Indelebili Cicatrici

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"Non è vero!" Urlava Val contro la vecchia.

"Tu sei un abominio" gli gridava la folla.

"Voi non sapete niente di me"

La sua forza cresceva. Tutto d'un tratto, come una bomba la sua furia uscì dal suo corpo. Gli angeli intorno a lei si scansarono lasciandola libera. Ci fu una scossa. Le pareti si facevano più strette per Val. Che mi sta capitando? Si guardò le mani e le braccia. Vampate come quelle del suo sogno la cingevano. Teneva le fiamme tra le mani. Ma non scottavano. Anzi sentiva solo un lieve freddo.

Tutti la stavano guardando stupiti e spaventati. Gli angeli tirarono fuori le armi, chi le spade, chi le lance e si trovarono a doverla fronteggiare. Lei e le sue fiamme. Ma Val non pensava a loro. Pensava a quel che  aveva detto quel vecchio angelo e Guy. Come fa' a sapere chi sono?  Chi sono io? Nicholas? Papà? È possibole che voi siate solo degli sconosciuti? È possibole che io sia davvero la figlia del diavolo?

Aveva troppi dubbi che la rendevano insicura. Fino a quando era piombata nell'Inferno si sentiva insicura e debole. Come se ciò in cui credeva non avesse valore. Non più ormai. Ma di una cosa era certa. Guy. Quell'angelo che incontrava solo nei suoi sogni. Quell'angelo caduto che la stava aspettando, e forse la stava pensando in questo momento.

Le fiamme più che diminuire, aumentavano.

Ad un certo punto qualcuno si mise tra lei e gli angeli.

"I suoi poteri sono letali per noi..." poi disse qualcos'altro che fece abbassare le armi ai suoi compagni.

Si guardarono negli occhi e gli fecero un cenno con il capo. 

Il suo accompagnatore si voltò guardandola impassibile come sempre. Le aveva salvato la vita una terza volta, o almeno aveva placato gli animi di quella gente.

"Ora devi calmarti, sei arrabbiata e posso comprendere, ma non posso garantire che gli altri facciano lo stesso"Sta insuinando che se non mi calmo mi faranno fuori.

Val ora sentiva quel gelo placarsi pian piano che le parole dell'angelo la attraversavano. "Io ti ho detto che avresti trovato delle risposte quì e invece hai trovato solo rabbia. Questa gente ti reputa un pericolo, facciamo in modo cambino idea" ora si rivolgeva a tutti in quella stanza.

"Cosa dovrei fare? Farmi uccidere senza dire o fare niente?" La rabbia stava risalendo da quella che sembrava una voragine senza inizio ne fine. Ed era da lì che provenivano quelle fiamme. Dalla rabbia che aveva represso per tanti anni ora si stava tramutando in fuoco.

"Ti troveremo una sistemazione dove potrai stare e farò in modo che non ti facciano del male" 

Di punto in bianco lo sguardo di lui si fece gentile.

"Mi ha salvato la vita e non so' neanche il tuo nome" "Noi angeli non abbiamo un nome vero e proprio" sapeva che gli altri suoi compagni non avrebbero voluto che rivelasse il suo nome a quello che sembrava (per loro) il nemico, ma lo fece lo stesso "tu però mi puoi chiamare Miracol"

Sorrise. Ora sudava freddo. Perchè sudava freddo? "Un gran bel nome per un angelo?" Credeva che fidarsi di lui non sarebbe stata la cosa più furba dopo la bravata di portarla dove tutti la volevano morta, ma non poté fare nient'altro che sentire il dolore a quell'occhio.

Stava cambiando di nuovo colore? Non capiva più niente, ma l'unica certezza fu quella che quando avrebbe ripreso i sensi, non si sarebbe mai più lasciata ingannare dalle creature e dai suoi dubbi.

Sogno un lago. Un lago bellissimo dove l'acqua si illumina sotto il sole. Le gallerie sono sparite e anche la sua gente. La spiaggia di pietre sotto i miei piedi si estende circontando l'acqua. Guy spunta dal lago. Prende una boccata d'aria risalendo e le gocce d'acqua cadono dai suoi capelli illuminando il suo corpo. "Sei ancora quì" dico avvicinandomi all'acqua. Ho addosso ancora il vestito. Niente cappotto. Lo tolgo, con gli stivali, rimanendo solo con il mio corsetto. Mi bagno anchio nell'acqua calda e a poco a poco mi avvicino al ragazzo a torso nudo.
Mi ritrovo in mezzo a questo mare circondato da montagne alte, mai viste e da un bosco che vagamente assomiglia a quello di Tyrone, casa mia.  "Tu non sai cos'ho fatto" dice mentre mi fissa "ho fatto una brutta cosa Elive"
"Ti ricordi quando mi hai portato al mare. Non avevo mai visto il mare con il sole"  cerco di cambiare argomento. Sento che vuole dirmi qualcosa. Qualcosa che gli sta facendo del male. Che lo sta logorando e che sta logorando anche me.
"Elive devo dirtelo e so che mi odierai" adesso mi prende le spalle "ti ho fatto soffrire"
"No, non lo faresti, adesso mi ricordo di te"
È vero, i ricordi adesso mi sfiorano abbastanza da vederli chiari e ricordarmi che fin da quando ero piccola lui entrava nei miei sogni per rasserenare le mie giornate.
"Ricordi anche l'incubo per caso?"
"Non esattamente"

