Da piccolo amava i tamburi. Quella sensazione di eco nel petto era paura per alcuni, ma non per lui. Li vedeva una volta all'anno e non aveva perso una sola parata, godendosi anche il più debole suono, il più sobrio dei colori, ogni espressione nei volti.
Prima aspettava di vedere il segnale del primo tamburino che dava inizio allo spettacolo, che faceva cantare i tamburi tutti in coro e che faceva esultare folla intorno a lui.Ora lo spettacolo è già iniziato. Mille tamburi suonano tra le strade, dozzine di tamburini danno segnali di inizio, la folla non esulta...corre.
Ora lui osserva, nascosto e non sulle spalle di qualche buon uomo: di quelli non ce ne era rimasto neanche uno e se c'era era prigioniero o era morto.
Da piccolo voleva diventare un tamburino, oggi con un solo gesto diventerà un tamburo; uno dei tanti che già tuonavano nel cielo da giorni, tra le spezie dei bazaar e il fango misto di lacrime e sangue.
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Brevità
Short StoryPiccoli racconti e poesie a temi differenti, dove pensieri ed illusioni non sembrano poi così distinti.