“Lei era la persona giusta.
Riuscii a sfogarmi, a descriverle come mi ero sentita e come stavo sopravvivendo ora. Lei non riusciva a capacitarsi di questa cosa improvvisa, soprattutto perché le cose tra me e lui andavano bene, fino a quel giorno. Mi invitò a stare calma, a prenderla come una svolta del destino, a risentire Riccardo. Ma avevo il cuore e il cervello così malridotti da non riuscire a pensare ad altro, se non alla mia triste e inspiegabile condizione.
Dopo quella, ci furono altre uscite e sembrava andare sempre meglio. Stavo sopravvivendo e se ne fossi uscita viva, mai più niente mi avrebbe potuto annientare. Proprio come diceva il mio amatissimo Tiziano Ferro: "ciò che non uccide fortifica".
Ed io stavo diventando forte, stavo risorgendo dalle ceneri, proprio come l'araba fenice. Peccato però che non avessi ancora toccato il fondo.”
Ciao! Ho appena pubblicato un nuovo capitolo. Fatemi sapere se vi piace!