L'allieva: Sei quello che ho sempre voluto

CAPITOLO 3: IO MI FIDO DI TE

Ho dormito come Dio comanda, tant'è che quando mi sveglio noto che sono già le 8 e mezza e io dovevo essere in istituto da almeno mezz'ora.

Claudio sarà già andato in istituto così mi preparo in 5 minuti, indosso un paio di jeans neri e una maglietta blu abbastanza leggera, un cappotto lungo nero abbinato ai pantaloni e infine delle scarpe con il tacco per non sembrare troppo nana.

Oggi Roma è magnifica, il sole illumina la città, un sacco di gente cammina per i vicoli facendo shopping... cosa che vorrei fare anche io ma purtroppo oggi devo svolgere un compito che mi è stato affidato dalla perfida Wally.

Salgo le scale dell'istituto quasi correndo e prima di diriggermi alla mia scrivania vado a trovare il mio CC però noto la porta aperta senza nessuno all'interno.
Mi sto già facendo strane idee però CC mi ha confessato tempo fa di essere cambiato non mi farebbe una cosa del genere.
Mi siedo nella mia piccola e brutta scrivania ed inizio a esaminare alcuni dati al computer ma ecco che dalla porta compare la Wally, mi butta là uno sguardo fulminante e senza dire nulla si gira e se ne torna nel suo studio.
Mi aspettavo una sgridata di quelle che facevano cadere anche i muri invece niente.

Oggi è tutto strano o sono io ad essere strana?

Si sono fatte le 11, dopo aver passato 3 ore a guardare ogni minuto il telefono sognando di ricevere un messaggio da CC ecco che il telefono emette il suono di una notifica...

-Sacrofano buongiorno tutto bene?

-Si però mi manchi...ma una domanda dove sei finito?

-dopo ti spiego ora devo tornare a lavorare ci vediamo alle 12.30 al ristorante di fronte l'istituto. Baci Allevi e studia invece di guardare se sono online.

Gli rispondo con un semplice "Ok a dopo" voglio cercare di capire come fa a sapere che lo spio per vedere se è online... quest'uomo a volte mi fa paura.

Come promesso a CC alle 12.30 ci incontriamo al ristorante davanti l'istituto, il mio stomaco appena abbraccio CC emette un suono come se stesse dicendo di sbrigarmi a mangiare. Bhe infondo il mio stomaco ha ragione non mangio dalla sera precedente...

Claudio come sempre mi sgrida per non aver fatto colazione:
-Sacrofano non andiamo d'accordo tu devi mangiare sennò ti tengo inchiodata a letto tutto il giorno e ti faccio mangiare come, quando e quello che dico io.. sono stato chiaro?

Io con tono ironico rispondo:
-si capo, ma infondo non che mi dispiaccia più di tanto... e gli do un bacio sulle sue labbra che profumano di mentine.

Mi ha raccontato, logicamente lo scongiurato io, dove era stato tutta la mattina e lui ha iniziato a parlare per fortuna.
Nulla di che ha detto di essere dovuto andare fuori Roma a portare dei documenti a un'altro istituto di medicina legale per un progetto.

-Bhe potevi pure dirmelo Claudio mi hai quasi fatto preoccupare...e anche un po' pensare male.

-Scusa so di aver sbagliato ma ero già in ritardo in macchina andavo troppo forte per chiamarti.. si avvicina e mi bacia, un bacio a stampo ma che ha la forza di farmi dimenticare anche come mi chiamo.

Propongo a CC, visto che abbiamo finito velocemente di mangiare di andare a casa perchè devo cambiare scarpe... indossando queste con il tacco da stamattina mi fanno male i piedi.

Non può mancare la battuta di CC mentre siamo quasi arrivati a casa:-Sacrofano ma stamattina fammi capire dove eri la testa? Ti sembrava andassi a una sfilata?
E inizia a ridacchiare...

Non sa però che andare a casa è una scusa, gli ho chiesto di portami a casa per passare un po' di tempo con lui visto che se saremmo già entrati in istituto ci dovevamo staccare.

Siamo arrivati a casa, apro la porta lo abbraccio e gli sussurrò all'orrcchio:
-Anche tu ci caschi a volte.. A me i piedi non fanno male e che volevo stare con te...

Lui non sembra inizialmente capire ma poi mi prende in braccio e mi porta in camera da letto facendo uno sguardo malizioso...
-Se vuoi giocare Sacrofano, giochiamo.
E in un batter di ciglia ci ritroviamo a fare l'amore abbracciati tanto forte da sentire entrambi il cuore dell'altro.