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Quando riaprii gli occhi non sapevo dove mi trovassi. L'unica cosa che vidi fu il bianco più totale, accompagnato da un forte odore di qualcosa che sembrava disinfettante. Sentivo la testa girarmi leggermente, gli occhi stanchi e il corpo intorpidito. Che cavolo mi era successo? Mi guardai lentamente intorno cercando di mettermi a sedere su quello scomodo letto - era un letto? - su cui ero finito, ma nel farlo sentii una dolorosa fitta al braccio destro.

"Ahi! Ma che caz-" Mi guardai il braccio e sbiancai. Dio, era ricoperto di gesso! Sbattei le palbebre varie volte prima di realizzare di trovarmi in una camera d'ospedale. La cosa strana era che non ricordavo assolutamente nulla di come ci fossi finito lì.

D'un tratto udii dei passi e mi voltai di scatto.

"Ah, signor Tomlison. Come si sente?" era solo l'infermiera. Non so perché ma credevo che sarebbe venuto qualcun'altro a trovarmi, ma ricordai di essere praticamente solo per la maggior parte del tempo che trascorrevo; lasciai perdere.

"Sto bene ma non ricordo nulla di come sia finito qui" constatai con sguardo confuso, mentre ero intento a fissarmi il braccio bianco. L'infermiera mi sorrise senza scomporsi e prese la mia cartella clinica.

"Dunque...ah ecco. Si è rotto il braccio in seguito ad una brutta caduta ed ha battuto la testa, probabilmente è per questo che non ricorda nulla. Comunque non si preoccupi, non abbiamo riscontrato alcun trauma cranico" mi disse lei tranquillamente, ma io dal canto mio non riuscivo proprio a restare calmo.

"Ho capito...un momento, chi mi ha portato qui?" Corrugai la fronte. Ora che ci penso non avevo appurato come diavolo ci fossi arrivato in quell'ospedale. Mia madre lavorava di mattina e, a parte lei, non avevo la più pallida idea di chi mi avesse potuto salvare, per così dire.
'Merda, e se fosse stato Zayn? Per qualche fortuito caso del destino, magari. Non voglio essere in debito con lui, maledizone' pensai seccato.

"Beh, ora che ci penso è stato un ragazzo a portarla qui.." 'Magnifico, adesso sono in debito con quello stronz-"

"..un bel ragazzo alto, dall'aria gentile. Aveva un sacco di capelli ricci, sarebbe difficile non notarlo."
'Eh? Alto? Riccio? Oh merda. Ho capito male?'

D'un tratto ricordai tutto, ogni fottutissimo dettaglio di quello che mi era accaduto poco tempo prima. Ricordai il parco, l'albero altissimo, la mia collera, il suo sorriso beffardo, gli occhi cristallini.

Harry.

Mi sentii un completo coglione. Come diamine avevo fatto a dimenticarmi di lui? Per i minuti che seguirono non feci altro che chiedermi dove fosse finito e se stesse bene; in fondo da quell'albero ci eravamo caduti entrambi, no? Solo che lui si era fatto sicuramente più male di me, cazzo mi aveva salvato.

Un verme. Ecco cos'ero. Come diavolo avevo potuto dimenticarmi di lui? Non riuscii a perdonarmi e mi sentii terribilmente in colpa fin quando la parte egoista del mio carattere non fece la sua comparsa in scena e non prese il sopravvento su di me, creando nella mia mente pensieri menefreghisti come 'Ma che mi frega di lui? Neanche lo conosco' oppure che lo avrei dovuto lasciar perdere perché, diciamocelo, quel tizio portava solo guai.

Il ragazzo sull'albero // Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora