𝕮𝖍𝖆𝖕𝖙𝖊𝖗 1️⃣👑

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Era suo solito camminare tra le strade più tranquille e silenziose della grande e affascinante metropoli in cui viveva e studiava.

Quando non doveva studiare ,o andare
in università, trovava un posto su cui sedersi, nella sponda del fiume che percorreva la città , e con le AirPods alle orecchie ascoltava le sue canzoni preferite.

Con la musica alle orecchie pensava a tante di quelle cose: cosa avrebbe fatto dopo l'università? Dove sarebbe potuto andare per fare qualche bello scatto alla natura? Quali libri avrebbe potuto leggere dopo aver terminato "il meglio di me" ?

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Con la musica alle orecchie pensava a tante di quelle cose: cosa avrebbe fatto dopo l'università? Dove sarebbe potuto andare per fare qualche bello scatto alla natura? Quali libri avrebbe potuto leggere dopo aver terminato "il meglio di me" ?

Insomma, i passatempi e gli interessi di Jimin descrivevano il suo modo di essere : tranquillo, introverso , non era un problema trovarsi da solo ad ascoltare un po' di musica .

A volte per paura di dire qualcosa di sbagliato stava spesso zitto ,piuttosto che dire la sua.

Adorava soprattutto fermarsi in una piccola e graziosa caffetteria a sorseggiare un po' di latte macchiato (il caffè non gli piaceva troppo) , e con un libro in mano passava interi pomeriggi in quel luogo così quieto e carino, proprio come lui.

Era una tiepida mattina quella che dominava la vasta città di Seoul.
Come ogni mattina Jimin era diretto in università, egli frequentava il corso di Lingue e Letteratura all'Universitá nazionale di Seoul.

Il suo obbiettivo era laurearsi a pieni voti per poi andare a lavorare in una casa editrice all'estero; fin da piccolo Jimin aveva sognato di viaggiare a Londra, ma non aveva mai corso il rischio di prendere e partire da solo , anche perché non aveva veramente degli amici con cui si potesse sentire a proprio agio e partire.

Il suo obbiettivo era laurearsi a pieni voti per poi andare a lavorare in una casa editrice all'estero; fin da piccolo Jimin aveva sognato di viaggiare a Londra, ma non aveva mai corso il rischio di prendere e partire da solo , anche perché non av...

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Ma quella mattina , per caso o per fortuna, decise di non dirigersi direttamente in università.

Il cielo appariva limpido come un velo azzurro, il clima non era molto caldo , ma vi era un raggio di sole abbastanza caldo da riscaldare il viso, dando quella sensazione di tepore.

Jimin decise di andare in uno dei posti in cui non era solito dirigersi, ma che lo affascinava particolarmente per l'insieme fantastico che era : animali che cantavano frequentemente il proprio cinguiettio,il rumore del fiume che passava costantemente e rumorosamente, gli alberi così verdi e alti che costeggiavano l'intero bosco.

Una scena a cui si poteva assistere solo alle prime ore della mattina, dato che molte persone amavano passare i pomeriggi proprio in quel luogo affascinante, ma che con le voci delle persone , perdeva di silenzio e pace.

Uscito di casa, con la borsa ,i libri , e il suo paio di Airpods,si diresse al bosco, situato nella periferia di Seoul, non troppo lontano dalla sua scuola.

Mentre camminava a passo lento e deciso rivolse lo sguardo al cielo così limpido e azzuro, che molto spesso era coperto di nuvole grigie, dando un'aria cupa a quella città che tanto gli piaceva.

Addentrandosi nel bosco iniziò già ad osservare la bellezza di quello che quasi sembrava un quadro dipinto : la flora così verde e diversa, i primi raggi del sole che si insidiavano tra le foglie degli alberi alti e che senza ostacoli arrivavano ad illuminare il letto dello stretto fiumiciattolo che percorreva quel bosco.

Arrivato decise di sedersi su un masso liscio, e abbastanza grande su cui appoggiarsi, proprio sotto ad una quercia dalla radice enorme.

Prese il cellulare , mise una canzone rilassante (non cantata, precisamente una melodia classica) e inizió a scattare qualche foto al paradiso terrestre che lo circondava.

Scattava anche i piccoli particolari che animavano quella scena, le farfalle che si posavano sui fiori vicino a lui e il fiume che con foga non smetteva di scorrere. Era scuro per il fondale terroso, così tanto da sembrare nero come il petrolio.
A Jimin piaceva proprio per quel motivo:non era un fiume che poteva trovarsi così facilmente in uno scenario simile.

Proprio mentre in cui si rilassava (a dilettarsi nei suoi scatti) , vide ,in modo sorpreso, arrivare una figura .
Si sorprese perché era mattina, e quasi nessuno avrebbe mai avuto la sua stessa idea di dirigersi lì.

Jimin se ne stava appoggiato al masso zitto, osservando un ragazzo: egli camminava in modo tranquillo, guardandosi attorno ammaliato da quello scenario, ma a Jimin sembró strana l'idea che un ragazzo dall'aria misteriosa e cupa potesse dirigersi in un posto così tranquillo.

Era corvino, alto, indossava una maglietta nera da cui si poteva intravvedere il corpo definito.
Aveva gli occhi profondi e scuri , proprio come il fiume di quel bosco.

-Perchè un ragazzo così ... (così bello ammetteva di pensare) .. viene in un posto così , a quest'ora della mattina? - pensava tra sè e sé.

Quel ragazzo aveva colpito Jimin perché sembrava essere proprio il suo opposto.
Ad un certo punto il corvino rivolse un'occhiata profonda e curiosa  a Jimin , che senza aspettarselo arrosì (Jimin non capiva nemmeno il perché di quella reazione) , ma il corvino distolse lo sguardo da lui ,senza aprire bocca.

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Ciao a tutte!
Questa è la prima parte di questa storia (vorrei che fosse molto spinta) e se la trovate ancora così tranquilla è per dare una bella introduzione alla storia e al loro incontro (prima di far scattare la passione ahaha)

𝐓𝐔 𝐅𝐀𝐈 𝐐𝐔𝐄𝐋𝐋𝐎 𝐂𝐇𝐄 𝐃𝐈𝐂𝐎 || 𝙹𝚒𝚔𝚘𝚘𝚔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora