Non c'è niente che io ami più della scrittura. 
Ciò che scaturisce dal caos nella mia mente è come un fiume in piena, travolgente, incontrollabile per molti, tranne che per me.
Le parole hanno un peso, un potere. 
In fondo, non siamo altro che esseri umani, minuscoli, con un grande carico da portare. Oppure da sopportare? Il ferbo "fero" significa sia tollerare che portare, lo sapevate?
Gli scrittori sono un pò come i veggenti: fuori dal comune. 
Talvolta persino a tal punto da terrorizzare, ci credete?
Il potere che tieni tra le dita ogni qualvolta afferri una penna è immenso, eppure fragile, effimero.. inutile, se non sai come sfruttarlo. 
Le parole sono tutto ciò a cui si riduce l'universo, tanto piccole da trarre in inganno anche gli uomini più potenti. Bastano due sillabe a distruggere il mondo. 
Ma le medesime due sillabe possono anche crearlo. 
E questo è il compito che mi sono assegnata: scrivere, creare mondi, realizzare desideri, tenere in pugno le parole. 
Non ho grandi pretese, non mi ritengo nè migliore nè tanto meno perfetta, non più. Il mio difetto fatale è il non riuscire ad accettare, il cercare la perfezione, l'impossibile. 
Ho chiesto fin troppo da me stessa, ora è il momento di offrirmi qualcosa. 
Detto ciò, benvenuti nel mio mondo, spero che vi piaccia quel che vi racconterò.

"Uno scrittore non può rivoluzionare il mondo, può solo raccontarlo, spiegarlo. E non è questo già un grande cambiamento?"