capitolo 16

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"Signorina Bennet? " il dottore mi chiama.

Mi alzo dalla sedia e corro da lui,non riesco a respirare, il cuore batte sempre più forte, l'ansia e la paura si fanno sentire.
"Mi dica dottore. ."

"È fuori pericolo, era solo svenuta per la botta troppo forte.Ma deve rimanere a riposo, per fortuna non ha perso il bambino"

guardo il medico confusa, mi giro verso Dan cercando spiegazioni.
" io e Aurora. .aspettiamo un figlio"

Rimango scioccata, non so cosa dire, non so se essere felice, se dovrei incazzarmi, non lo so proprio.
" Ora vi lascio soli, quando volete potete andare a trovare la paziente, ma uno alla volta miracomando. " Annuisco al dottore e li faccio un sorriso di ringraziamento.
" Allora vado io.."dice Dan con un filo di voce.

Mi siedo qualche secondo e guardo Danny.

È rimasto li seduto per tutto il tempo, senza rivolgermi una parola ,senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.

Mi alzo sospirando e mi avvicino a lui sedendomi sulle sue gambe.

" Ei..." Niente, non mi risponde, fissa un punto qualsiasi che non sono io.
"Scusami tanto, qualsiasi cosa abbia fatto"

Annuisce facendomi capire di aver accettato le scuse e mi afferra, abbracciandomi forte.
"Ma non finisce qui Sappilo! " mi sussurra in un orecchio, con tono minaccioso.

Dan ritorna in stanza dopo qualche minuto con un gran sorriso, di sicuro si sarà tolto un peso vedendola sana e salva.
" Jole vuole te" dice a testa bassa non avendo , di sicuro, coraggio di guardarmi per la scenata di poco prima.

Mi fermo dinanzi alla porta, penso a cosa dire, che fare, come comportarmi.

La verita è che non so niente di niente quindi busso senza pensarci e al diavolo,ciò che succede succede.

Entro e trovo Aurora stesa sul letto che fissa il vuoto.

"Toc Toc"

busso per attirare la sua attenzione.
" Ei" si mette a sedere e mi fa un sorriso.
" Ciao. ." fingo un sorriso nascondendo tutto il nervoso che ho dentro me.

Mi siedo vicino a lei e guardo ovunque tranne che il suo viso.
" Jole senti io volevo scusarmi, non so come mi è venuto in mente. ." scoppia a piangere e l'abbraccio per consolarla e farle capire che nonostante tutto ci sono.

La nostra amicizia supera qualsiasi cosa, nonostante i tradimenti, le incomprensioni, le liti, la rabbia,  noi siamo ancora qui.
"Tranquilla, ho saputo e ti faccio i miei più sentiti auguri, dai ora basta non puoi stare così è tutto passato, fammi un sorriso. ."

Mi guardò felice, asciugandosi le lacrime con la manica del pigiama.
" Ho sentito ciò che mi hai detto nell ambulanza, e mi hai dato molto a cui pensare.Mi sono comportata da stupida lo so.."
" Non preoccuparti. ."
"Ei ho saputo di te e il signor Lapo" mi fa l'occhiolino per poi scoppiare a ridere.

"In che senso?"
" So che sei da lui e ti è molto vicino in questo momento. ."

"Nono siamo solo colleghi e mi sta facendo il favore di abitare da lui finché non trovo altro posto" Dico arrossendo.
" Sei tutta rossa!" mi urla.
" E QUINDI??!!" rispondo seccata
"Dai su ti piace ammettilo! "
"No mai!"

" Bhe come è andata? " mi chiede Danny in auto mentre sto giocherellando con i bracciali pensando ad altro.

"Bene.."
"Bene? non avete litigato? " si volta verso me alzando le sopraciglia.

" No anzi. .abbiamo fatto pace"
" Come? come hai fatto a perdonarlo? "
" Non lo so.." guardo in basso e scuoto la testa . Nemmeno io so, orgogliosa come sono ,come ho fatto a perdonarla.
" Sai forse il fatto che ora è incinta mi ha fatto pensare che è inutile portare odio e continuare sta guerra, si amano e stanno per avere un bambino,sono felice per loro e poi voglio bene a entrambi e non serve a  niente litigare non trovi? " continuo io.

Lui mi guarda sorpreso con un mezzo sorriso "Hai ragione, hai un cuore grande sai?"

Li sorrido e ritorno a fissare fuori dal finestrino.

Arrivati a casa scendo dall'auto e noto i primi fiocchi di neve.
" Ei nevica! " urlo felice come una bambina.

lui non risponde ma scuote la testa ridendo di me.

"Signori l'ascensore non funziona" ci avvisa il portiere.

Io mi giro verso Danny facendo il broncio.
" Che c'è Bennett? "

" Sono tanto stanca.."
" Eeeee allora?"

Spalanco le braccia facendoli un mega sorriso.

Lui capisce e sbruffando mi prende in braccio e mi porta a piedi fino all'appartamento.

Notiamo davanti alla porta un uomo.

Jhonny!

Danny non mi lascia scendere e io comincio a dimenarmi.
"A cosa devo la tua visita" chiede freddamente.

"Bhe..volevo parlare con la signorina se non ti spiace. " dice lui con voce sfidante.

lui mi lascia scendere ed entra in casa lasciandoci soli.
" Dimmi" divento rossa dalla vergogna e non riesco a fissarlo.
" Volevo invitarti a cena, domani, io e te solamente."
"ok" rispondo velocemente senza pensarci.

"A domani, ora ti lascio prima che lui mi ammazzi. "

mi da un bacio sulla guancia e scappa via.

Realizzo qualche secondo a ciò che è successo.

Ho detto si..ma che mi è preso..ora mi ucciderà. .

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