0.7

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La settimana in cui doveva cercare di togliersi dalla testa quei pensieri ricolmi di risentimento su jungkook stava passando lenta ed agonizzante,impedendo di dimenticare,costringendolo a tenere quei pensieri continui fissi nella sua testa,ricolma di confusione.  Di conseguenza non riusciva minimamente a concentrarsi sul suo lavoro,o meglio,sul mondo circostante.

La sua testa era invasa dalla malinconia dei ricordi costruiti con jeon jungkook,senza lasciare spazio a nient altro .
Quella mattina arrivò in ufficio in ritardo a causa di un contrattempo con la sua sveglia,impostata sul tardi. Si recò correndo verso l ascensore dove vi trovò il suo capo,jeon jungkook,sospirante.
Arricciò il naso scropulosamente,prendendo posto al suo fianco.
《È in ritardo park..》

Reggelò sul posto,voltandosi con estrema lentezza verso il suo lato destro,guardando la mascella contratta del suo capo.
《B-buongiorno anche a lei signor jeon》 lo salutò cordialmente,saltando appositamente il rimprovero.
Ignorò la sua risposta,girandosi verso di sé,come a spingerlo con la consapevolezza della sua grande statura.

《Signorino park,sa bene che i ritardi non sono concessi in questa agenzia》
《Mi scusi..farò in modo che questo non accada più in futuro.. 》
Sembrò saettare il suo sguardo sul tabellone dei numeri in salita,constatando quanto tempo potessero avere a disposizione.
《Ma credo signor jeon che sappia che questo è il primo ritardo in 3 settimane che lavoro qui》
Ribatté in tono quasi da sfidante.

Jungkook accolse la sua provocazione senza battere ciglio,anche se si poteva costatare della contrazione nella sua mascella.
《Il fatto è,caro signorino park, che qui i ritardatari non sono visti come professionali, se solo pensasse che ho in mano io il suo contratto, fossi in lei non la metterei così in evidenza,mettendola a rischio con la sua sfacciataggine 》

Disse,prima di trapelare il suo sguardo in un leggero sorrisetto di sfida,sovrastandolo con la sua altezza e supremazia, costando che le porte dell ascensore si aprirono definitavamente.
Lo lasciò li,in totale confusione,mentre con leggiadra se ne andò a passo felpato.
Sospirò frustato,recandosi nella sua postazione dopo aver percorso sognante i corridoi.

Venne richiamato dal suo capo, kim namjoon.
《Come mai in ritardo jiminie?》
《sembra che io la notte non riesca proprio a fare nient altro se non a pensare》
《Sai le tue pessime doti d attore minnie,è successo dell altro..?》
《Il tuo capo! Dannazione! Sembra che io non possa respirare che mi stia alle calcagne pronto per descriminarmi in tutto ciò che faccio!》
Le sue parole furono interrotte da una giovane stagista,interrompendo il loro discorso mattutino.

《Mi scusi capo reparto kim,ma il signor jeon vorrebbe avere nel suo ufficio il signorino park》
La sua espressione trepalò infastidita,dove ricevette solo un sorrisetto di sconforto da parte di namjoon.
《Vai pure, io e il resto del gruppo ti aspetteremo 》
Annuì,facendo spallucce e venendo accompagnato dalla ragazza dalle scollature provocatorie, attribuendo che probabilmente codesto abbigliamento potesse essere un appiglio per il capo.

Solita procedura,dove prima venne chiesto il permesso di aprire la porta,ed la figura del moro varcò la soglia del suo grande studio.
《Voleva per caso vedermi?》
《Siediti jimin.》
Un brivido percorse lungo la sua schiena alla menzione del suo nome ,prendendo posto tremando  leggermente.
《È per il mio r-ritardo non è vero? Signore posso fare gli straordinari ma davvero non mi mandi via...i-io ho bisogno di questo posto di lavoro》

《Quanto sei fastidioso..non sei cambiato per niente》
intervenne, porgendo una tazza di caffè ecosostenibile proprio al moro,incredulo a tale gesto.
《Hai delle occhiaie davvero terribili...ho pensato..che un mio dipendente non può mica svenire nei miei reparti..》
Il respiro gli si mozzò in gola,inquadrando il suo capo,con l espressione docile come quella di qualche anni prima.

《H-ho cercato veramente di capacitarmi di quanto accaduto,jimin, e i richiami degli hyung sono insostenibili,porca puttana non sono un moccioso per come credi tu》
Il suo tono ne divenne quasi logorroico,come se avesse trattenuto il tutto da ore,se non giorni.
《Sto cercando di capire signor jeon..ma di cosa sta parlando》
Il sorrisetto di jungkook,tuttavia,lo convinse che quello di cui si stava riferendo,era la loro vecchia relazione,e dopo anni,stavano avendo un confronto.

《Sei così ingenuo jiminie..》
《Può semplicemente dire cosa ha da dire? Signor jeon...》
Jungkook in tutta risposta si alzò,facendo il giro della scrivania afferando tra le proprie mani il colletto del cardigan nero che indossava il moro.
Il suo cuore prese a battere in una velocità inaudita nel petto,scrupolosamente mentre guardò saldamente le iridi del capo.
《Vuoi proprio sapere cosa voglio?》

Annuì impercettibilmente,scaturendo in lui del tremore dovuto alla voce roca del moro.
《voglio prenderti e sbatterti dovunque in questa cazzo di agenzia》rispose, con una mascolinità tale da far trapelare la sua voce in sussurro.

𝑴𝑹. 𝑱𝑬𝑶𝑵Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora