Scheggia

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Sei la scheggia del mio cuore. 
          Quella che mi tiene ben piantata a terra e mi ricorda quanto valgo.

@ Sole_Lia  Ho ancora wattpad sul tablet, non lo sapevo nemmeno. Ieri sera ho visto la notifica. Non sono tornata. Ma ti vedo.

@ Sole_Lia  Esci che fuori c'è la luna

E se tornassi?
          E se ci riprovassi ancora, per la milionesima volta?
          Magari senza farmi aspettative.
          Con la consapevolezza che, nemmeno questa volta, porterò a compimento alcunché.
          Con la certezza che di nuovo, mi fermerò.
          
          Durante gli ultimi mesi mi sono ritrovato spesso qui. Sulla mia bacheca. A guardare una piattaforma che è cambiata da quando ho smesso di usarla.
          
          Volevo cancellare tutto. Ma volevo anche ricominciare.
          
          Più volte in questi mesi ho galleggiato tra le prime parole de L'Onda Perfetta, che ora sono nelle bozze.
          Mi sono resa conto di quanto fosse stato utile per me stessa, scrivere. 
          Di come mi avesse aiutata a crescere.
          Di come smettere sia stato semplice, perché è semplice smettere di prendersi cura di sé. Ci sono sempre mille scuse, appostate dietro l'angolo, anche molto nobili. 
          "Devo prendermi cura degli altri, dedicare tempo ad altri progetti, devo studiare".
          Solo scuse, a cui appigliarsi.
          
          Mi sono riletta e mi sono fatta leggere, negli ultimi mesi.
          L'ho fatto perché so che ho lasciato interrotto qualcosa di importante per me stessa. 
          Sono ancora su una spiaggia bianca. Con le mie consapevolezze, ma non del tutto a casa. 
          E in quest'estate, in cui non vedrò il mare per davvero, sento l'esigenza di affrontarlo. Di affrontare tutto quel mare che ho in testa, e che imperterrito mi chiama da anni.
          
          Quindi chissà.
          Forse torno.
          Forse, ricomincio.

E se sono le parole a investirti, dove possono portarti?
          Non esiste ospedale per un'anima che trabocca.

Vorrei salire in piedi sulla balaustra
          Con le braccia aperte come ali
          Gridare a squarciagola con il mare che si agita lì sotto
          Chiudere gli occhi come un gabbiano in volo
          Lasciarmi accarezzare dal vento
          Dimenticare tutto

Ho trovato una frase in un libro che a quattordici anni ho amato.
          Una frase che non ricordavo di aver letto, ma che assomiglia - per ritmo, e, alla lontana, per significato - a una frase che ho scritto sul mio diario a diciotto anni.
          Non mi sento influenzata da quel libro nel mio scrivere. Avevo quattordici anni e ho iniziato a scrivere Sea Eyes almeno quattro anni dopo, eppure rileggendolo per intero mi sembra di intravedere tratti di Ibla - accenni lontani, perché ciò che scrivo io racconta una storia del tutto diversa.
          Non so se sia un modo che il mio cervello sta trovando per farmi sentire in colpa per il fatto che sto trascurando la scrittura o se in realtà il mio inconscio ha davvero preso qualche spunto - lontano - da quello che ho letto. Però questo mi fa riflettere. Tanto. 
          A qualcuno è mai successo qualcosa di simile?
          
          
          

"Dicono che non c'è niente al mondo di più fragile di una promessa" - Piccola Anima, Ermal Meta
          
          Io lo so che le promesse sono fragili, e so anche che tante volte non le mantengo, specialmente quelle che faccio a me stessa.
          La vita è un gran casino, ma è anche sorprendente. Ti travolge, se la lasci fare. Il mio più grande difetto è che spesso mi lascio sommergere dalle cose da fare e dai mille impegni pur di non dedicare tempo a me stessa. Quest'estate mi sono costretta a lasciare a casa i miei quaderni. Ho disinstallato wattpad, eliminato instagram. Niente distrazioni, solo studio, solo anatomia, solo l'università. Come al solito, le mie promesse di non rinunciare alla scrittura le ho mandate in frantumi. Eppure ogni volta che per un po' mi tengo lontana dalla penna, divento più sensibile. La sento la mancanza. Dentro.
          Ho fatto delle scelte quest'estate, un po' drastiche ma dovute. 
          Sto togliendo tutto da qui, in questi giorni. Mi voglio rileggere. Tra le tante cose, ho capito che non posso avanzare su troppi fronti insieme. Ho accettato i miei difetti, assieme ai miei limiti, e ci sto lavorando. Come sto lavorando a Sea Eyes, che ci terrei a finire. Conto di riuscire a farmi una tabella di marcia per ricominciare a pubblicare in modo costante, anche perché se vado avanti così mi dimentico pure io la trama. Un forte abbraccio!

Bello quando hai scritto un capitolo in cartaceo ma il cartaceo si perde nel bel mezzo del marasma delle tue carte e non riesci più a trovarlo da nessuna parte.