« Di tutte le cose che vorrei darti
più di tutto, dei baci, delle mani,
del tempo che mi chiedi,
dei passaggi fino ai treni,
io prima vorrei darti
il sonno che non hai
dormito questa notte.
Potessi starti sotto
le tue palpebre rotonde
vegliarti in ronde
la stanchezza, il cuore sfatto,
l’alba che hai visto senza luce,
sapere il silenzio,
il buio che serve
per darti un riposo,
una tregua.
Potessi scrivertelo, bastasse
a sfaticarti le ossa,
farei che ogni verso
anziché leggerlo,
tu potessi dormirlo. »