"Lei é ancora viva"

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Nuovo capitolo! Scusate lattesa TwT

Andai a riprendere Rosy da Molly verso le dieci e mezza del mattino, lei e il suo ragazzo, James, mi accolsero calorosamente con una tazza di te fumante e chiacchierai amabilmente con loro per una mezz'oretta buona. Da quando la cotta di lei per Sherlock si era spenta Molly aveva deciso di andare avanti con la sua vita, e cosi aveva trovato quello che tra una manciata di mesi sarebbe diventato suo marito. Erano entrambi molto felici di curare Rosy, che, per fortuna oserei aggiungere, da li a pochi mesi avrebbe compiuto 1 anno, età che sia secondo me che secondo Sherlock, era adatta per mandarla all'asilo nido (secondo Sherlock prima di un anno è troppo piccola, e guai a contraddirlo) in questo modo lei era in un posto sicuro mentre io e lui potevamo lanciarci in casi spericolati.
Sherlock aveva preso il ruolo di patrigno di Rosy molto seriamente, al contrario di ciò che molti pensano lui ama i bambini, e non mi dispiaceva affatto pensare a me e lui come genitori di una bambina tanto adorabile, anche se per lei sarebbe stato difficile crescere in una realtà in cui la madre defunta era un sicario, e i due genitori, per giunta due uomini, due investigatori che passano le giornate a rincorrere criminali pericolosi.

Tornato a casa, verso le undici trovai il mio compagno sdraiato sul divano a pensare a solo dio sa cosa, con le mani giunte sotto il mento, come suo solito《Ei Sherlock, ho riportato la piccola》 annunciai entrando nel salotto del 221b 《Dammi la piccola, il tuo pranzo é sul tavolo》 mi prese di mano Rosy sorridendo raggiante alla bambina mentre mi indicava la cucina 《Ma ciao piccola bambolina! Lo sai che oggi sei stupenda?》 Credo rischiai di svenire per quanto fosse dolce ed emotivo  il suo tono. Il detective posò la bambina nella sua culla con un sorriso luminoso in volto, e senza accorgermene mi ritrovai a fissarlo sorridendo 《Sei di buon umore? Non mi prepari mai il pranzo》 gli feci notare io quando entrò in cucina smanettando con il telefono 《Abbastanza, Lestrade mi ha trovato un caso interessante, una certa segretaria di un potente uomo daffari é scomparsa insieme ad alcune informazioni di rilievo, nulla di che ma sembra divertente》mi stavo già pregustando l'azione del "campo di battaglia" quando mi ricordai che avevo una bambina di cui prendermi cura, e di conseguenza l'idea di risolvere un caso insieme andò in frantumi《Ma con Rosy come facciamo? Non possiamo certo lasciarla sola.》 Per quanto mi sarebbe piaciuto andare a risolvere un caso con Sherlock sapevo che non sarei potuto venire quella volta 《dai Sherlock tu vai, io e Rosy ti aspetteremo qui》 conclusi dopo un secondo 《Sei sicuro? Se vuoi resto a casa》gli sorrisi alzandomi una volta finito il mio pasto 《Ma certo, solo non tornare tardi》 mi sorrise baciandomi dolcemente 《Tornerò presto prometto》

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{▪︎Sherlock▪︎}

Uscendo dall'appartamento al 221b che condividevo con John fui investito da un vento freddo che mi inebriò le narici della brezza fresca di fine gennaio. Sentì un brivido percorrermi la spina dorsale, ma rammendo che non fosse per il freddo pungente di gennaio, ma per un presentimento...

C'era qualcosa che non andava.

Non capivo cosa fosse, mi sentivo osservato, i passanti mi sembravano come in agguato alle mie spalle...
Andando a cercare un taxi mi ritrovai piu volte a scrutare alle mie spalle per assicurarmi di non essere pedinato.

"È solo paranoia perché non esci da settimane per la ferita, Gavin mi sta aspettando, devo sbrigarmi"
Salì sul primo taxi che mi capitò a tiro e mi diressi verso la centrale.
Sul taxi ebbi piu tempo per pensare, sembrava tutto normale, eppure il mio istinto mi diceva che qualcosa non quadrava, che avevo tralasciato un dettaglio importante. Accesi il telefono e guardai l'ora, circa le undici e mezza, spostai lo sguardo sul giorno, giovedì...

le undici e mezza di giovedì...

Ma certo! Come avevo fatto a non capirlo prima?! Mi maledissi per non essermi accorto di un dettaglio così  fondamentale.

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