Raccontami di un giorno perfetto - donna

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Avevo paura di tutto.
Le cose che normalmente avevano un valore per me non lo avevano.
Avevo paura di vivere. Di quello che sarebbe successo se avessi provato delle emozioni...pensavo di non meritarle.
Poi senza neanche accorgermene sono cambiata, non mi preoccupava più quello che sarebbe successo se fossi tornata a vivere, mi preoccupava di più il pensiero di non farlo, di cosa mi sarei persa, mi spaventava il non ricordare più tutti i momenti...tutti i posti. Ed è stato merito di Finch.
Mi ha insegnato a meravigliarmi.
Mi hai segnato che non serve scalare una montagna per sentirsi in cima al mondo, che anche i luoghi più brutti in realtà possono essere bellissimi se ti concedi il tempo di guardarli, mi hai insegnato che va bene perdersi se poi trovi la strada per tornare.
Ma nell'imparare tutto questo perso di vista una cosa fondamentale. Non ho visto Finch, non ho visto che soffriva.
Non ho visto che mi stava dando lezioni su come andare avanti.
Lui era un sognatore, sognava ad occhi aperti. Sognava la bellezza del mondo e la trasformava in realtà.
Mi hai dimostrato che ci può essere della magia anche nei luoghi più inaspettati, che ci sono dei posti luminosi anche nei giorni più bui...e se non trovi questi posti luminosi puoi essere tu quel posto luminoso con le tue infinite capacità.

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