«Ansie... mio fratello è un cazzo di stronzo.» Specificò Pidge. Togliendosi gli occhiali da sole. Mostrando la sua faccia a finché tutti la vedessero.
«Non c'ha messo tanto.» Osservò Keith.
«Taci il tuo cazzo.»
Keith ridacchiò. Le sue labbra formarono un ghigno, le braccia ancora gli tremavano dall'ansia. «Dillo a Lance.»
Lance si sporse in avanti. Gomiti sulle ginocchia, occhi rimasti su Hunk. Il cubano emise un drammatico rantolo, «sono offeso!». Urlò, portandosi le braccia al petto.
Coran si lamentò, non perdendo però il sorriso.
«Ora gruppo, no parolacce. Pidge, per quanto riguarda i successi?» Pidge ingoiò la saliva raggruppata nella sua bocca. Portò i suoi occhiali sul grembo.
«Beh, ora che sono cieca non ho più bisogno degli occhiali da vista. Solo quelli da sole per nascondermi come un emo.» Lance rise e si girò verso Keith.
«Visto che Keith si identifica come emo, cosa che è, lui è offeso.»
«Sta zitto, Lance!»
Coran chicco le dita. Attirando l'attenzione di tutti tranne Lance a lui. Hunk velocemente portò Lance a fissare Coran. Lance non rispose al 'abbastanza strano se non fosse stato sordo e un po' imbranato' trattamento da parte del miglior amico.
«Pidge, questo è stato il tuo primo tentativo. Sei stata bravissima! Adesso sentiamo... Shiro!» Esclamò Coran gioiosamente. Shiro era in un angolo della stanza, i suoi capelli bianchi vivido. La sua maglietta era stretta, rivelando il contorno di una protesi per il suo braccio sinistro.
I suoi occhi grigi incontrarono quelli di Keith, mandando un'alzata di spalle a Coran.
«Io sono Shiro.» La sua voce profonda rispose, Pidge girò il capo nella sua direzione. «Non so dire cosa sia reale. E sembra ci sia qualcosa che ci soffia contro... n-nei muri.» La sua voce scemava e i suoi occhi passavano lungo la stanza. Fermandosi al muro alla sinistra, gli occhi gli si sgranarono mentre la stretta sulla sua protesi si faceva più forte. Coran si alzò, Lance chiuse gli occhi e Hunk si girò di poco. Keith poggiò le mani sulle ruote, pronto a girarsi. Shiro si irrigidì, non muovendosi quando un leggiadro strato di sudore coprì la sua fronte. Il suo respiro era trattenuto fin quando Coran non arrivò a toccargli il muscolo della spalla.
Un profondo fu rilasciato e Shiro si rannicchiò. «Scusatemi.» Accantonò il suo momento di terrore. Keith si mosse verso di lui, preoccupazione vivida nel profondo dei suoi occhi. Keith appoggiò la mano sulla coscia di Shiro, stringendola gentilmente.
«Soffro di schizofrenia, come avrete potuto intuire.» Hunk toccò la faccia di Lance per dirgli che era sicuro aprire gli occhi ora. Pidge ricominciò ad ascoltare esitamente Shiro, sentendo l'atmosfera infiammarsi leggermente.
«Ansie... Adam mi ha lasciato. Gli ho detto che volevo ricominciare a lavorare fuori città. Si è offeso. Ho dormito sul divano.» Shiro fece una pausa. Ingoiò nervosamente prima di continuare. Delle lacrime iniziarono a riempire i suoi occhi.
«È andato via. Nessun avvertimento, nulla. Tutto quello che gli apparteneva è fuori dall'appartamento. Mi fa sentire... vuoto.»
Keith lanciò le sue braccia all'aria infuriato.
«Quel figlio di puttana!» Gridò.
«Keith!» Coran protestò. «Tieni sotto controllo la tua rabbia.» La sua voce si abbassò al gentile promemoria. Pidge sbuffò, poteva quasi immaginare che aspetto avesse Keith: faccia rossa, una lunga frangia, probabilmente in nero o rosso.
Com'era di nuovo il rosso?
Un problema per un altro giorno.
«Sto bene, immagino. Quindi, successi ora. Tre mesi puliti e sto andando alla grande! Onestamente non pensavo che sarei arrivato così lontano. Sono fiero. Il che è strano. "Shiro scrollò le spalle timidamente.»
«Anche noi siamo orgogliosi di te, papà spaziale.» Disse Lance sorridendo. Hunk annuì con entusiasmo. Pidge fece un piccolo cenno, avendo conosciuto Shiro solo da pochi minuti.
