"Vindica te tibi!" Te chi?
Dovrei descrivere "chi sono"? Ma l'interrogativo dovrebbe essere scomposto: rimarrebbero dunque i termini "chi" e "sono"...d'accordo, il Chi implica un soggetto, residuo metafisico inconcepibile o un archetipo illusorio; il Sono un predicato, un'azione in potenza da ricondurre al famigerato Essere. Non sono sicura di cosa sia l'essere e ,di conseguenza, cosa voglia sottintendere questa limitata espressione, che pretende di asserire l'ineffabile.
Il punto interrogativo, forse, rappresenterebbe il simbolo più legittimo.
Ma non sarebbe futile indugiare con parole artificiali?
Vanità e vacuità
Interessi del non Io: poesia, arte, musica, filosofia, psicologia, dubbio.
"QUAL È LA RISPOSTA? (Nessuna risposta). IN QUESTO CASO, QUAL È LA DOMANDA?"
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