"Sono stato io"

"Sei stato tu a fare cosa?"  Chiedo

"Sono stato io a crearlo" ora sono spaventata, mi tiene ancora per le spalle. Ora sento l'acqua ghiacciata che mi passa tra la pelle delle gambe e dei fianchi.  "Cosa?"
"Quella sera mi avevi chiesto di farti vedere cosa mi era successo, cosa mi avevano fatto, cosa mi avevano tolto e così te l'ho fatto vedere, ma il risultato è stato che il dolore dei miei ricordi è stato talmente improvviso per te, che la tua mente ha deciso di dimenticare e non ricordare più me."
"Io ho provato il tuo dolore" ora mi era chiaro perché quella mattina mi svegliai sudata e stanca.
"Elive io non ho avuto altra scelta"
Mentre lui parla io risveglio l'incubo. Lo vedo. In lontananza nei miei ricordi di sogni felici di Guy e me. Vedo me stessa che gli chiede delle cicatrici e delle sue ali. Poi vedo me stessa che gli supplica di fargli vedere ciò che è succcesso e alla fine vedo e sento tutto. Le sue ali in un fiume di sangue e il suo dolore. Lo sento. Lo sento sulla mia pelle. Ora vedo ciò che gli hanno fatto. Lo hanno torturato a morte per farlo parlare. Gli hanno chiesto dei suoi compagni, degli angeli caduti. Era un loro amico. Era un loro fratello ed aveva anche lui i capelli bianchi. Ma lui gli ha traditi. Dopo tanto tempo lui ha detto a Lucifero dove erano nascosti. Un tempo era un angelo bianco. Ma ora che ha tradito i suoi fratelli è diventato un angelo nero.
Sono ancora sovrastata dall'incubo quando Guy mi scuote "Elive parlami" lo vedo spaventato.
Lui ha paura di perdermi, lo vedo dalla paura nei suoi occhi "Dovrei dire qualcosa" mi allontano da lui "quella mattina ho rischiato un esaurimento per quello che mi hai fatto. Tutto quel dolore, tutto quell'odio."

"Mi dispiace così tanto Elive. Non riuscivo più a tenerti nascosto cosa mi avevano fatto e così senza volerlo, sono riuscito ad utilizzare i miei poteri per farti provare ciò che mi era accaduto, come se una parte di me si fosse trasferita nel tuo corpo e ti avesse provocato gli stessi segni che ho io" ora ho io paura di perderlo. Ha solo esudito un mio desiderio. Sento le cicatrici sul mio corpo. Qulle che ha Guy sul petto ora me le ritrovo anche io sulla mia pelle. Le torture con il fuoco e con i poteri dei demoni mi riportano a galla dei ricordi. Sono stata anche io torturata con lui. Non voglio abbandonare questa sensazione. Questo dolore. Lo voglio condividere con lui. Per quanto mi sarà concesso di vivere.

"Perchè?" mi chiede con gli occhi lucidi "Perchè vuoi condivire le mie pene con me?" Io non gli rispondo subito. "Perchè dal poco tempo che io ti ricordo, sei stato l'unico che mi ha reso felice. Felice davvero. Niente in quel castello era perfetto per me.Niente era la realtà per me.Tu lo sei invece. Mi hai fatto vedere cosa provi per me e per me è lo stesso. Io ti amo. E forse amare una persona significa sopportare e soffrire con lui." adesso Guy è troppo vicino. Mi prende e mi bacia. Mi bacia come se tra un po io dovessi svegliarmi e andarmene via da lui. 

"Cosa vuoi fare?" mi chiede allontanandomi ancora sovrastato dal bacio "tu sei destinata a qualcosa. Il destino non ti ha portato quì per  caso" "Cosa vuole che faccia il tuo destino?" "Vuole che tu te ne vada da quì. Lucifero non ti lascerà andare. Tu sei sua figlia e ha sempre voluto un erede legittimo, se ti troverà credo che ti costringera' a diventare la regina degli inferi . Tu e lui avete gli stessi poteri." Ora capivo tutto su quel fuoco. 

"Che tipo di poteri?" chiedo

"Come controllare il fuoco, o correre velocemente, o essere in grado di controllare gli oggetti. E ce ne sono molti altriche non conosco" 

Siamo ancora in acqua quando mi parla "Il tempo sta per scadere, ho visto che sei con gli angeli. Fidati di loro e non parlare di me o potrebbe non finire bene." "Okay però adesso baciami"

Mi prende la testa tra le mani e mi bacia. Mi bacia come non ci fosse un domani. Una scossa mi attraversa il petto. Allora è questo l'amore penso. Non voglio svegliarmi, non ora che il momento più bello della mia vita mi stà scivolando tra le mani.  Ma lo abbandono lì, al magnifico lago, e mi sveglio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 05, 2015 ⏰

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