«Qualcuno vuole andare a seguire?Coran ha parlato dopo alcuni momenti di silenzio. Il gruppo ha guardato Keith con gli occhi socchiusi. Alla fine ricevette il segnale.
«Ansie. Vediamo, mia madre che mi ha abbandonato ha deciso di unirsi alla mia forza lavoro, quindi ora è la mia fottuta compagna. Devo dire che è piuttosto calma. Ma sta riportando indietro problemi di abbandono che sono stati esacerbati dalla morte di mio padre. "Le sue mani stavano giocando sulle sue ginocchia. Guanti spessi senza dita che nascondevano i suoi palmi. I suoi capelli gli cadevano sul viso, non si è preoccupato di spingerli indietro.
«Oggi era il tredicesimo anniversario della morte di mio padre. Quindi è una giornata un po' di merda. Ma, come dice Coran a pranzo ogni volta che ci servono tonno. Dobbiamo apprezzare quel tonno schifoso perché alcuni poveri amano il tonno e diventerebbero presidente se il tonno fosse promesso. "Keith si morse il labbro. Continuando dopo pochi battiti del suo cuore.
«I successi sono abbastanza nella normalità. Ho un cane, ho compiuto 19 anni poche settimane fa e finalmente ho abbastanza soldi per unaa terapia fisica. Il dottore dice che ho poche possibilità di camminare di nuovo, ma Lance mi ha detto che se non avessi corso il rischio mi avrebbe rubato il cane.» Keith finì con il pollice in sù da parte di Lance.
«Amo il suo cane!», puntando il dito contro Pidge. Pidge non rispose, non rendendosi conto che il cubano aveva fatto qualcosa contro di lei.
«Sono Lance. I miei fattori di stress sono che mia sorella Veronica si è trasformata in un'alcolizzata da quando si è lasciata. O almeno penso che lo sia. Compra una cosa nuova di vino ogni giorno e si schianta sempre nel mio letto? È un po' strano ma la mamma non le sta ancora sbattendo il culo quindi immagino che non sia poi così male. A parte il problema con l'alcol di mia sorella, ho detto a mio padre che ero gay e demiboy. L'hai presa bene? Bene, abbastanza bene per una persona omofobica.»
Lance si strinse nelle spalle mentre parlava. Il suo volume variava a ogni parola. Ha continuato, Pidge non era divertito.«Ma va tutto bene ed è figo. Devo andare alla baracca di Keith! Quella era una merda, come sul serio amico, sta infrangendo diversi codici sanitari!»
«Lascia la mia casa fuori da tutto, stronzo!»
«Ragazzi!» Coran li rimproverò .
«Comunque, il cane di Keith è un super cagnolino. Amiamo Cosmo.» Keith gemette.
«Non è il suo nome» disse. Lance non prestò attenzione alla traduzione ASL di Hunk.
«Ma è tempo per i successi! Sono stato accettato alla Garrison. Comincio il prossimo giugno. A loro non importa nemmeno se il mio udito è andato. È bellissimo. Sarò come un ninja spaziale.» Pidge rise di questo. «La mamma insiste per provare gli apparecchi acustici così posso sentire qualcosa. Non so ancora cosa provare. Soprattutto con le lezioni di Veronica. Ma smettiamola di parlare di me, tocca a te Hunk.» Finì Lance tutto d'un fiato. Hunk annuì e iniziò a segnare. Coran fece da traduttore.
«Fattori di stress, mia madre vuole ancora che parli, ma non credo di voler parlare. È strano. Ogni volta che ci provo, chiudo la bocca e mi sembra che la gola si gonfi. Ho una nuova terapista individuale, il suo nome è Ms. Lioness. Insiste che tu la chiami Giallo.» Coran annuì mentre Lance dava una pacca sulla schiena di Hunk.
«Successi, sono ufficialmente fluente in ASL. Fatto.» Coran tradusse con un sorriso.
«Buona condivisione, gruppo! Pranzo tra quattro minuti.» Concluse alzandosi dalla sedia e aprendo la porta.
Pidge sospirò.
Questo è interessante. Concluse.
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Real
Fanfiction«Ti prego... ti prego dimmi che sei reale» ••*••*••*••*•• «Non riesco a sentirlo. Cos- cosa sta succedendo?!» ••*••*••*••*•• «Hai già cominciato a far lampeggiare la torcia?» ••*••*••*••*•• «Parla. Solo una frase. Ti prego!» ••*••*••*••*•• «Mamá, no...