FIVE

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In me ci sarà sempre un po' di te, in me
Ci sarà sempre un po' di me, in te
Ma noi non siamo soltanto parole di un'altra canzone d'amore

Marracash-niente canzoni d'amore

FABIO

"Ti voglio. Cazzo. Ieri sera.. non so neanche che cazzo sia successo. Perché con lui è sempre così? Perché finisce così, che non capisco mai cosa voglia da me. Ma poi io ma ce la faccio?! Con Alessandro poi.. Cristo non è neanche la prima volta, che fa così che mi cerca, avevamo anche bevuto, però non può sempre essere l'alcol, le canne.. poi quando mi ha mandato il messaggio deve averla anche smaltita. Boh ma che cazzo ne so, non so manco che rispondere, già me so preso un bel palo e mo ci ricasco? Però cazzo quanto lo volevo era assurdo, non so neanche come io sia riuscito a fermarmi.."
Intanto che tutti questi pensieri gli affollavano la mente si avviava verso l'ingresso dell'edificio scolastico. Alla fine ieri sera era tornato a casa veramente tardi però suo padre era troppo euforico per la cena con Simonetta per redarguirlo.
Tra le altre cose, solo dopo una bella camminata di 40 minuti, quando già stava per arrivare a casa si ricordò di Ludovica e di averla lasciata da sola, ma lei lo aveva subito rassicurato che aveva incontrato Chiara in bagno e che si sarebbe fermata con lei, quindi almeno andava a dormire più tranquillo.
Che poi chi ha dormito? Sicuramente non lui, c'aveva due occhiaie sotto gli occhi che se avesse fatto un provino per fare la comparsa a The walking dead lo avrebbero preso a mani basse.
Aveva matematica, e si sedette nel posto di fianco a Damiano, a quanto pare non era l'unico ad aver passato una notte insonne, il ragazzo libanese poggiava la testa sulle braccia incrociate sul banco, dal rumore ripetitivo proveniente dal naso, era abbastanza evidente che fosse perso in un sonno profondo.

Prof:<<Ragazzi oggi interrogo che mi servono i voti prima del consiglio di classe, quelli senza voto si facciano avanti così mi risparmiate l'agonia di chiamarvi uno alla volta>>

Fabio fortunatamente era stato già interrogato ma Damiano tra un'assenza e l'altra era riuscito a scamparsela.

F:<<Damià svegliate, Rossi interroga chi non ha ancora il voto, mi sa che te  tocca annà>>

Il ragazzo si voltò lentamente verso l'amico, con gli occhi aperti a fessura e ancora lucidi dal sonno, scattò in posizione semi dritta e con il braccio attirò l'attenzione del professore.

D:<<Prof non sono preparato non vengo>>

Prof:<<è un due sul registro Younes, lo sa? Va ad aggiungersi alla sua media brillante nelle altre materie, è sicuro di quello che fa?>>

D:<<se non si preoccupi, tanto peggio de così>>

E senza pensarci due volte si mise di nuovo nella posizione in cui aveva trovato riposo poco prima.

BRANDO

Era letteralmente elettrizzato, ovviamente la sera prima aveva dormito poco niente, un po' perché gli altri non trovandolo più al locale lo avevano chiamato 300 volte, un po' perché il suo unico pensiero era Fabio. Si quel ragazzo con un nido in testa al posto dei capelli, con la media del 9 in tutte le materie e quel fare da perfettino che scoccia proprio. Eppure era lì che si faceva le seghe mentali su di lui, per non parlare del fatto che ancora non gli aveva risposto al messaggio. Per Brando non erano semplici parole, quel ti voglio era molto più di 8 lettere combinate, era un ammettere di non essere indifferente, ma al contrario volere di più.
"Porca troia ma perché cazzo non mi risponde, cos'è il suo ragazzo l'ha beccato? Non mi dispiacerebbe per niente, chissà che faccia c'ha poi.. oppure ha semplicemente già deciso che non ne voleva più. Cazzo non dovevo mandarlo, ma che cazzo faccio anche io"
Preso dall'impeto dovuto a quei pensieri, tirò un pugno alla macchinetta del caffè che si era mangiata i suoi soldi.
"Ma che due coglioni, già non ho dormito un cazzo pure questa mo, non c'ho manco altra moneta.. ma te pare che in una scuola per ricchi e figli di papà ancora non ci sta l'acquisto col bancomat.."
Si interruppe nel suo delirio interiore quando vide arrivargli incontro da lontano Fabio e Quarticciolo, uno a fianco all'altro, ridendo e dandosi delle pacche reciproche sui fianchi e la pancia.
"Chissà che cazzo se ridono, magari gli ha detto di me e di come ero disperato ieri sera.. oppure è lui il suo fidanzato.. spero di no che nel caso c'ha proprio dei gusti di merda"
A Brando il cuore stava scoppiando in gola, ogni volta che vedeva Fabio gli saliva una carica adrenalinica come quelle prima delle partite di calcio, dove non sai come andrà a finire ma sei comunque curioso di partecipare e provarci. Ecco, Fedeli gli faceva questo effetto, gli dava quell'incertezza che lo spingeva ad andare avanti e volere sempre di più.
Fabio incrociò il suo sguardo velocemente, ma gli bastò un secondo per capire che tramava qualcosa, e infatti appena li vide girare l'angolo sentì il telefono vibrargli in tasca.

NIENTE CANZONI D'AMORE • brabio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora