Tormenta nel tuo sguardo

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    Tormenta nel tuo sguardo
E il cielo della steppa.
Gelo ne viene fuori
Eppur vi vedo il sole
     E lui mi abbraccia
E m'avvolge
Che par che l'abbia al fianco
E mi si accosta al petto
     Ma or, che tento di afferrarlo,
Fugge via,
Non vuol che lo si sfiori:
Che non lo sfiori io.

     Tu sola mi rimani,
D'amarti e nulla più.
E ragionar non giova,
Non utile è sognare,

     Non cambia il divenire
E il gelo fuggirà.
E tornerà l'estate
E il freddo grigio seco,
     Che senza quello gelo
Calor non sento più.
E quella neve morbida,
I colli su cui giace,
     Quanto vorrei non fossero
A me così vicini.
Quanto vorrei poter
Scoprirli ne la strada
      E chieder loro un attimo,
Un solo tentativo.
E poi carpirne il tattile,
Guardar con lor le stelle
      E a quelle due parentesi,
Da cui la voce al gelo,
Porgendo le mie scuse,
Le labbra mie poggiar.

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