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14 giugno 2013- Londra
Due ragazze, non due ragazze qualunque, precisamente Brooke e Violet, camminavano fuori dalla London High School felici di aver appena superato il quarto anno; rigorosamente insieme.
Capelli biondi cenere, occhi neri come il catrame nascosti da lunghe ciglia sottili, un rossetto molto appariscente e vestiti più stretti della sua amicizia con Violet, Brooke Senyor era una delle ragazze più conosciute, ma meno raccomandate della scuola.
A braccetto con la ragazza, Violet Rebston non aveva sicuramente una reputazione migliore della sua.
Lunghi capelli neri e occhi profondi e attenti a qualsiasi cosa, uniti a un vestito indecente, vergognoso per una ragazza che stava andando a controllare il voto dei propri esami a scuola.
Ma del resto, chi se ne importava della reputazione quando venivi considerata una delle ragazze più sexy, desiderate e invidiate di tutta Londra?
Belle, giovani, ricche e popolari.
Se ci fosse stata una festa, le due ragazze sarebbero sicuramente state presenti.

Cosa le rendeva così poco raccomandabili?
Semplice: droga, alcool, ragazzi e pessimi giri in cui erano coinvolte.
Come avevano superato l anno?
Certamente studiando.
No ragazzi, non illudetevi, perché studiare quando si può sedurre, ingannare e ricattare il povero preside?
Perché Violet era riuscita anche in questo.

-Flashback
VIOLET'S POV
Che palle arte, davvero una noia mortale.
Fingere di ascoltare quella donna piena di rughe e con una parlantina dannatamente lenta, mi faceva salire l'emicrania.
Preferivo sognare il nuovo preside.
Capelli neri, occhi scuri, un accenno di barba. Un uomo così alto e tonico avrà sicuramente avuto non più di una trentina d'anni.
Immagini di me a gambe aperte sulla scrivania del preside mi frullavano per la mente, e mi venne una splendida idea.
"Professoressa, posso andare al bagno?" Chiesi con tono tranquillo.
"Certo Rebston ma fai veloce"rispose con sguardo truce.
Non era una novità che quella donna mi odiasse.
Infondo come poteva una vecchia balorda non avvampare di gelosia solamente guardandomi?
Mi avviai verso l'ufficio del preside ma mi fermai davanti alla porta, proprio prima di bussare.
Guardai in basso e abbassai la scollatura, poi bussai alla porta.

Il signor Darfson mi guardò da dietro la cattedra dapprima stupito e poi forse un po' spaventato.
"Salve, sono Violet Rebston"annunciai sbattendo ripetutamente le ciglia e puntando lo sguardo sul suo pacco.
"E sei qui perché..?"chiese con tono deciso.
Quasi gli scoppiai a ridere in faccia, quel finto tono deciso poteva anche risparmiarselo visto il rigonfiamento nei suoi pantaloni che iniziava a intravedersi.
Chiusi la porta alle mie spalle e mi voltai nuovamente.
"Signor preside" iniziai avanzando verso la cattedra
"ecco mi ha mandata la professoressa"continuai sedendomi su di essa.
Lui deglutì rumorosamente e io non tardai a chinarmi leggermente in avanti per permettere a un po' del mio seno di uscire dal top.
I suoi occhi si spostarono in quella direzione e aprì leggermente la bocca.
Bingo.
Avevo fatto qualche ricerca su di lui, sposato e con due figli, passava ore nello studio anche dopo l'orario obbligatorio. In parole povere preferiva passare tempo dietro la sua scrivania che a casa, e per essere preside così giovane doveva davvero avere una vita triste e noiosa. Si sarà fatto più seghe in questo ufficio che a casa sua.

14 giugno 2013- Londra
"Stasera?"chiese annoiata Brooke continuando a camminare.
A quella domanda Violet rispose sorridendo "Dan da una festa"
"Chi è questo Dan e come fai a conoscerlo?"chiese a quel punto Brooke stuzzicando l'amica.
Violet scoppiò in una risata senza fine, lasciando l'amica con un punto interrogativo dipinto sulla fronte.
"È quel povero santo che ci ha regalato qualche striscia di coca dopo il tuo lavoretto di qualche mese fa, sai mi ci sono tenuta in contatto"sorrise fiera di sè la bruna.
"Ma non andava all'università? Nemmeno tanto vicino se non ricordo male"sulla fronte di Brooke continuavano a presentarsi punti interrogativi ai quali Violet dava subito risposta.
"Esattamente, questa sera potremmo divertirci un po' e magari anche conoscere qualcuno."commentò felicemente Violet.
Brooke scoppiò a ridere e salì nella sua BMW nera nuovissima, regalata dal padre.
Ovviamente la bruna la seguì e iniziò a cercare nella sua tasca un po' di tranquillità ricoperta da una pellicola trasparente, e dopo averla trovata iniziò a preparare la sua canna.
Dopo averla finita, Brooke riportò la sua amica a casa per poi dirigersi nella sua.

Quella sera, tra droghe di qualsiasi tipo, sesso e alcool, fu la serata che cambiò la loro vita.

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