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Sono Giuliette Yamada, una ragazza che è stata appena ammessa a uno degli istituti per eroi più prestigiosi del Giappone: la Yuuei. Sono molto ansiosa, ed emozionata allo stesso tempo, poiché non voglio deludere la mia famiglia che mi ha aiutato molto per raggiungere questo obiettivo e ora che ce l'ho fatta voglio far vedere a tutti che posso essere una fantastica hero, proprio come All Might. Lui è il mio punto di riferimento, il simbolo della pace, l'hero n°1, la persona più ammirata di tutti, è come se non avesse punti deboli. Comunque oggi è il mio primo giorno da liceale e mi sto preparando molto in fretta per non far tardi.

La settimana scorsa ho ricevuto la lettera di ammissione e sono stata messa nella sezione B. Potevano anche mettermi in A, ma mi accontento. Ci sono molti ragazzi che non sono stati fortunati come me e non voglio essere egoista.
Spero vivamente di far amicizia con qualcuno e di non rimanere sola per il mio carattere un po' difficile da comprendere o da sopportare. Non sono una persona facile infatti e non penso di diventarlo di tutto un tratto.

Metto la divisa della scuola e mi guardo allo specchio della mia camera. Pettino ancora i miei capelli corti blu scuro a caschetto, prendo lo zaino nero e esco di casa. Indosso le mie cuffiette e ascolto un po' di musica mentre vado verso la Yuuei.

Continuo a camminare finché non arrivo a destinazione. Entro nel cancello più emozionata di prima. Guardo a terra per non incrociare lo sguardo di nessuno, ma sfortunatamente inciampo nelle mie stesse gambe dall'ansia. Sto per cadere a terra ma sento inizialmente un tocco leggero e poi, dopo aver riaperto gli occhi, vedo che fluttuo nell'aria.

<<Scusami, non penso che cadere il primo giorno porti molta fortuna.>> una ragazza dai capelli castani, molto gentile mi aveva appena affiancata. Mi fece scendere a terra e mi ricomposi subito.
<<Grazie.>> risposi solo. Sinceramente ero abbastanza incuriosita dal suo Quirk, era molto interessante.
<<Che Quirk è?>> le chiesi con zero emozioni.
<<Oh, si chiama zero Gravity. Ogni cosa che tocco inizia a fluttuare senza forza di gravità.>> mi spiega sorridendomi molto dolcemente.
<<Il tuo invece? Che Quirk hai?>> chiede molto curiosa.
<<Ecco...posso controllare la mente delle persone con il contatto visivo e posso fermare il tempo.>> rispondo molto insicura che i miei Quirk siano belli quanto il suo.
<<Fantastico! Spiega sono curiosissima!>> esclama euforica.
<<Semplicemente, il controllo mentale lo posso usare su chi voglio ma devo guardarlo negli occhi per attivarlo e quando lo uso i miei occhi da scuri diventano viola. I miei occhiali però mi permettono, grazie a delle lenti speciali, di concentrare il mio Quirk solo su una persona così da non affaticarmi e usarlo al meglio.>> le spiego più tranquilla ora.

<<È davvero fortissimo!>> rido leggermente a quella sua affermazione.
<<Invece il mio Quirk che ferma il tempo è un po' più semplice: quando lo attivo creo con le mani dei cerchi blu reticolati con cui fermo il tempo creando una stasi temporale. Mentre il tempo è fermo, toccando una persona, posso far muovere anche essa nella stasi. Non lo uso molto però, mi leva molte energie e per di più quando mi muovo nella stasi ne consumo ancora di più, quindi non ci posso stare per molto tempo.>> continuo rassicurata dal sorriso della castana. Lei mi fa ancora complimenti e sento che diventeremo molto amiche io e lei.

<<Oh, che sbadata, sono Uraraka Ochaco piacere...>>
<<Giuliette Yamada. Piacere Uraraka.>> le stringo la mano e entriamo nella scuola appena sentiamo suonare la campanella.
Andiamo su e giù per le scale non trovando le classi in cui dovevamo andare.

<<Uff, non ce la faccio più! Potevano mettere i cartelli no?>> sbuffo esausta.
<<Hai ragione...>> dice Uraraka che si siede su una scala della scuola.
<<Io devo trovare la 1-B il prima possibile.>> continuo a lamentarmi sbattendo improvvisamente il piede a terra per lo stress.
<<Io la 1-A.>> in quel momento vidi spegnersi il sorriso della ragazza.
<<Non stiamo in classe insieme.>> dice delusa.
<<Ma siamo comunque amiche, vero Giuliette?>> mi chiede riacquistando il sorriso.
<<Certo.>> esclamo senza pensarci due volte e aiuto Uraraka a rialzarsi da terra.
Ci guardiamo un attimo per poi catapultarci alla ricerca delle classi introvabili. Finalmente, dopo qualche rampa di scale e corridoi infiniti, troviamo la 1-B e la 1-A, fortunatamente vicine l'una all'altra. Ci salutammo e poi entrammo ogniuna nella propria classe.

