Roma, 1954. I più grandi filosofi hanno parlato dell'Amore, più di duemila anni fa. Cora conosceva bene quei filosofi, conosceva bene i loro scritti e non vi era cosa che la rendesse più felice di svegliarsi al mattino e sapere che, quel giorno, avrebbe imparato un qualcosa in più. Se dovesse essere descritta con fiore sarebbe un narciso in piena fioritura. L'opinione di molti concordava sulla sua arroganza e atteggiamento di superiorità, ma nessuno aveva mai capito niente su di lei. Ade aveva sempre odiato le grandi riflessioni, i grandi autori, le domande senza risposta. Malato di displasia carniometafisaria aveva perso le speranza, come un'iris fa con i suoi petali d'inverno, e l'unica cosa di cui aveva bisogno erano delle certezze; le persone lo avevano deluso fin troppo e credeva che non ne potesse trovare in esse. Lui era come un'iris d'inverno: perse le speranze come il fiore con i suoi petali. Mai avrebbero creduto di potersi incontrare in modo così effimero e vivere per un'eternità. In un pomeriggio di novembre i loro occhi si scontreranno e nel tempo sboccerà un amore perduto, un amore che nessuno ha mai conosciuto. E se lei desiderava trovare un uomo come Ettore il suo cuore albergherà per sempre nel suo Achille. Lungo le rive del Tevere e la storia passata, sono migliaia i volti che camminano distratti per Roma. Migliaia di volti incontrano altri sguardi ogni giorno, e, quasi per certo, non ne rivedranno nessuno di essi. Cora e Ade sono due di quei volti, eppure il loro sembra un gioco del destino. Avete presente quei momenti in cui la vostra vita cambia radicalmente? Dove, dopo poco, vi sembra un'altra esistenza? Proprio così accadrà nella loro storia. Con personalità affatto affini, si scopriranno nel loro giardino delle gardenie. © Mills Grace Holmes