La Vacanza
-Ron dov’è? – chiese Seamus mentre si sedeva tra Hermione e Luna.
-Non ne ho idea…- si strinse nelle spalle Harry prendendo l’insalatiera, Neville lanciò un’occhiata a Potter ma lui lo ignorò.
-Forse non ha fame! Ha mangiato così tanto a pranzo…- si portò una mano contra la guancia Melany.
-Ron ha sempre fame…- rispose Hermione senza guardare la bionda, sporgendosi verso la bottiglia dell’acqua.
Melany guardò la strega dalla chioma scura di tralice, fece per parlare ma la porta della casa si aprì. Ron era tornato.
-Eccoti eravamo preoccupati! - esclamò Seamus versando del vino a Cho.
Ronald guardò l’amico un secondo registrando la sua posizione a tavola - Immagino… - borbottò grattandosi il naso arrossato dal sole.
-Ti ho tenuto il posto vicino a me! - squittì Melany indicandogli la sedia vuota tra lei e David.
Il ragazzo dai capelli rossi raggiunse il suo posto senza alcun entusiasmo e, si lasciò cadere pesantemente sulla sedia.
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Hermione osservò Ron, il suo migliore amico era strano. A cena aveva parlato a stento, si era fatto riempire il piatto di insalata da quell’oca giuliva della sua ragazza, aveva mangiato con gli occhi bassi e quando erano arrivati al dolce lo aveva divorato senza alcun entusiasmo.
-Che guardi? - la voce di Luna fece tornare presente la ragazza che si voltò verso l’amica.
-Nulla - la strega dai capelli scuri le sorrise riprendendo a sparecchiare.
-Stavi guardando Ron? - chiese la bionda occhieggiando l’amico che, seduto a gambe divaricate sul divano, osservava il tappetto sotto i suoi piedi.
Hermione guardò gli occhi chiari della strega vicino a lei - Mi sembra strano… - le rispose alzando le spalle - Ma forse è una mia impressione… - aggiunse prendendo due bicchieri sporchi.
-Sembra triste - annuì Luna osservando l’amico che si sfregava il naso arrossato.
La ragazza dai capelli scuri seguì lo sguardo del ex corvonero.
-Sembra…spento… - disse a bassa voce Hermione.
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Ronald fissò i fili intrecciati del tappeto azzurro, il vociare dei suoi amici riempiva l’aria ma lui sentiva distintamente la voce di Seamus.
“Voglio sprofondare in questo divano e non riemergere più “ pensò il più piccolo dei ragazzi Weasley con una punta di pateticità.
-Herm siediti vicino a me! - gli occhi blu di Ron si alzarono alle parole di Finnigan, vedendo così la sua migliore amica sedersi vicino a Seamus ma, su bracciolo del divano.
-Ci stai? Vuoi sederti in braccio a me? - sorrise Finnigan ad Hermione. Ronald si succhiò il labbro inferiore in attesa della risposta della sua migliore amica.
-No Seamus, sto bene qui! - sorrise la strega più brillante di Hogwarts con educazione.
Ron guardò Hermione, poi Finnigan con una punta di soddisfazione.
-Dai Herm! lì su quel bracciolo sei in bilico! Siediti in braccio a Seamus! Sicuramente starai più comoda!- esclamò David mentre Ginny prendeva posta sulle sue ginocchia.
Ronald fulminò con lo sguardo il fidanzato di sua sorella “Taci idiota!” lo ammonì mentalmente.
-Ronald perché non andiamo di sopra… - Melany si parò in piedi davanti al suo pseudo fidanzato con le mani sui fianchi snelli.
Il ragazzo dalla capigliatura fulva si trovò così a portare gli occhi in quelli verdi della bionda.
-Qui non c’è molto da fare…mentre se andiamo di sopra…avrei due o tre idee… - disse con voce maliziosa la modella non curandosi di abbassare la voce.
Ron non rispose ma vide con la coda dell’occhio, Hermione alzarsi dal bracciolo e scomparire dalla sua visuale.
-Sei sicuro che non ti do fastidio - sentì dire dalla sua migliore amica.
-No! Affatto sei davvero leggera! - disse Seamus. A quelle parole Ronald sentì un fastidioso calore salire su per il suo collo.
Hermione guardò la mano di Finnigan posarsi con naturalezza studiata sul suo ginocchio poi, alzò gli occhi e vide Ronald afferrare la mano di Melany e alzarsi in piedi.
Lo vide abbozzare un sorriso strano e lasciare che la bionda intrecciasse le dite con lui.
Lo vide accostare il viso per ascoltare quello che la sua fidanzata gli diceva all’orecchio.
Lo vide aggirare con Melany la poltrona su cui era seduto, diretto alle camere.
Il cuore della strega più brillante di Hogwarts fu attraversato da una scossa fastidiosa e abbasso gli occhi. Sapeva fin troppo bene il motivo per cui quei due stavano già andando a dormire, non ci voleva una scienza per capirlo.
Seamus fece finta di sistemarsi meglio nel divano e cinse i fianchi di Hermione con le braccia.
-Ti dà fastidio sé rimango così? - chiese Finnigan a voce più bassa, seminascosto dai capelli boccolosi della strega.
Hermione negò col capo - No… - rispose disinteressata, un groppo enorme si era fermato nella sua gola e le impediva quasi di respirare.
-Ragazzi noi saliamo… - annunciò Melany stringendo la mano di Ronald.
-Di già? - chiese Luna seduta sulla sua poltrona preferita - Avete così sonno? - aggiunse poi.
La ragazza dai crini biondi ridacchio - No, in realtà non abbiamo assolutamente sonno…- le rispose guardando il ragazzo vicino a lei.
David ridacchiò - A domani ragazzi! - disse divertito lanciando un’occhiata a Finnigan che pareva l’unico che appoggiasse le sue risa.
Nel momento in cui tutti salutarono Ron alzò gli occhi non riuscendo a impedirsi di cercare Hermione. La sua migliore amica però era a viso chino e, in quell’istante stava posando una mano sulle braccia di Seamus che la cingevano con intimità. Il rosso registrò quella scena e, riabbassò gli occhi facendosi portare via da Melany.
Hermione alzò lo sguardo solo quando Ronald e Melany si furono allontanati. Li vide salire le scale, lei un gradino più in alto, lui indietro con i braccio tirato dalla ragazza. Osservò capelli all’attaccature dei suoi capelli fulvi sul collo, guardò la sua pelle arrossata dal sole scomparire oltre il colletto della t-shirt verde, esaminò la sua i muscoli della sua schiena comparire e scomparire sotto il tessuto della maglietta. Poi scalino dopo scalino, scomparve dalla sua visuale e lei tornò a guardare i presenti. Harry le abbozzò un piccolo sorriso a metà tra il colpevole e il preoccupato. Ginny le sfiorò un braccio e lei le lanciò uno sguardo triste.
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Ron si lasciò spingere contro la porta ormai chiusa della sua stanza. La sua schiena cozzò contro il lego facendogli ricordare quanto fosse offesa dal sole. Melany lo baciò con ardore mormorando parole sulle sue labbra ma lui, non ne capì neanche una. La ragazza si slacciò da sola il vestito che indossava facendolo cadere in terra.
-Allora portiere sexy, stasera ha intenzione di fare punti? - disse la bionda slacciandogli i jeans con impazienza.
Ronald abbozzò soltanto un sorriso accarezzandole le spalle, lasciandola fare.
“Che battuta infelice, solo l’unico giocatore che non fa punti in partita…” pensò il ragazzo accarezzando i fianchi snelli della modella davanti a lui che finalmente gli fece scendere i pantaloni.
Melany gli baciò il collo e lo spinse ancora contro la porta spalmandoglisi addosso, poi portò le mani sotto la t-shirt. A lui parve che un forcone infuocato gli toccava la pelle e gemette di dolore.
-Finalmente un gemito…- disse la ragazza per poi passare le dita sul petto di lui, convinta di dargli piacere. Il ragazzo la sciò nella sua convinzione, non gli importava sentire dolore, quello dentro il suo petto era più forte.
Ronald di punto in bianco l’afferrò per i fianchi, la baciò senza alcuna grazia e iniziò a spingerla verso il letto.
La ragazza si lasciò cadere tra le lenzuola con un piccolo urlo divertito. Il mago le fu subito sopra e si tirò in ginocchio per sfilarsi la t-shirt con un gesto secco poi, guardò la ragazza sotto di lui. Melany era indubbiamente bella, il seno florido era stretto in reggiseno di pizzo nero, il ventre era piatto e decorato da un piercing nell’ombelico, il perizoma era in coordinato con il reggipetto e le lunghe gambe erano lisce e toniche. Ron lo sguardo verde della bionda.
Gli bastava immaginare che, quei occhi fossero leggermente più grandi e, di un caldo color cioccolato.
Gli bastava immaginare che, quei capelli di seta chiara fossero mori e mossi.
Gli bastava immaginare che li non ci fosse Melany ma, Hermione. Erano anni che lo faceva.
La ragazza gli afferrò il collo con le mani spingendolo verso di lui per baciarlo con impazienza. Lui ricambiò aiutandola a spogliarsi del tutto.
Melany rise e baciandogli il collo gli piantò le unghie nella schiena convinta di rendere il tutto più passionale. Il ragazzo gemette ancora di dolore e lei continuò a toccarlo, graffiarlo e palparlo. Lui non le disse quanto la sua pelle soffriva al solo sfioramento, tacque e continuo ad assecondarla. In un qualche modo sentiva che quel fastidio fosse giusto.
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Quando Harry tornò dal bagno vide che tutti suoi amici si erano mossi dal posti in cui li aveva lasciati.
Luna era in cucina, la sua migliore amica e Cho chiacchieravano sul divano e infine, Seamus e Neville erano fuori in veranda.
“David e Ginny non ci sono…” registrò subito Potter non un leggero fastidio al centro del petto.
Cho Chang salutò Hermione, si alzò in piedi e si avvicinò al salvatore del mondo magico.
-Buonanotte Harry… - gli sorrise per poi sporgersi e dargli un bacio sulla guancia leggermente ispida.
Harry ricambiò il gesto inaspettato - Vai già a dormire? - le chiese occhieggiando l’orologio che segnava le 23:20.
-Ho un gran mal di testa, colpa sole e tutto il resto! Sono un po' delicata - inclinò il capo la ragazza sbattendo gli occhi a mandorla. Le era sempre piaciuto il lato eroico di quel ragazzo e lei, si era sempre sentita la perfetta ragazza da proteggere.
-Mi dispiace…- commentò lui che non poté che constatare quanto il viso di quella ragazza fosse perfetto.
-Domani sarò di nuovo in forma - gli sorrise ancora la ragazza facendo il gesto di mostrargli un muscolo nel braccio.
Potter ridacchiò - Ci conto! - le schiacciò l’occhiolino.
Non appena Cho sé ne fu andata, Harry raggiunse Luna in cucina.
-Che stai facendo? - chiese il ragazzo alla bionda che, era intenta a riempire una tazza di un liquido ambrato.
-è una tisana rilassante e dissetante… - spiegò la ragazza senza alzare gli occhi dal suo lavoro.
Potter annuì e si appoggio con i fianchi al ripiano della cucina - David e Ginny sono andati a dormire?- chiese cercando di sembrare il più disinteressato possibile.
Luna occhieggiò un poco il viso dell’amico, Harry aveva il volto rilassato ma, gli occhi fremevano di curiosità, la ragazza trattenne un sorriso.
-Oh David sì, Ginny invece è uscita…- gli rispose in tono leggero guardando di sottecchi l’espressione di interesse che si disegnò sulla faccia dell’ex griffondoro.
-Oh, a fare una passeggiata? - esclamò Harry portandosi in piedi, i capelli sul suo capo parvero trovare vigore.
-Sì, sulle rive del lago… - aggiunse la ragazza abbassando il capo per non far vedere il sorriso divertito sulle sue labbra.
-Oh, bhe è una bella idea, quasi quasi la raggiungo! - disse Potter che, senza aspettare risposta se ne andò.
-Dove vai Harry? - chiese Hermione che si stava avvicinando a Luna.
-A sfruttare un’occasione - rispose il ragazzo alla sua migliore amica dandole una pacca sulla testa.
La ragazza da gli occhi cioccolato guardò il mago oltrepassarla ed uscire di casa tutto contento, ci mise poco a capire che tentava di raggiungere Ginny.
-Mi dispiace Herm, la tisana l’ho fatta solo per me… - Luna si affiancò all’ex griffondoro con una tazza in terracotta in mano.
-Oh…vorrà dire che me ne farò un’altra - sorrise Hermione mentre Neville e Seamus rientravano.
La bionda annuì - In quel barattolo c’è il composto! Buonanotte Herm! - sorrise poi ex corvonero baciandole una guancia.
-Fai una tisana Herm? Puoi farla anche per me? - Seamus raggiunse l’ex compagna di casata con un gran sorriso.
-Oh, certo… - annuì Hermione che rispose con una mano al saluto di Neville che, saliva con la fidanzata al piano di sopra.
-Siamo rimasti solo noi eh? - le disse Finnigan con fare vagamente malizioso.
La ragazza guardò il mago sorridente poi si voltò - Faccio la tegliera più grande, probabilmente quando tornano ne vorranno un po' anche Harry e Ginny… - gli rispose semplicemente.
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Harry ci mise poco a individuare Ginny camminare sul bagnasciuga. La ragazza era di spalle, i capelli rossi sembravano più scuri sotto la luce tenue della luna, una giacchetta in fantasia azzurra le copriva la t-shirt bianca e infine, degli shorts blu le fasciavano il fondoschiena che lui aveva sempre adorato.
“Bella…” pensò il ragazzo iniziando a rallentare la sua corsa.
L’unico suono che si udiva erano le cicale in lontananza che, cantavano accompagnate da alcuni rospi, l’aria era leggermente fresca e tra gli alberi, distanti dalle rive del lago, si scorgevano le lucciole illuminare a intermittenza la vegetazione.
-Gin! - esclamò Potter quando arrivò a pochi passi da lei.
Ginevra sbarrò gli occhi quando si sentì chiamare, una parte di lei riconobbe con il cuore in gola la voce, un’altra parte invece sentì lo stomaco contorcersi per la stessa ragione. La ragazza si voltò lentamente.
Harry le sorrideva bonario, i capelli avevano dei riflessi azzurri e il fiato leggermente accelerato gli alzava e abbassava il petto.
-Harry…- disse semplicemente facendo un sospiro stanco.
-Anche tu qui! Che coincidenza! - le disse allegro, mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni.
-Immagino la coincidenza…- arcuò un sopracciglio la ragazza incrociando le braccia.
-Già… - le sorrise furbo lui, inclinando la testa di lato.
Ginevra negò col capo abbassandolo e sorridendo divertita - Sei assurdo - disse per poi puntargli gli occhi dorati addosso.
-E tu sei bellissima… - le rispose Potter esponendo senza alcuna timidezza ciò che pensava. Era davvero bella Ginevra, gli occhi le brillavano alla luce della luna, le labbra carnose erano socchiuse e, le gote erano cosparse da una miriade di lentiggini.
Ginny suo malgrado sentì le orecchie arrossarsi, Harry era così, diceva ciò che provava e sentiva con la leggerezza di un bambino. Era così esplicito e disarmante che riusciva a farla imbarazzare con un solo sguardo.
-Si…- disse roteando gli occhi scettica - Ora io andrei… - aggiunse voltandosi, più spazio metteva fra loro meglio era.
Ma Potter non era dello stesso avviso e, con una falcata la raggiunse arpionandole un polso sottile. Ginevra si voltò di scattò, i suoi capelli fecero una ruota nel movimento e si fermarono quando il ragazzo la baciò. Harry la strinse a sé un secondo a sè poi, lei si liberò della sua presa e lo spinse via.
-Perché fai così! - esclamò Potter allargando le braccia con fare esasperato.
-Potrei farti la stessa domanda! - ribatté la ragazza indietreggiando di un passo mentre, il cuore le martellava dentro il petto.
-So che non sono solo io a volerlo! Anche tu lo vuoi! - rispose Harry con fare ovvio.
-E cosa ti fa credere che io voglia baciarti? Merlino Harry ho un fidanzato! - alzò la voce Ginevra portandosi i capelli via dal viso con fare nervoso.
-Sé per questo avevi un fidanzato anche a capodanno! ma questo non ti ha impedito di fare l’amore con me! - il ragazzo roteò gli occhi con fare teatrale.
-è stato uno sbaglio! - arrossì di nuovo sulle orecchie la strega, con lo stomaco che le si contorceva.
-Non può fare l’amore per sbaglio Gin! - avanzò di un passo lui, conscio di star guadagnando terreno nel discorso.
-Non usare il termine “fare l’amore Harry”! tu non sai neanche cosa voglia dire! Abbiamo fatto solo sesso - quasi urlò lei con gli occhi leggermente più lucidi.
Potter per un secondo vacillò a quelle parole, sbatté le palpebre poi parlò - Non mi dire che tu… - farfugliò lui.
-Che non mi sono ancora dimenticato di quando ti ho trovato a baciare Romilda? - gesticolò la strega con le guance rosse. Davanti a lei vedeva ancora il suo fidanzato in cima alla scalinata della torre di astronomia baciare quella ragazza. Davanti a lei vedeva ancora il suo fidanzato stringere le braccia intono a un corpo che non era il suo. Davanti a lei vedeva ancora il suo fidanzato tradirla.
-Merlino Ginny avevo diciassette anni! - esclamò scioccato Harry.
-Ed eravamo fidanzati! - strinse i pugni Ginevra con i capelli che continuavano a caderle davanti al viso.
-Avevamo litigato Gin! Te l’ho detto diecimila volte! Mi avevi perfino lasciato! - le rispose con allargando un braccio verso l’esterno per poi farlo ricadere.
-Non ti avevo lasciato veramente! Ero solo arrabbiata! - esclamò la ragazza con fare ovvio.
-I-io come potevo saperlo?! Mi accusavi di fare lo scemo con le altre! - si batté una mano sul petto il mago.
-E i fatti hanno testimoniato che avevo ragione! Sei subito andato a infilare la lingua in bocca ad un’altra! - scacciò via la chioma dal viso lei.
-Ti ho detto che è stata una reazione alle tue parole! Non volevo realmente baciarla è stata una cazzata!- negò col capo lui.
-Ah quindi è colpa mia alla fine della favola! - Ginny sbarrò gli occhi indicandosi il petto.
-Ma n-no c-ch-che stai dicendo! - incespicò Potter - Tu e Ron avete la dote di rigirare i discorsi! - aggiunse esasperato.
-Ora non mettere di mezzo mio fratello! - rispose senza alcun senso la ragazza.
-Ma-ma guarda non sto mettendo in mezzo Ron! Sto solo dicendo che travisi quel che ti dico - roteò gli occhi Harry.
-In ogni caso stammi lontano Harry! - fece lapidaria Ginevra che, faticava quasi a respirare per il turbinio di emozioni che la stavano scuotendo.
-Tu sei davvero sicura che io e te a capodanno abbiamo fatto solo dello squallido sesso? - chiese Potter in tono più calmo.
Ginevra fissò gli occhi smeraldi Harry, contemplò la sua espressione ferita, guardò le labbra strette in due linee sottile che rivelavano l’impazienza di sentire una sua risposta. Lo amava, lo sapeva nel profondo del suo cuore che lo amava con tutta sé stessa ma il suo orgoglio ferito a sedici anni parlò.
-Sì - parlò senza neanche rendersene conto, mettendo a tacere quella voce in fondo al cuore che non era d’accordo con la sua affermazione.
Potter accusò l’impatto di quella parole con un leggero urto al centro del petto.
-Quindi vuoi davvero che ti lasci in pace? - domandò fissandola negli occhi.
Ginny non riuscì a sostenere il suo sguardo a quella domanda, voltò il capo verso il lago mentre il cuore le rimbombava nelle orecchie.
-I-io s-sì…- gli disse per poi guardarlo in viso con sguardo fintamente sicuro.
-Va bene - rispose lui con voce piatta osservando quello sguardo pieno di emozioni.
“Sé è questo che vuoi Gin, cercherò di farlo “ pensò fra sé il ragazzo mentre constatava quanto gli occhi di Ginevra fossero disaccordo con le sue labbra.
-Bene… - affermò lei con la bocca arida.
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La Vacanza
FanfictionPuò una vacanza riaprire questioni in sospeso? Può una vacanza farti superare un brutto periodo? Può una vacanza farti ammettere un qualcosa che hai sempre negato? Ron e Hermione si troveranno a trascorrere una vacanza che gli cambierà una vita. ***...