Secondo il mito durante l'età arcaica in Grecia erano nate due città molto vicine ma separate da un fiume. La prima città si trovava verso occidente, il suo nome era Psiche, mentre la seconda era posta ad oriente, Demiurgo. Si facevano costantemente guerra a vicenda per ottenere nel proprio territorio quel tratto di fiume che veniva utilizzato come confine naturale tra i due regni. Su una cosa però entrambe le fazioni erano certe, il corso d'acqua tanto ambito aveva un'importante nome che gli venne dato da un filosofo del pensiero preistorico; lo aveva chiamato Gnome. Una notte di primavera gli abitanti di Psiche si riunirono di nascosto alle porte della città. Il loro piano era quello di lavorare insieme ad alcune macchine da guerra per bombardare demiurgo il giorno seguente. Ciò che costruirono fu di grande ingegnosità: specchi per bruciare, catapulte che sparavano fiamme munite di mirino e persino archi pesanti con estrema precisione al bersaglio. Con tutte queste invenzioni avrebbero sicuramente vinto la guerra. All'alba tutti i marchingegni vennero posti di fronte al portone della città pronti a colpire le mura di Demiurgo. Intanto, alcuni abitanti di Demiurgo si accorsero della minaccia. Venne immediatamente avvisato il re, il quale ordinò di fare costruire due dighe in legno lontano da quel territorio in modo che gli Psicanesi, vedendo che il corso d'acqua si era prosciugato, avrebbero rinunciato alla battaglia visto che non ci sarebbe più stato alcun obiettivo per cui combattere. Le dighe sarebbero state costruite talmente lontano da quel tratto che non era possibile vederle perché oltre l'orizzonte. Velocemente vennero inviate alcune truppe per costruire i muri in legno sul fiume . Erano talmente grossi che in pochi minuti l'acqua era completamente svanita. A questo punto gli Psicanesi si stupirono nel notare l'improvvisa scomparsa dell'acqua e per un momento, come previsto dal piano dei Demurghini, pensarono di non attaccare. Poi però La vedetta di Psiche, posta sulla cima di un'altissima torre, riuscì ad avvistare le dighe in lontananza. Lo riferì a tutti gli abitanti e a coloro che avrebbero messo in funzione le macchine da guerra. Ne indicò la posizione e questi, con gli archi a precisione, iniziarono a bombardare i muri di legno che avevano prosciugato il fiume, i quali iniziarono a collassare facendo tornare l'acqua scorrere. Il re di Demiurgo allora diede l'ordine di costruire un ponte mobile per far passare i soldati fino all'altra sponda, ma la corrente rendeva impossibile questa azione . Ad un certo punto da nord arrivò una piccola imbarcazione con un vecchio alla sua guida. Nel frattempo stava arrivando la sera, e la velocità della corrente si era calmata. L'uomo si chiamava Prosectico ed era un contadino. Si fermò ancorando la barca e raduno sulle due sponde le due fazioni, voleva parlare:<<Cari popoli, è inutile combattere per la grandezza del vostro territorio, questa sarà una guerra eterna. Il fiume che divide i vostri regni in due parti crea due territori della stessa identica dimensione, non un metro di più né uno di meno. Questo fiume non è un ostacolo, è un confine naturale che separa le vostre personalità, ma voi potete essere in armonia, dopotutto siete regioni diverse dello stesso stato: propongo quindi di costruire ponti, non per assediarvi l'un l'altro, ma per convivere in armonia >>. Prosectico aveva ragione, intelletto e fantasia sono spesso in disaccordo per avere la porzione più grande del cervello, e a volte una parte può prevalere sull'altra, ma una parte non può esistere senza l'altra; questo è certo.