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"Quando l’alba sorse, il romanzo era completo, ma Jimin… lui sembrava essersi rotto e ricomposto miriadi di volte nello stesso secondo, ed il cuor suo non poteva far a meno di pulsare dolorosamente: una sensazione nostalgica, un rimpianto che aleggiava a fior di pelle, lacrime che non riusciva a versare nemmeno volendo, a causa della stanchezza. Questo era Jimin, l’avana, e forse queste erano le sue vere sembianze fin dall'alba dei tempi.
Strisciare a terra come un verme e lacrimare per l’assediante perdita di Yoongi forse era l'unico motivo per cui era nato, gli apparteneva. Ed osservare ancora e ancora l’immagine di quel prigioniero intento a fabbricare violini era invece la sua punizione, il suo karma, il suo sasso nella scarpa.
Aveva il terrore di rimanere in prigione per sempre, ma come un codardo, si ritrovò a pensare che esserci non sarebbe male, se solo Yoongi fosse con lui. "
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