Ecco un altro pezzo esposto nel museo dei rimpianti:
Domani lə rivedo dopo una fine improvvisa. In questo tempo ho avuto modo di ingannarmi di poter salvare la nostra relazione, anche se quellə che ha voluto chiudere sono io. Ho pensato che rivederci ci avrebbe ricordato quanto stavamo bene insieme e tutto si sarebbe risolto con un abbraccio. Invece adesso so che tutto si risolverà con un abbraccio, solo non nel modo che vorrei. Continueremo a vivere le nostre vite e ogni tanto ci ricorderemo dell'esistenza dell'altro, mentre gli intervalli tra questi momenti diventeranno più lunghi. Spero che proprio in questi momenti lə si allargherà il sorriso e non lə compaiano le lacrime, come succede a me. Mi sento così stupidə e frustratə perché ho lottato per ləi, ho continuato a farmi forza standolə vicino nel modo in cui ləi voleva. Ləi per me non ha lottato. Non è statə dispostə a cambiare nulla di sé per amarmi nel modo in cui volevo essere amatə. Negli ultimi mesi la solitudine che ho provato mi apriva un buco nel petto e diventavo emotivo. Ləi diventava sempre più distaccatə. Più provavamo a intenderci e più ci allontanavamo.
Eppure lə amo ancora così tanto. Lə amo come si ama un tramonto. In maniera inconscia sono attratto da ləi, nonstante tutto. Ho così tanto amore da darlə ma adesso non so cosa farmene. Quelli occhi nocciola non mi usciranno mai dalla testa. Le sue fossette, la sua doppia pupilla, il suo sorriso a bambola, i suoi capelli mossi, la sua passione per i libri, le nostre foto, le cartoline, il modo in cui arricciava il naso quando faceva una faccia per farmi sorridere, il modo in cui mi guardava innamoratə fuori dal nulla, il suo "ti ammiro" al mio "che guardi?", la fiducia che aveva in me, le volte che abbiamo pianto dalla felicità perché eravamo contenti di starci accanto, la bottiglia di vino, il ballo sotto la pioggia, il nostro primo bacio, il modo in cui ci tenevamo per mano. Tutto questo non riuscirò a dimenticarlo mai.