Capitolo 1

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La mia vita da quando che mio era morto era piano piano caduta a pezzi, mi ero allontanata da qualsiasi persona a cui tenevo. Ogni notte mi tornava in mente l'immagine di mio padre steso nel prato, cercavo di parlare ma dalla bocca non usciva nessun suono. Mi svegliavo in lacrime e con l'affanno, non potevo più vivere così, non ero più me stessa .
Mentre riflettevo sulla mia triste esistenza fui scombussolata da una voce:
- Aika ci sei?- Chiese irritato Nathan muovendomi la spalla per farmi tornare alla realtà,
- Si, che succede?-. Da quando che lui era diventato l'alpha di un altro branco era sempre più irritato e scorbutico, voleva sempre che io allenassi la mia "dote", così chiamava il mio potere, che cosa sciocca. Era sempre in allerta come se qualcuno o qualcosa stesse per farci un agguato.
- Hai sentito cosa ti ho detto?-
- No, puoi ripetere?-
- Ho detto che per oggi abbiamo finto e che puoi andare a casa.- Disse mettendo in ordine gli attrezzi dell' allenamento che aveva tirato fuori dal borsone.
- Stasera io e gli altri andiamo al pub, vuoi venire con noi? Dovrebbe esserci anche Sasha.- Chiesi guardandolo negli occhi,
- No, penso che mi allenerò.-
- Anche il venerdì sera? Andiamo prenditi una pausa.- Dissi facendo un sorriso,
- Non posso, se succedesse di nuovo qualcosa devo essere pronto, non posso permettermi di far morire altra gente come l'ultima volta.- Disse irritato dalla mia domanda. Si girò e se ne andò di furia. Da quando che aveva trovato Lewis mezzo morente e lo aveva visto morire sotto i suoi occhi, qualcosa in lui era cambiato, credeva di esserne responsabile.
- Non solo tu soffri Nathan, anche a me manca sai.- Dissi con le lacrime agli occhi. Lui si fermò e con freddezza disse:- Tu non puoi capire.- Si girò nuovamente e se ne andò via veloce.

Tornai a casa, le parole di Nathan mi avevano ferita, davvero credeva che io non potessi capire? Credeva veramente che io fossi così ingenua? Beh, forse lo ero o forse lo era lui.
Aprii la porta di casa e mi ritrovai davanti Alec, - Che ci fai qui?- Li chiesi mentre mi toglievo la giacca, - Sono venuto a prenderti, stasera si va al pub no?-
- Non era alle 9?-
- Aika, sono le nove, gli altri ti hanno chiamata almeno sessanta volte.- Controllai il telefono "59 chiamate perse da Sasha",
- Oh cazzo, ho perso la cognizione del tempo mentre mi allenavo, scusa.-
- Fa niente, vatti a lavare e mettiti qualcosa.- Disse spronandomi.
Salii in fretta al secondo piano e mi diressi in bagno, aprii l'acqua calda e mi feci una doccia veloce, mi asciugai e scelsi cosa mettermi, ovvero, dei pantaloni di jeans chiari strappati e un top color carne con delle scarpe bianche, mi misi un filo di mascara, presi un giubbotto nero e scesi le scale.
- Fatto.- Dissi ad Alec,
- Andiamo allora.-

Bardolf, l'inizio della fine . Parte 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora