Dev’essere la musica, a fargli brutti scherzi, perché si ritrova a trattenere il fiato senza quasi manco rendersene conto, nell’osservare quello spettacolo che odora di decadente magnificenza, trasudante malinconica bellezza. Lontano, s’intravedono le luci del Cremlino, e qualche traslucido raggio di luna si riflette sul suo viso, donando riflessi lattescenti alla pelle nivea.