Iamrainbow666

E anche a distanza di anni, io non sono cambiato. Muoio dentro. 
          	Il fetore del sottosuolo mi invita, mi chiama, mi persuade e in fondo, so che mi appartiene. È mio. È la mia casa.
          	La luna è scomparsa. 
          	I sogni assieme ad essa.
          	Ciò che davvero mi rimane, è solo puro dolore.
          	
          	

Iamrainbow666

E anche a distanza di anni, io non sono cambiato. Muoio dentro. 
          Il fetore del sottosuolo mi invita, mi chiama, mi persuade e in fondo, so che mi appartiene. È mio. È la mia casa.
          La luna è scomparsa. 
          I sogni assieme ad essa.
          Ciò che davvero mi rimane, è solo puro dolore.
          
          

Iamrainbow666

E sono nuovamente qui. 
          
          Non c'è un perché, sento solo che questa è l'unica casa a cui io posso appartenere.
          
          Non so esattamente cosa scrivere, perché ci sono così tante cose da dire che non ha nemmeno senso parlarne. Dopotutto non ho ragione. 
          
          È stressante vivere. 
          
          Lo odio. 
          
          Lo odio. 
          
          Odio vivere. 
          
          Quando staremo bene? 
          
          Quando potrò dire di aver vissuto una vita felice? Completa? Sono solo maledetti film. Libri. Storie nonsense, come ogni cosa che dicono gli altri. 
          
          Non sopporto l'idea di perdere, fallire ed è questa paura angosciante che mi lega a questa eterna tristezza, vacuità a cui non so più dare un senso. 
          
          Sono costernato, non dovrei dire così. Dopotutto ho così tante cose attorno a me. 
          
          Ma nulla di ciò sembra potermi aiutare. 
          
          Buonanotte...

Iamrainbow666

...
          
          Temo che un giorno, non troppo lontano, dovrò realizzare il mio sogno. Non sarà facile, perché fino ad adesso la mia empatia, il mio affetto nei confronti delle persone e degli oggetti che vedo ogni singolo giorno dalla mia nascita, è sempre stata in testa col mio egoistico desiderio di morire. 
          
          Ma barcolla, a volte cade ma poi si rialza. Un po' come me. Ma sempre di più è gobba la mia schiena, che costringe il mio sguardo a fissare i miei piedi, e la terra su cui sono caduto. 
          
          E scrivere questo, mi permette di ricordare che sono vissuto, che sono esistito. Almeno per un attimo. 
          
          E c'è tanto ancora di cui parlare, amico mio, forse anche troppo, ma forse sarebbe meglio ritornare a casa. Dove mi aspetta il soffito nero.
          
          Come il mio colore preferito. 

Iamrainbow666

....
          
          E rassicurato, sospirai, mio amico, sapendo che non morirò. Non dovrai minimamente sentirti in colpa in caso queste fossero state le ultime parole di un morto, e non sentirai quell'ombra inquieta sulle tue spalle che ti sussurra più e più volte: potevi fare qualcosa, ed invece sei rimasto sconosciuto. 
          
          Ma a molti non interesserà, perché è insensibile l'essere umano, e poche volte pensa agli altri, perché dopotutto si vive solo per sé stessi. E se trovi ragioni per negarlo puoi condividere le tue idee, sarò lieto di farmi convincere ad un'idea più altruistica. 
          
          Credimi mi piacerebbe molto dirti che il mondo è buono, colmo di sorprese che devi saper raccogliere, occasioni che devi saper utilizzare, per il tuo semplice guadagno. Per la tua felicità. Ma per chi non ha più intenzione di cercare quella felicità, è inutile ascoltare parole colme di enormi vuoti. Perché è questo che senti chi non vuole sentire altro.
          
          Mi sono arreso? Pensi questo, mio caro amico? Anche dopo avermi ascoltato, pensi ancora che mi stia sbagliando? 
          
          Se la tua risposta è affermativa, frena. Perché continuare significherebbe dubitare di sé stessi, e potrei portati a vedere il mondo dai miei occhi. 
          E non lo augurerei nemmeno al mio peggior nemico. 
          
          Perché dopodiché non avrei più nemici.
          
          —> continua...

Iamrainbow666

Ciao a te che leggi, a te che doni il tuo tempo ad uno come me, che senza neanche conoscermi, desideri conoscere il mio dolore. Tu puoi. Tu sconosciuto, puoi ascoltarlo, magari passare del tempo ad analizzarlo, ma incapace di trovare una soluzione al mio dolore, scapperai. È questo il tuo potere. 
          
          Ma sempre tu, sconosciuto, puoi salvarmi. 
          
          Senza conoscere il mio nome, il mio sesso, la mia età, la mia famiglia, il mio corpo e il mio animo, tu potresti salvarmi. Perché non dovresti far altro che saltare tutte queste righe piene di stanchezza, e riempirmi con un po' della tua saggezza, della tua vita, del tuo nome, del tuo sesso e così via. Daresti a me un po' di te, magari avrei il tempo per rimettermi in sesto.
          
          Oh tu, che non conosci il mio passato, ma vedi il mio presente, potresti tendere la tua mano verso la mia? La accetterei se tu non fossi conscio delle mie parole, di queste. Perché non sapresti che terrei stretta quella mano, quelle dita, attorno al mio cuore freddo.
          
          Non freddo per il gelido vento dell'est, da dove s'alza il sole, ma il freddo che protegge i miei sentimenti ancora caldi. E ti chiederai, ormai non più sconosciuto, come può il freddo celare il calore? 
          È in questo che sta nella sofferenza. 
          
          Nonostante tu possa comprendere le mie parole, le mie intenzioni e anche le mie azioni, non mi capirai mai. Non capirai mai la mia esistenza totale, e il perché della mia scelta di vivere nonostante il mio unico desiderio, più profondo non si altroché la morte. La morte perlomeno descritta dai vivi. 
          
          —> continua...
          
          

Iamrainbow666

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          E quello che fa male è che io continuo a crederci inutilmente a forzare la mia mente a sognare. Perché questo è quello che mi permette di continuare a vivere. Ma la frustrazione che mi circonda, che strappa i miei occhi, le mie pupille, non mi rende cieco, mi rende solo consapevole del dolore che si ha nel non poter vedere. 
          
          È proprio attimi come questi in cui desidero solo morire. Ma io questo non posso dirlo a nessuno di coloro che mi conoscono. Non capirebbero. 
          E sono proprio le persone che hai vicino che sminuiscono i tuoi sentimenti.
          Credono di sapere ciò che passi, perché ti sentono ogni giorno, perché ti vedono ogni giorno, magari perché dormi sotto il loro stesso tetto, ma sono proprio loro a ferirti non comprendendoti.
          
          Eh si, ma stai solo passando un brutto momento.
          Eh si, ma abbi fiducia è solo l'adoloscenza.
          Eh si, ma un cazzo.
          
          Detesto tutti. 
          Detesto me stesso.
          Destato dovermi sforzare a vivere, quando i miei dicono che non sforzo abbastanza nello studio. 
          Quando mi dicono: studia che dopo avrei tempo per cazzeggiare. 
          
          Non capisci che faccio fatica a respirare?
          
          Sono io quello che non va bene, qui.
          Detesto tutto, la rabbia mi ribolle dentro, una rabbia piena di odio e frustrazione. Ma non saprei a chi riversarlo.
          
          Perché dopo arriva quel momento in cui ti rendi conto che hai dei valori morali dopotutto, e che loro non meritano il dolore. E questo fa male.
          
          Tutto ciò che faccio fa male.
          E se questa è la vita che devo affrontare giorno dopo giorno preferisco uccidermi. Morire. 
          
          Piangere, chiudere gli occhi e non dover più respirare. 
          
          Nessuno mi comprende.
          
          Nessuno è in grado di comprendere quanto io dentro sia marcia, quanto l'acqua mi abbia fatto marcire le radici, quando il sole mi abbia bruciato le foglie e quanto il vento abbia portato via con sé i dolci petali che tentavo di mostrare in primavera. 
          
          Tutto spazzato via.
          
          Buonanotte. 
          
          
          
          
          
          

Iamrainbow666

A volte vorrei solo stare meglio.
          Trovare degli sconosciuti, far finta di far parte della loro vita per un po' e scomparire quando fa notte. Abbandonarmi a quella eterna sensazione di vuoto e malinconia che risucchia la mia anima all'interno di un buco nero posto nel cielo che in continuazione mi invita a farla finita. 
          
          Fa così male sapere che non ci sia nessuno a capirti, nessuno a starti vicino. Come possono prendere che io gli ami? Che io mi fidi di loro? Che io sia loro amico? Che io sia contento di ciò che possiedo quando mi sembra di non esser mai stato amato veramente. È inutile che veniate a dirmi cose incoraggianti, piene di vita, piene di gioia quando io le temo. 
          Mi hanno strappato così tante volte la pelle dai miei vestiti che sono arrivato ad avere paura di essere felice. 
          
          Lo dico perché mi rende meno frustato. 
          Non voglio alcuna risposta da nessuno. 
          
          Mi basta sapere se c'è qualcuno che è in grado comprendermi. 
          
          Sono in grado di sorridere, ridere, gioire, fare il sociale, fare il civile, fare il cittadino, fare lo studente, fare il fratello, il figlio, il cugino, l'amico, ma non ho mai imparato veramente ad essere umano. 
          
          Io detesto la vita.
          Non solo la mia.
          Ma la vita. 
          
          Non giudicarmi da uno schermo, da come vivo perché non capirai mai ciò che provo dentro ogni singolo istante. Tento di provare qualcosa e la mia finge di provare qualcosa ma non appena sono da solo, non appena il mio cuore è da solo, non appena mi ritrovo in camera mia, in terrazzo, su un ponte, da solo l'unica cosa che mi viene da fare è fissare il vuoto che non vedo ma che sento in ogni cosa che vive attorno a me. La bellezza collaterale dite?
          Esiste solo per chi ha vissuto, per chi ha amato.
          Non per me.
          
          
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