Quarantamila letture per "Agorafobia". Mi sembra assurdo pensare che la storia a cui tengo di più abbia raggiunto questa incredibile soglia, non ho parole per descrivere quanto sia importante per me questo traguardo: mi fa sentire qualcosa, seppure qualcosa di piccolo, in un mondo immenso.
Quando scrissi questa storia, volevo qualcosa che andasse ben oltre alle solite vicende che vedono protagonisti due giovani innamorati, cercavo qualcosa che andasse più lontano rispetto tutto questo. "Agorafobia" non è una storia d'amore, come si potrebbe pensare. Racconta solo il modo in cui l'amore a volte possa far aprire gli occhi, ma la questione fondamentale, attorno alla quale gira tutta la storia, è la possibilità di cambiare sé stessi, cambiare in meglio, perché noi possiamo farlo. Possiamo cambiarci con molta fatica, impegno e anche dolore, ma alla fine il risultato sarà straordinario. Noi non siamo le nostre imperfezioni fisiche, non siamo i nostri difetti e non siamo nemmeno la nostra malattia: impariamo ad andare oltre e non sprechiamo neanche un secondo a pensare di non poter cambiare.
Grazie a chiunque abbia letto, votato e commentato questa storia, ogni giorno mi rendete felice e mi aiutate a realizzare qualcosa di immenso, o almeno per me.