Non dimenticherò mai la prima volta in cui vidi un Astroeletto. Uno vero, non quei gradassi che credono di esserlo, brandendo le costellazioni lama, fucile o qualsiasi giocattolo possiedano, atteggiandosi a padroni del mondo.
No, lui era diverso. Ma non perché quella notte l'ho visto camminare verso di me superando migliaia di corpi in uniformi nere, disseminati tra le macerie di una Cattedrale Solcacieli, o perché alle sue spalle galleggiava la nota catena di scintille che respingeva la notte come un'apparizione divina in terra, era l'istinto a farmelo capire.
La mia anima vibrava in sua presenza. E se da una parte provavo paura, dall'altra, c'era l'invidia. Volevo essere io, lui; volevo io, il suo potere; io, il suo significato. Desideravo derubarlo, renderlo mio.
Poi, lui si fermò davanti a me, piegò le ginocchia e mi tese la mano con un sorriso.

Se vi interessa, cercate L'Intrecciatrice di Costellazioni su wattpad, un fantasy lightpunk.
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