•3️⃣•

957 51 0
                                    

𖡼

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

𖡼.𖤣𖥧𖡼.𖤣𖥧

Cinque si guardò attorno, i mattoni rossi e rovinati con i vari poster provati dal tempo gli piantarono il seme del dubbio nella mente, e la scala antincendio nera piena di ruggine nell'angolo lo fece crescere fino a confermarlo.

Era nello stesso vicolo nel quale era apparso prima dell'intervento di Hazel, stesse pareti rovinate, stessi mattoni rossi e pieni di scarabocchi, stessa scala e stessa finestra con tenda blu che si spostava velocemente appena Cinque posava gli occhi su di lei.

Il ragazzo aggrottò le sopracciglia istantaneamente, guardando più attentamente la tenda, e quando si spostò nuovamente rivelando per una frazione di secondo un occhio spaventato, l'angolo della sua bocca si alzò leggermente e girò sui talloni uscendo dalla strettoia.

Fece il giro del palazzo, sistemandosi la cravatta e la giacca sulle spalle nel mentre per apparire meno fuori dal tempo, e poi bussò alla porta aspettando pazientemente di rivedere lo stesso paio d'occhi. L'uomo apparve poco dopo, il suo sguardo analizzò attentamente Cinque da capo a piedi. <<Cosa vuoi? >> Cinque forzò un sorriso sarcastico sul suo volto stanco, cercando di sembrare il più innocente possibile, e tenne le mani dietro la schiena.<<Salve, vendo enciclopedie per l'associazione giovanile, non è che->> l'uomo sbattè la porta istantaneamente, provocando un sospiro esagerato da parte del ragazzo, e Cinque si scrocchiò il collo velocemente prima di passare attraverso la porta, aprendo un portale direttamente nella cucina dell'uomo e ritrovandosi un coltello da burro puntato contro.
<<AAAAAH- come hai- co- come hai fatto? >>

<<Non ho tempo per spiegare>> Cinque si allentò il nodo della cravatta, guardandosi intorno annoiato mentre l'uomo tremava in ogni articolazione, cercando di tenere il coltello il più fermo possibile.<<Sei dell'FBI? Pentagono? KGB? >>

<<Direi proprio di no, uh è appena fatto? >> Cinque indicò la tazza di caffe ricevendo un no silenzioso in risposta, e si permise di prendere la tazza sorseggiando il liquido per riprendersi più velocemente dal post-viaggio, anche se la sua mente aveva bisogno di ben più di una tazza di caffe per riprendersi. E più zucchero.

Il moro cominciò a camminare lentamente fuori dalla cucina, facendosi strada verso il soggiorno, la scrivania sulla destra aveva una foto dell'uomo con una piccola targhetta sul petto - Eliott - e assorbì il nome dell'uomo terrorizzato prima di spostare nuovamente lo sguardo su una parete coperta di giornali e foto che attirò la sua attenzione, Cinque fece un passo veloce apparendo direttamente davanti al muro e Eliott cominciò a saltellare entusiasta.

Il ragazzo che adesso stava guardando le sue ricerche era la prova vivente di tutto ciò che lo aveva fatto estraniare dalla società, avrebbe potuto finalmente sbattere in faccia a tutti quanto fosse superiore a loro per aver visto ciò che loro rifiutavano di vedere.<<Ti aspettavo, te e tutti gli altri, mi sono segnato anche i nomi, tutti gridavano li stessi nomi tranne il proprio quindi credo di aver capito le loro identità>> Eliott si mise davanti agli scatti, le sue braccia erano aperte per riuscire ad indicare ogni foto e collegamento mentre ne parlava. <<È cominciato tutto nel 1960, le luci blu hanno sputato sei persone diverse ad intervalli di tempo irregolari, il primo credo che sia Klaus, il secondo è il grosso e sensibile, Luther, si è messo a piangere subito, il terzo Diego, quarto posto Allison, quinta è stata Vanya e sesta->>

<<Samantha>> Cinque si avvicinò alla foto della ragazza, nonostante fosse semi buio le onde dei suoi capelli rossi erano inconfondibili, e la sua figura era accasciata a terra con la stessa espressione dolorante che aveva visto l'ultima volta che se l'era ritrovata davanti.<<Esatto, all'inizio tornavano periodicamente, come se si cercassero, le uniche due che si sono trovate sono la quarta e l'ultima, ha avuto fortuna, è comparsa cinque giorni fa proprio quando Allison era tornata per controllare>>

