𝐋𝐞𝐞 𝐅𝐞𝐥𝐢𝐱
𝑮𝒆𝒏𝒆𝒓𝒆: 𝑭𝒍𝒖𝒇𝒇𝒚/𝑺𝒄𝒉𝒐𝒐𝒍
👟👟Non credevi che l'estate sarebbe arrivata così velocemente, l'ultimo giorno di scuola rendeva tutti eccitati e si respirava quella tipica aria leggera di chi dopo un anno di stress e difficoltà, dopo aver stretto i denti e sudato sui libri, si preparava a tre mesi di dovuto riposo.
Un'ora e tutto si sarebbe concluso con il tipico lancio dei fogli e quaderni giù in cortile.
I professori avevano deciso di lasciarvi del tempo libero per potervi salutare e discutere tra di voi sulle vacanze estive e tu annoiata dai soliti battibecchi in classe avevi deciso di uscire per passeggiare nei corridoi, ogni regola sembrava essere stata abolita e potevi giurare che regnasse incontrastata l'anarchia.I ragazzi portavano le camicie stropicciate fuori dai pantaloni e le cravatte legate alla testa, facevano scoppiare i pacchetti di patatine sporcando i pavimenti, c'era chi addirittura aveva deciso di fregarsene e dormire sui banchi nel bel mezzo del passaggio tra le classi beccandosi insulti di vario genere e scherzi di dubbio gusto con buffi baffi disegnati sul viso e figure falliche sulla fronte.
Superasti uno degli ultimi gruppetti intenti a discutere sulla partita di calcio che avrebbero dovuto tenere dopo scuola e ti recasti a passo spedito verso il bagno, con quel caldo solo dell'acqua fredda sui polsi avrebbe potuto darti un po' di refrigerio.
I lacci delle tue converse sembravano aver preso vita propria muovendosi qui e là sotto alle tue suole, le osservavi quasi ipnotizzata nell'attesa che un passo falso ti facesse cadere, il karma volle che guardare chi avessi davanti fosse più importante di un paio di lacci.
La tua testa andrò a sbattere contro il petto di qualcuno che emise un mugolio ed un successivo: - Fai attenzione! -Rialzando lo sguardo ti trovasti l'espressione contrariata di un ragazzo del terzo anno, un lato del labbro alzato e il naso appena arricciato.
Ti facesti indietro piegandoti per scusarti della tua imbranataggine e il ragazzo rise soltanto proseguendo per la sua strada prima di reguardirti tenendo gli occhi dritti sul corridoio affollato.
- E allacciati quelle scarpe. -
Ne eri totalmente sicura, quello era il presidente di classe della 3-AD, unico, incredibile, meraviglioso a detta di molte, dio greco e angelo sceso in terra Lee Felix.
O al massimo era quello che avevi sentito dire su di lui, molte si vantavano di aver ricevuto da lui un'occhiata ma a te, addirittura, aveva rivolto la parola.
Voltandoti lo vidi tenere le mani nelle tasche dei pantaloni, il portamento di chi ha il mondo sotto i piedi, si sentiva così potente da poter dare uno schiaffetto sul collo al mitico Changbin intento a stuzzicare un piccolo e tenero ragazzo di primo, infastidendolo.
Sbuffasti ed andasti in bagno.
Quell'ora fortunatamente passò e mentre il suono della campanella faceva scappare le tue compagne fuori dalla classe e le urla gioiose degli studenti risuonavano giù per le scale tu te ne stavi a raccogliere le tue cose per poi uscire con lentezza.
L'estate era lunga, perché non tardare?
Infondo quel posto ti sarebbe mancato, ci stavi lasciando la tua giovinezza e la spensieratezza di una teenager per buttarti a capofitto nel mondo dell'università.Quei corridoi ora vuoti ti mettevano malinconia e ancora quei lacci ti ipnotizzavano mentre i tuoi piedi ti conducevano verso le scale.
E di nuovo qualcuno ti fermò.
- Ancora? -
Quando eri sul punto di scendere il primo gradino una figura non ben definita ti aveva fermata, iridi grandi, pelle a dir poco perfetta e labbra rosee, increspate.
Ad averlo così vicino potevi addirittura percepire l'odore dolce del suo bagnoschiuma.
Sul punto di inchinarti nuovamente Felix si abbassò e tu seguisti curiosa cosa stesse per fare, recuperò i tuoi lacci e li legò in due fiocchi stretti con le sue dita lunghe.
Impietrita e a disagio volgesti lo sguardo altrove ma fu impossibile non cadere in tentazione quando si fu rialzato.
- Vuoi per caso ammazzarti uno di questi giorni? -
Quel tono serio ti mise in soggezione tanto da farti rimanere a bocca aperta senza un minimo di fiato che riuscisse ad uscire fuori dalle tue labbra.
Poi però un pensiero ti tornò alla mente, dove diamine stava andando? L'uscita era dall'altro lato.
Non appena eri sul punto di chiederlo presa da una scarica di coraggio Felix parlò nuovamente.- Mi pareva di averti detto di legarli, o sbaglio? -
Si piegò appena per poterti guardare ben in viso, data la sua spropositata altezza.
Sbuffasti e lui sorrise, quasi divertito.- Per questa volta ti perdono a patto che tu ti faccia offrire un gelato e non ammetto repliche. -
Potevi rifiutare? Far finta di nulla e andare via?
Infondo quando ti sarebbe mai ricapitata un'occasione di questo tipo?
Mai.- Ci sto, e credo che d'ora in poi non mi legherò a posta i lacci. -
- Se proprio vuoi rischiare la vita ogni volta quando non ci sarò, no Y/N? -
Ti aveva chiamata per nome prendendoti il braccio e scendendo con te le scale fino ad arrivare nell'atrio conducendoti verso l'esterno.
- 3-BF, sei stata tra le prime cento nella classifica scolastica e siedi all'ultimo banco affianco a Kim Jisung, corretto? Ti guardo da un po', non credevo di poter mai avere occasione di parlarti... un giorno. -
Sapeva più cose di quanto ne sapessi tu di lui e la cosa ti faceva sorridere così tanto da farti far male le guance che erano diventate rosse e di certo non per colpa del sole cocente che batteva sul tuo viso in cortile.
- E hai aspettato l'ultimo giorno, per farlo? -
Lui sorrise felice gettando nel primo bidone che si trovò dinanzi libri e quaderni che teneva nel suo zaino ora vuoto.
- Aspettavo che non ti allacciasti le scarpe. -
Era così bello da non sembrare vero, con quei capelli biondi scombinati sul volto, le iridi brillanti e quella sua eleganza degna di un principe che ora ti faceva sognare e ti chiedevi adesso come avessi fatto a non rendertene conto prima, del fatto che magari lui ti osservava e tu eri troppo assorta dai tuoi lacci per notarlo.