Ero super eccitata, aprii la porta della classe e trovai alcuni ragazzi che parlavano per conto loro. Alcuni mi fissarono per qualche minuto e poi si avvicinarono al posto un cui stavo. Iniziarono a farmi domande e io cercai di rispondere a quelle che capivo.
<<Fatela respirare!>> una ragazza dai capelli color carota mi aveva finalmente tolta da quel mucchio opprimente di persone.
<<Grazie.>> risposi fredda, come al solito, e mi andai a sedere a un banco libero, vicino alla finestra. La ragazza mi seguii e poi iniziò a parlarmi.
<<Allora, come ti chiami?>>
<<Giuliette Yamada.>> dissi distogliendo lo sguardo poiché non avevo alcuna intenzione di parlare con sconosciuti in quel momento.
<<Piacere Giuliette, io sono Itsuka Kendo.>> mi porse la mano che io prontamente non strinsi. Sì, sono abbastanza diffidente con le persone ma...non ci posso fare niente. Uraraka a primo impatto già avevo capito che era una persona gentile e gioiosa, ma preferisco tenermi distaccata da altri.
<<Se vuoi, io sono tua amica.>> mi disse solo per poi dirigersi verso il suo banco, lasciandomi sola tra i miei pensieri.

Poco dopo mi si avvicinò un ragazzo dai capelli biondo platino pieni di gel, occhi azzurri e molto sicuro di sé. Alzai gli occhi al cielo solo nel guardarlo camminare come un divo. Presi immediatamente il mio taccuino dei disegni in modo da non incrociare il suo sguardo.
<<Hey, si guardano le persone.>> disse.

La voce era ancora più irritante dell'aspetto e del modo.
<<Non sei mio padre, non mi dici tu cosa devo fare.>> continuai comunque a scarabocchiare a vanvera sulla carta. Lui mi bloccò il braccio di scatto e io alzai il viso, assassinandolo con gli occhi. Stavo per usare il mio Quirk ma non lo feci, era meglio riservarlo per altri momenti.
<<Mi lasci?>> gli chiesi semplicemente, cercando di essere educata e levai il braccio dalla sua presa. Ridacchiò con quel sorriso da ebete che aveva in volto.
<<Sei solo invidiosa di non avere molto fascino come me.>> mi stuzzicò e io non resistetti più. Mi alzai sbattendo le mani sul banco e lui sobbalzò all'indietro. Feci girare tutta la classe ma non mi importava: quel bambino aveva superato il mio limite di sopportazione.

Gli rivolsi lo sguardo solo per vedere la sua faccia ancora convinta di quello che aveva detto.
<<Ah si?! Chi ti credi di essere, sentiamo!>> alzai un po' troppo la voce che mi potevo benissimo sentire dall'altra parte della scuola.
<<Penso di essere molto più calmo di te inizialmente!>> urlò anche lui e mi si avvicinò minaccioso.

Si intromise però Kendo prima che picchiassi quel biondino strafottente e che gli facessi rimpiangere di essere nato.
<<Adesso tu te ne vai e lasci in pace un po' tutti ok?>> disse lei in tono autoritario e strattonò via il ragazzo, poi tornò da me.
<<Mi dispiace, si comporta così non pensarci.>> mi mise una mano sulla spalla e si allontanò di nuovo continuando a tener fermo quel ragazzo.
In quel momento entrò il professore e iniziò a spiegare alcune materie noiose. Per poco non mi accasciavo sul banco. Devo dire che la scuola... è sempre la scuola, anche se per eroi.
Le lezioni finirono, fortunatamente, e mi diressi verso la mensa. Mentre andavo mi si avvicinò per le scale la ragazza dai capelli arancioni.
<<Non stare sempre da sola, su.>>
sbuffai a quella sua affermazione.
<<Va bene.>>
La vidi saltare dalla gioia e poi andammo insieme a mangiare. Prendemmo alcune cose e poi ci sedemmo a un tavolo insieme ad altre ragazze della classe di cui poco mi importava.

Iniziarono a parlare e scherzare e io mi aprii un po' vedendo che le altre non erano poi così male come credevo. La mia felicità però durò poco perché una chioma bionda si avvicinò al nostro tavolo e io sarei voluta scomparire.
<<Monoma che vuoi ora?>> disse Kendo così da risparmiare le botte.
<<Niente.>> disse spavaldamente e mi fece salire la rabbia. Lui mi guardò con aria di sfida e io ricambiai.
<<Giuliette non ha intenzione di parlare con uno come te, lasciala in pace.>> continuò lei.
<<Okok...ci vediamo in giro...Giuliette.>> il biondo se ne andò e tirai un respiro di sollievo.
<<Grazie Kendo.>> dissi solo.
<<Di niente, te l'ho detto che ci sono io.>>
Sorrisi e ripensai a quel Monoma... è un imbecille, strafottente ed egoista...ma non è male.

♥Spazio autrice♥
Ciau a tutti! Questa è la mia nuova storia su Monoma, chiesta dalla mia migliore amica e completamente dedicata a lei. Ti do un abbraccio forte, spero ti piaccia❤️

Comunque questo è il primo capitolo, spero che abbia incuriosito un po' tutti. Grazie che leggete la storia e...niente.
Vi voglio bene.
Al prossimo capitolo.
~Giuly🖤

I Hate You, but I Love You ~Neito MonomaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora