A cinque anni passavo interi pomeriggi a discutere da sola con una vecchia macchina da scrivere, una spada di plastica, un'armonica e un libro di ricette. Avevo le idee molto chiare su quello che sarei diventata da grande, mi sarei unita ad una nave pirata per vedere il mondo; la spada e l'armonica sarebbero stati fondamentali per essere presa sul serio come pirata, con la macchina da scrivere avrei raccontato le mie avventure e il libro di ricette lo avrei usato per cucinare alla mia ciurma.
Oggi mi guardo indietro e sorrido ripensando a tutta quell'infantile e confusionaria sicurezza, perché sono un'adulta ancora a caccia di certezze.
È stata dura rendersi conto che non era davvero il caso di diventare un pirata, ma la scrittura la amo ancora; così come amo la musica (rock soprattutto) e la cucina, da entrambi i lati della tavola come cuoca e forchetta (la cucina giapponese è il mio punto debole).
Anche per quanto riguarda il viaggiare faccio del mio meglio, e una volta l'anno mi ritaglio del tempo per partire ed esplorare; quando i soldi e gli impegni lavorativi diventano un limite, viaggio attraverso la letteratura.
Sono una lettrice onnivora e amo indifferentemente tutti i generi; il mio scrittore preferito è Marcel Proust, per il suo stile descrittivo e per la sua capacità unica di trasformare il contorno nel fulcro di una storia.
Il libro a cui sono maggiormente legata è "De profundis" di Oscar Wilde.
Amo scrivere ma preferisco leggere, e per anni ho tentato inutilmente di smettere, ma ci sono personaggi che proprio non si lasciano mettere da parte, e l'alternativa sarebbe stata farmi internare per conclamata schizofrenia.