Sono letteralmente innamorata dell’amicizia tra James e Sirius. Erano fratelli, si sono sempre sostenuti a vicenda. Piangevamo, ridevano e scherzavano insieme. Erano inseparabili, “dove c’era l’uno c’era l’altro”. James accolse Sirius quando scappò di casa, ed è una cosa tenerissima. Sirius voleva sacrificare la sua vita per salvare James, Lily e Harry da Voldemort (e scommetto che James avrebbe fatto lo stesso). Erano i ragazzi popolari di Hogwarts, facevano solo scherzi (con anche Remus e Peter, qualche volta). Sono diventati animagi solo per stare accanto a Remus durante la luna piena (“costringendo” Peter a fare lo stesso). Erano i preferiti della Minnie, dato che James non solo era il migliore in trasfigurazione, ma era anche capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro, mentre, per quanto riguarda Sirius, già il suo ruolo da Drama Queen bastava alla professoressa. Erano migliori amici, fratelli, anime gemelle, si volevano un mondo di bene ed erano pronti a sacrificare la propria vita per l’altro. Quel fatidico 31 ottobre 1981 Sirius morì con James. Quando vide il corpo di suo fratello su quelle scale, e quando venne portato ad Azkaban per la sua morte, Sirius morì. Si sentiva responsabile per la morte del suo migliore amico. Pianse, pianse e ripianse al solo pensiero di quel corpo prima pieno di vita, che metteva allegria solo con un sorriso a chiunque, accasciato sulle scale con gli occhi aperti, ma non erano più solari, divertiti e sarcastici. No. Erano spenti, vitrei. Sirius Black si disperò al solo pensiero che non avrebbe mai più potuto rivedere suo fratello. Sirius Black, dopo la morte dell’anima gemella, non è più vissuto. È sopravvissuto.