CAPITOLO 10

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Salgo i due scalini che conducono alla piattaforma per le videoconferenze, e mi posiziono di fianco ad Alexander, più alto di me di almeno 30 centimetri. Il bruciore, a cui ormai mi sto abituando, torna a farsi sentire.

La stanza intorno a noi è illuminata dalle enormi finestre a muro che la circondano. La piattaforma su cui ci troviamo ha delle linee luminose blu tutt'intorno, riflettendo sui nostri visi. Lancio uno sguardo ad Alexander, chiedendogli con gli occhi di aspettare un attimo a far partire la chiamata. Mi prendo qualche secondo per prepararmi a ciò che sta per accadere: non so perchè sono così nervosa, il Clave fa sempre ciò che è meglio per noi Shadowhunter. Quasi sempre. Faccio un respiro profondo, poi ci voltiamo entrambi facendo cenno all'istruttore di far partire la videoconferenza, e davanti a noi appare l'ologramma di un lungo tavolo in legno al quale sono seduti tutti i membri del Conclave, compresi mio padre e mio fratello. Cerco di trattenermi, porgendo un semplice sorriso a entrambi. 

<<Signorina Ramones, signor Lightwood. Benvenuti. Noi del Clave non abbiamo molto tempo, quindi esponeteci cosa vi sta accadendo in breve.>> 

Il Console del Conclave, la signora Romanov, prende la parola. E' a capo del Clave da che ne ho memoria: una donna sulla sessantina, la cui potenza si nota solamente guardandola. Mi ha sempre messa un po' in soggezione, devo ammetterlo. Alexander mi risveglia dai miei pensieri quando prende la parola. <<Ci siamo incontrati ieri per la prima volta. Ogni volta che ci troviamo l'uno in prossimità dell'altro, come ora, avvertiamo un forte dolore alle nostre rispettive "ex" rune parabatai. Si tratta di un dolore acuto, simile a quello di un'ustione: abbiamo constatato che esso tende a placarsi nel momento in cui tocchiamo le mani dell'altro, trasformandosi in una sensazione di piacere, come un formicolio.>> Alec conclude e si volta verso di me, serio, annuendo.

<<Conferma, signorina Ramones?>> mi domanda la signora Romanov. <<Si, signora. Confermo.>> replico. 

<<Bene. Dateci qualche minuto per consultarci, vi richiameremo al termine della riunione.>> ci annuncia, prima di mettere giù senza aspettare una nostra risposta. Il nostro istruttore, Charles, ci informa del fatto che dovremo restare nella sala comunicazioni fino al termine della riunione, nel caso dovessero chiamare. Lui, invece, esce dalla stanza, lasciandoci soli.

<<Secondo te cosa ci faranno?>> gli chiedo, un po' preoccupata. Lui si siede su uno degli scalini, e allora lo imito. 

<<Non lo so. Continuo a non credere che sia possibile che siamo parabatai, siamo troppo diversi, sia per quanto riguarda la tecnica che per quanto riguarda il carattere. Due parabatai devono essere una persona sola, e noi siamo chiaramente due persone distinte, troppo differenti.>> le sue parole quasi mi feriscono. Tuttavia, mi ritrovo a pensarci su: non ha torto, siamo molto diversi. <<Secondo te è possibile avere più di un parabatai?>> gli domando.

<<Non credo, a meno che il primo non fosse sbagliato. Non credo esista un altro parabatai per me, dopo Jace. Forse lui era il mio, ma io non il suo. La noto la differenza tra quando combatteva con me e ora che combatte con Clary. Ma io non ho un altro parabatai, e soprattutto non sei tu.>> mi dice, con tono triste. Non riesco a non offendermi. 

<<Cosa te lo fa pensare, scusa? Io non sarei all'altezza del grande Alexander Lightwood? Ma perfavore! Non so chi ti credi di essere, ma io sono stata addestrata dai migliori istruttori del mondo. Ho ricevuto, proprio come te, la runa dell'Angelo all'età di dieci anni, brutto idiota presuntuoso.>> gli dico, prima di alzarmi, arrabbiata e ferita. All'improvviso, Alexander si alza e viene verso di me a grandi passi. Non so cosa sta per fare quando riappare l'ologramma dal Clave. Si blocca immediatamente, e torniamo ai nostri posti, uno di fianco all'altra. 

<<Signor Lightwood, Signorina Ramones, il Clave ha preso una decisione. Per le prossime sei settimane procederemo con un allenamento intensivo controllato: vi allenerete ogni sera dalle ore 21 alle ore 23, eccetto il sabato sera. Sarete soli, senza istruttori, ma controlleremo il vostro rendimento con un allenamento in videoconferenza ogni settimana. Al termine delle sei settimane previste, il Conclave si riunirà nuovamente per decidere se riceverete la runa parabatai una seconda e ultima volta, oppure no.>> ci annuncia la signora Romanov. 

Alexander spalanca gli occhi, ma sa di non poter ribattere. Io, colta di sorpresa, apro la bocca per ribattere, ma mio padre mi precede. <<Dura lex, sed lex.>> dice, per zittirmi. Riesce nel suo intento anche grazie ad Alec, che mi afferra la mano cercando di farmi capire che non è una buona idea. 


SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutt*! Eccomi con un nuovo capitolo. Spero che la storia vi stia piacendo; fatemelo sapere VOTANDO e COMMENTANDO!

Nuovi capitoli in arrivo presto! Il prossimo a 15 voti! 

Un bacio,

Feda <3

FALL IN LOVE WITH MY RUNES - SHADOWHUNTERSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora