Capitolo 3 - Le bacche del vischio

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 -Potrebbe aver incontrato un complice e avergli dato la spilla...se così fosse non riusciremo mai a ritrovarla -

-Dobbiamo ritrovarla per forza! Bobby non deve andare in riformatorio o peggio! -

-Se le nostre ricerche non dovessero portare a nulla, ritorniamo dai Parker, magari è tornata a casa e potremo interrogarla -

-Se io fossi in lei mi darei alla fuga, non vorrei correre il rischio di essere costretta a confessare... anche se perdessi il lavoro, si tratta pur sempre di una spilla in oro e rubini, quello che ci guadagnerei dalla vendita mi permetterebbe di campare per un po' e cercare un altro impiego... -

-E magari fare la stessa cosa in un altra casa appena se ne presenta l'occasione... -

-Credi che sia una truffatrice? -

-Non lo so, per lo meno non è nota a Scotland Yard, se no me ne ricordei... -

"Certo che te la ricorderesti William, una donna così bella e con quei capelli di fuoco non sfuggirebbe di certo ad un donnaiolo impenitente come te!" pensai tra me e me.

-Eliza, hai detto qualcosa? -

Non potevo averlo fatto di nuovo!

Arrossii violentemente e scossi la testa: forse avevo solo boffonchiato perché il mio accompagnatore non se n'era curato particolarmente.

Uscimmo dal vicolo e riprendemmo a camminare sulla strada del mercato.

Nessuno pareva averla vista.

-Potrebbe aver nascosto i capelli, può essere passata di qui anche se nessuno l'ha riconosciuta... -

-Stiamo brancolando nel buio, ma dobbiamo muoverci! -

Sul ciglio della strada stava una mendicante. Mi affrettai a prendere delle monete dalla mia borsetta.

-Ma che fai? Non abbiamo tempo! -

-Lascia fare a me, William! -

Conoscevo quella donna, spesso le avevo portato del cibo e con un sorriso sdentato mi ringrazio per l'offerta di oggi. Le chiesi se avesse notato una giovane, cercando di descriverla al meglio ed essa mi disse che sì, l'aveva appena vista passare ed entrare nell'ufficio postale di fronte a noi.

Subito William corse verso l'edificio, ma all'interno c'era solo un ragazzo con dei vistosi baffi ed una coppola. Aveva una grossa sacca appesa alla spalla.

Consegnò una piccola busta all'impiegato postale e si diresse verso la porta. William iniziò a tempestare il messo di domande e fu allora che capii.

Mi ero voltata verso il ragazzo mentre mi passava di fianco e notai una ciocca fulva che sfuggiva da sotto il cappello.

Il ragazzo o meglio, colui che sembrava un ragazzo, altri non era che Miss Willbury: doveva essersi cambiata nel vicolo e per questo nessuno era più riuscito a riconoscerla!

La giovane, accortasi che avevo ormai capito tutto, fuggì dall'ufficio e io mi lanciai al suo inseguimento.

Purtroppo era molto più veloce di me, coi pantaloni era facilitata nei movimenti. Cercai di urlare ai passanti di fermarla, ma non avevo più fiato. Nella corsa, la ragazza perse il cappello e la sua chioma fulva iniziò ad ondeggiarle sulla schiena: sembrava quasi lasciasse il fuoco dietro di sé.

-Miss Willbury, fermatevi! Ormai vi ho in pugno!!! -

Mi arrivò la sua risata argentina e si voltò per guardarmi oltre la spalla.

Fortunatamente questa distrazione le fu fatale: inciampò in una cassa di frutta abbandonata malamente sul marciapiedi e io fui pronta a saltarle addosso.

La cena di Natale di Miss ScarletDove le storie prendono vita. Scoprilo ora