasferiti a Fucecchio perché suo padre ha trovato lavoro a Santa Croce in una concia. Economicamente non è proprio messa bene Greta, per questo le ho dedicato tutto il mio cuore, perché volevo che una volta nella vita si sentisse speciale e apprezzata dagli altri.Anche se sono venuta qui a Roma con lei non ho mai perso i rapporti, ogni sera facciamo una videochiamata di quasi due ore, nella quale ci raccontiamo cosa è successo il giorno stesso. È un'amica fondamentale, della quale ti puoi fidare ciecamente, infatti la posso solamente ringraziare.
Ho mantenuto anche i rapporti con Martina, la mia migliore amica delle medie. Lei ha un anno in meno di me, infatti quest'anno dovrà dare l'esame di terza media. Io avendolo già fatto la rassicuro sempre dicendole che non è impossibile, ma lei non vuole credermi difatti passa tutto il tempo a studiare. In mia assenza è diventata un po' troppo secchiona ahah.
Anche con un'amica di classe delle medie sono rimasta in ottimi rapporti, anche lei si chiama Martina e devo dire che è per colpa sua se finisco spesso i minuti del telefono!
Alle medie eravamo molto unite, adesso per questa cosa il nostro legame è diminuito ma ci vediamo comunque ogni weekend quando torno a Castelfranco.C'è anche Virginia tra queste ragazze, con lei ho legato in prima media, dopo poco che l'ho conosciuta. Mi ha sempre aiutata e io ho fatto lo stesso con lei. Ci sentiamo spesso, anche se non andiamo più in classe insieme e ormai non siamo più nello stesso paese.
BENE BENE, COME PRIMO CAPITOLO DIREI CHE È PIUTTOSTO LUNGO, SPERO VI PIACCIA! IN QUESTI GIORNI DECIDO IL GIORNO E L'ORA IN CUI PUBBLICHERÒ NUOVI CAPITOLI, QUINDI STATE ATTIVI EHH!
VB✨🧸🏐
STAI LEGGENDO
quel sogno
AdventureVittoria, la protagonista, aveva solo quattordici anni quando si trovò davanti ad una decisione importante, che le avrebbe definitivamente cambiato la vita. Spaventata da tutto non si tira indietro, riuscirà dunque tra vari ostacoli a realizzare il...