«Dai Namjoon, andiamo, fammi uscire da qui, voglio tornare nella nostra stanza»
«No T/N»
«Dai»
«Dovrai pur qualche volta andare dal dottore»La ragazza abbassò il finestrino nonostante fossero in pieno inverno, Namjoon la lasciò fare, fin quando, troppo infreddolito, lo tirò su nuovamente, la ragazza cominciò a sudare freddo, Namjoon non sapeva che lei fosse claustrofobica, credeva non le andassero a genio i batteri per questo apriva sempre le finestre.
Voleva semplicemente andare in un posto più grande e soprattutto più accogliente di un ospedale, semplicemente, voleva tornare a casa, al caldo a guardare i MMA che avrebbero trasmesso quella sera, oppure leggere ascoltando qualche canzone blues in sottofondo, queste piccole cose, la facevano sentire rinata.
Ogni giorno si sentiva chiusa alle strette, ogni volta volevo andarsene in un posto più grande, era frustante per lei, anche perché la stava facendo uscire pazza, per questo, Namjoon decise di portarla da uno psicologo.
Lui voleva capire cosa non andasse alla sua ragazza, come il primo giorno che l'aveva incontrata, certamente amava anche quel suo carattere, ma voleva sapere da che cosa era dovuto, voleva tornare indietro nel tempo e chiedere lui stesso cosa la turbava, ma s'imbarazzava troppo, quest'anno, quando provò a farle la fatidica domanda, lei lo aveva fulminato con gli occhi, decise di lasciar perdere, ma sentivo inoltre di aver perso tutti i miglioramenti fatti in quell'anno, quella semplicissima risposta lo stava logorando, lentamente, per un momento pensò addirittura di tornare a casa, scacciò subito quest'idea e più convinto di prima, cambiò marcia, mettendo una seconda.
T/N, invece, stava soffrendo molto più di prima, cominciava a sentire il suo respiro mancarle, certamente, non andava in giro a dire di essere claustrofobica, nemmeno la sua stessa famiglia ne era a a conoscenza, credeva fosse sono una palla al piede per chiunque l'avesse scoperto, voleva andarsene, anche se questo avrebbe potuto portarla a dire la verità a Namjoon sulla sua fobia; voleva evadere dalla sua prigione, m sapeva che l'unico modo era quello di parlare con lo psicologo che Namjoon aveva scelto per lei, voleva cambiare il suo mondo.
La ragazza abbassò lo sguardo e lo punto verso il paesaggio fuori dal suo finestrino, doveva mantenere la calma, altrimenti era sicura se ne sarebbe pentita, voleva avere le ali, poter poter volare via da tutti i suoi problemi.
Namjoon sapeva del brutto vizio della ragazza d'ingigantire le cose quando in realtà erano pari a zero, si chiedeva spesso cosa la tua testolina frullasse, siccome creava sempre uno strano scenario, come se qualcosa la stesse bloccando, come se dei ricordi la stessero bloccando, certe volte vedeva il sole nei suoi occhi bellissimi altri invece il terrore, voleva aiutarla a superare questo, ma non capiva.
T/N, secondo il ragazzo, aveva una strana aurea attorno a sé, che la faceva spendere anche nella più buia stanza, era così speciale e così unica che si riteneva fortunato a poterla avere tutta per sé, non si sentiva più solo quando stavano assieme e questo, era molto importante per lui; ed ora era il suo turno di ricambiare il favore aiutandola, ma lei sembrava essersi chiusa in sé stessa, a quanto pare aveva paura di essere giudicata.
«Siamo arrivati»
Annunciò Namjoon togliendo la chiave dalla macchina e, seguito dalla sua ragazza, uscirono per poi recarsi all'interno dell'ospedale, presero il biglietto ed andarono dal Dottor Choi.
«T/N T/C?»
Domandò la segreteria dell'uomo e lei andò, Namjoon la rassicurò, anzi, le promise che dopo sarebbero andati nel suo ristorante preferito; fortunatamente la visita era andata bene.
Namjoon notò una luce diversa negli occhi della ragazza, erano apatici, probabilmente perché stava contendendo tutto nella sua testa prima di scoppiare.
Per la ragazza, quella camera, era troppo piccola, ma fortunatamente, aveva detto subito tutto ciò che stava pensando allo psicologo, lui l'aveva rassicurata dicendole di dire tutto a Namjoon siccome era sicuro che l'avrebbe accettata così com'era.
Una volta arrivati davanti all'auto, lei lo abbracciò, il ragazzo ci mise poco a ricambiare per poi posare le sue labbra su quelle di lei.
«Piccola, che succede?»
«Soffro di claustrofobia, ecco perché apro le finestre o i finestrini»Namjoon sembrò illuminarsi, aveva finalmente ricevuto quella risposta, ecco perché lei preferiva stare da lui, aveva le stanze molto più grandi delle sue.
«Allora facciamo così...vieni a stare da me, siccome ho una casa più grande!»
«Ma Namjoon, ho promesso alla nonna di sposarmi prima di convivere con te»
«Allora sposiamoci»L ragazza sorrise prima di rinviare il ragazzo, entrambi in quel momento erano molto più felici, Namjoon aveva appena aiutato la sua amata ed ora doveva già organizzarsi per il matrimonio, meglio si questo, non poteva andare.
La ragazza pensò un attimo alla sua casa, quella camera era certamente troppo piccola per contenere i suoi sogni, pensò inoltre al suo comodo letto, che avrebbe sicuramente sostituito con quello di Namjoon, dove si sentiva al sicuro, strinse ancora più forte Namjoon a sé.
I giocattoli e peluche che aveva al suo interno, amavano le persone, rendevano grande ed affollata quella stanza, la TV che emetteva strani suoni quando l'antenna non funzionava perfettamente, doveva solo cambiare punto di vista, doveva voltare pagina, era una cosa che solo lei da sola poteva fare, un viaggio solitario, le venne voglia di tornare a casa, avrebbero ordinato da lì e, sicuramente quella consegna di cibo, sarebbe stata piena di ottimismo, tanto da renderla piena.
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𝐁𝐄
أدب الهواة➪ 𝐎𝐧𝐞-𝐬𝐡𝐨𝐭 • [ᶠˡʸ ᵗᵒ ᵐʸ ʳᵒᵒᵐ]✓ [ˡⁱᶠᵉ ᵍᵒᵉˢ ᵒⁿ]✓ [ᵈⁱˢ ᵉᵃˢᵉ]✓ [ᵈʸⁿᵃᵐⁱᵗᵉ]✓ [ˢᵗᵃʸ]✓ [ᵇˡᵘᵉ ᵍʳᵉʸ]✓ [ᵗᵉˡᵉᵖᵃᵗʰʸ]✓ • • • ➪Si consiglia l'ascolto delle canzoni spora ogni capitolo durante la lettura di queste one-shot. ➪ARMATEVI DI FAZZOLETTI ➪⚠︎𝑬' 𝒗...