<<Allison e Sam sono insieme? >> Cinque guardò curioso Eliott, che annuì freneticamente, ancora fin troppo alimentato dalla felicità che la presenza di Cinque gli iniettava nelle vene.
<<Credo di si>>

<<Bene, un posto in meno in cui cercare>> Cinque si allontanò velocemente dalla foto, girando la testa e riprendendo le redini della ragione, doveva trovarli tutti, e il più velocemente possibile, oppure al posto di salvare il mondo l'avrebbero condannato prematuramente.

(:̲̅:̲̅:̲̅[̲̅:♡:]̲̅:̲̅:̲̅:̲̅)

10 novembre 1963

Samantha si accasciò a terra, il suo corpo era troppo indebolito per sorreggerla e il colpo contro il cemento mandò una nuova scossa di dolore in tutto il suo corpo, risvegliando la costola incrinata e il foro di proiettile che si era finalmente chiuso.

La luce azzurra sparì, lasciandola accecata per qualche secondo, e Samantha si strinse ulteriormente il fianco lasciandosi scappare un gemito di dolore.<<Viaggio turbolento?>> la rossa alzò lentamente lo sguardo, cercando di identificare la voce, e i suoi occhi ci misero qualche secondo ad aggiustarsi alla luce soffusa rimanente dal tramonto.<<Allison?>> la numero tre si abbassò, piegando le ginocchia per arrivare all'altezza della rossa, e le porse la mano con un sorriso triste.<<Si Samantha, sono Allison>> la ragazza accettò volentieri l'aiuto della donna, lasciandosi tirare su e appoggiandosi a lei, e solo allora vide l'ambientazione totalmente differente, i muri vecchi, i vestiti di Allison che passarono dai soliti pantaloni attillati e giacca di pelle a un vestito largo a pois, i suoi capelli erano strani, lisci, gonfi, e Allison sorrise divertita vedendo l'espressione confusa della rossa.<<Dove siamo?>>

<<Tra la sessantesima e la commerce street>> Samantha guardò ancora più confusa Allison, come se i nomi delle strade potessero darle una vera idea di dove si trovassero, e il suo occhio poi cadde dietro alla sua figura, oltre l'apertura del vicolo fino alla strada dove passavano le figure a malapena visibili di persone vestite allo stesso modo, se non peggio.<<Dallas, sessantesima e commerce street, 1960>>

<<Cosa?>>

<<Cinque ha sbagliato di nuovo calcoli, non so se per la pressione o altro, ma siamo in Texas adesso>> Allison cercò di sorridere alla ragazza, sperando di alleviare il suo panico in qualche modo.<<Volevi visitare il mondo, no?>> Samantha ridacchiò forzatamente, cercando di vedere a sua volta il lato positivo, ma si aggrappò inconsciamente più forte al corpo di Allison, che notò il cambio di pressione guardando velocemente verso la strada.<<Tranquilla, tra poco potremo andare a casa>>

<<Perché? C'è Cinque? Hai trovato gli altri?>> Allison abbassò lo sguardo incontrando gli occhi speranzosi della rossa e le si strinse il cuore.<<Non ancora, ma ho una casa qui, andremo li e vediamo cosa possiamo fare per il dolore ok? Sei stata molto coraggiosa, sappilo, devi esserlo solo per un altro po' >>

<<Perché?>>

<<Dobbiamo aspettare che faccia più buio, sennò non potremo arrivare a casa mia>> Samantha corrucciò le sopracciglia cogliendo il tono triste nelle parole di Allison, e cercò il suo sguardo vedendolo però puntato di nuovo sulla strada.<<Perché più buio?>>

<<Non puoi farti vedere con me, non qui, e sopratutto in queste condizioni>> ma le spiegazioni di Allison non facevano altro che confondere di più Samantha.<<Siamo in un'epoca molto diversa, e le persone nere non possono essere viste con persone bianche, sopratutto bambini, e feriti, penserebbero che ti ho rapita e poi ridotta così >>

<<Ma che razza di ragionamento è->>

<<Lo so>>

TIED || five hargreeves²Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora