"Nuovi gol e nuove conoscenze"

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Tra un flash e l'altro, cerco di sorridere finché non arrivo alla macchina che mi porterà a casa.

Non ne ho una vera e propria, a Torino. Diciamo che quando Mary mi ha "affidata" a Massimo per il tempo che sarei rimasta in Italia, mi disse che avrebbe pensato a tutto lui.
Le affiderei la mia vita, come in realtà già faccio, spero solo che questo Massimo sia simpatico...e competente, ovvio.

Entro nella grande macchina e vengo subito accolta da un ammasso di ossa e muscoli. Cerco di prendere aria mentre lui si presenta. Lo vedo solo seduto, ma Massimo sarà almeno un metro e novanta, corti capelli marroni che gli incorniciano gli occhi azzurri, visibili anche al buio. Un naso che pagherei per avere ed un corpo che sembra non aver mai lasciato la palestra.
Al momento indossa un completo nero, perfetto per la sua misura; una giacca chiusa sul davanti che copre la cravatta e delle scarpe appena lucidate.
Un figo cazzo, non esattamente il mio tipo, ma un figo.

"...Spero solo di essere abbastanza per ricoprire questa posizione, signorina Caruso"
"Oh" cerco di trovare un modo di spiegarmi al meglio "per favore, non darmi del lei...la ragazza che fa questo lavoro, quando sono all'estero, è come una sorella maggiore per me. Sono sicura ti abbia assunto perché sei davvero qualificato, ad ogni modo non ho molti impegni in queste settimane".

Sono quasi stupita da questa mia mezza confidenza.
Prima di cominciare questo lavoro, ero una delle persone più timide e silenziose che si potessimo immaginare, ma diciamo che guadagnando fama, bisogna diventare "colei che mette tutti a suo agio" mi disse una volta Mary. Con il suo solito tono solenne.

Cerco sempre di parlare, dopo quel suo avvertimento, parlare e parlare e parlare. Parlo sia di me che della mia vita e mi piace abbastanza ad esserne sincera.

"Ah..." le mie parole sembrano colpirlo solo ora. "Io...wow, Sara" dice, totalmente stranito mentre si ricompone e cerca di sistemarsi una cravatta già perfetta "Non me l'aspettavo, devo ammetterlo. Ora possiamo muoverci? Questi stornzi credono che se continuano a fotografare i vetri scuri, le loro foto si schiariranno magicamente". Da un colpo al tettuccio dell'auto, questa parte mentre il mio nuovo amico si siede più comodamente tra i sedili.
Rido ad alta voce. Ok, questa vacanza sarà decisamente bella.

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Rimango sempre più stranita mentre la nostra macchina si avvicina al centro.
Avevo chiesto a Mary di farmi passare inosservata, e lei mi affitta una casa in centro a Torino?
È Massimo a leggermi nel pensiero."Inizialmente la scelta della casa era ricaduta su una molto bella e molto lontana" annuisco "poi ho dovuto litigare con un altro agente che aveva semplicemente offerto più soldi al proprietario, senza dirci niente. E mi sono reso conto che non valeva la pena spendere più di uno yatch di media grandezza per una casetta in pariferia"
Ha senso, infondo.
"Si non preoccuparti, davvero, spero solo non mi trovino subito" gli sorrido.

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L'appartamento è magnifico.
Di solito le case in centro sono piccole e anguste, ma questa è perfetta.
Un ottimo bilancio tra lo stile "leggo libri 24/7" e uno un po' più moderno. Perfetta.

All'entrata si ha subito un salone enorme, con divano e una televisione che, da quanto è grande, se non dovessi vedere le partite allo stadio sarebbe perfetta. In fondo c'è un mega balcone che da sul centro.
Alla sinistra della porta c'è una cucina super moderna e, di fronte a me, un piccolo corridoio che da sulle due stanze, una a destra e una a sinistra, ed il bagno al centro tra loro.
Bellissima.

"Wow" dico entrando. Mi guardò attorno e solo dopo mi ricordo che Massimo ha insistito a portarmi tutte e 5 le valigie. "Oddio scusa, dammi qui che le porto in camera. Serviti pure, se ci sono cose in frigo. Almeno un po' d'acqua" aggiungo, dopo un suo cenno di diniego.

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