Giorno 60

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"Caro diario,
Ti posso dire che manca una decina di chilometri per arrivare al motel, ma ormai è notte fonda, e non ce la sentivamo di proseguire, quindi abbiamo deciso di accamparci qui, in una delle tante casette che si trovano ai lati delle strade, in periferia.

Ha due piani, finestre intatte, e muri poco consumati; anche il tetto è messo bene, quindi è davvero perfetta per fermarcisi. Io e Cico siamo qui, al piano di sopra, mentre Cinzia e Giorgio sono in quello di sotto. Abbiamo deciso di fare così per avere un po' di spazio per respirare, e non dover stare costantemente tutti insieme, e Cico ha insistito per dormire con me, anche se non mi sarebbe dispiaciuto rimanere con uno degli altri due. Giorgio... È Giorgio insomma, mentre con Cinzia sarebbe stato bello parlare di roba 'da donne', per così dire. Non che mi dispiaccia stare con Cico, anzi: si è addormentato in pochi minuti, sulle mie gambe. Il letto è uno, matrimoniale, e io mi sono seduta per scrivere, quando lui si è sdraiato. Ti sto letteralmente scrivendo sopra alla sua schiena, affascinante. Per lui ogni tratto è come un massaggio, ogni tanto lo sento fare versi molto simili alle fusa...sarà mica un micio? Sarebbe molto carino, pensandoci. Un bel manto color miele, con degli scaltri occhietti dolci.

Questa giornata è stata un continuo viaggio, con la nostra jeep. Io, Cico e Cinzia ci davamo il cambio ogni due ore, dato che Giorgio non sapeva ancora guidare. Cinzia era stata catapultata in quel mondo molto prima di noi: erano più di 5 anni che in America la situazione era quella, mentre in Eurasia è arrivata, da, appunto, 60 giorni. Quindi, aveva imparato a guidare, grazie al fratello e al dottore, dovendosi abituare a scappare per sopravvivere.

Per la strada Cico mi lanciava occhiatine, mentre Giorgio e Cinzia non la finivano di parlare. Un po' parlai anche io, un po' Cico, ma principalmente loro erano quelli che mantenevano viva la conversazione.
Ascoltandoli, ho scoperto tante cose su Cinzia, principalmente i suoi interessi. Un giorno avrebbe voluto viaggiare, la sua passione sono le lingue. Avrebbe voluto parlare con degli anglofoni madrelingua, e beh... Ci è riuscita. Vive tra gli anglofoni. Pensandoci, è stata una fortuna che parlasse italiano. Parla 3 lingue ad oggi, ma sono sicura che aspira ad altre, anche se a questo punto non servirebbero a molto, dato che sono un po' tutti morti.

Amo il modo in cui si sia aperta con noi, in particolare con Giorgio. Lui la ascolta in modo così attento... Credo che ci tenga, nonostante l'avessimo conosciuta pochissimi giorni fa. Sono certa che da lì nascerà qualcosa, già vedo Giorgio che cerca contatto fisico, tra abbracci e scherzi. Mi sento come una mamma, che guarda il suo piccolo volare via dal nido. E sono orgogliosa, più di una madre. Giorgio sta continuando a vivere, ha trovato quel qualcosa che gli ha dato una bella spinta in su, e lo adoro.

Caro diario, Cico si è appena svegliato, e vuole parlare. Ti scriverò al più presto,

La tua Annie <3"

Per Non Dimenticare- WGFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora