EIGHT

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Da cui poi si lanciano e si feriscono
Malattie che è meglio fare da piccolo
Quando siamo lontani penso agli affari
Mi vedo con altre ma sono svaghi
Non farmi drammi

Marracash-niente canzoni d'amore

FABIO

Fabio si era alzato presto quella mattina, quella era una giornata particolare, era l'anniversario della morte di sua mamma. Come tutti gli anni, Fabio si era recato al cimitero, aveva comprato un bel mazzo di fiori dal rivenditore all'ingresso, e aveva sostituito il vaso con i fiori ormai appassiti lasciati lì probabilmente da suo padre. Non ci andava spesso come vorrebbe/dovrebbe, a differenza di suo padre che ogni domenica dopo la messa faceva la sua solita visita. Fabio aveva perso la mamma quando era ancora bimbo, ha pochi ricordi ma vividi, ricordava il sorriso raggiante, il calore dei suoi abbracci e il profumo sulla sua pelle.
Così decise di prendersi un po' di tempo e di "parlare" un po' con lei, tanto per fortuna avevano la prima ora buca e gli rimaneva un po' di tempo.
Le raccontò che erano giorni che viveva in uno stato confusionale, l'ultimo incontro con Brando è finito non male, di più. Il tempo che passava con Ale, altro che convivenza felice una tristezza unica, in più era un costante reminder del fatto che volendo o nolendo gli stavano crescendo i sensi di colpa, oltre che le corna sulla testa del suo fidanzato. E nonostante ciò non sapeva cosa fare, non sapeva che decisione prendere, era bloccato in un limbo. Troncare tutto con Ale e vivere nell'ombra per qualche istante di passione con Brando? O costruire qualcosa di duraturo con Ale, ma sempre piatto?
"Mamma che devo fare, vorrei così tanto che tu fossi qui.. mi manca sentirti dire che andrà tutto bene che supereremo anche questo insieme, mi manchi così tanto.. se ci fossi stata sicuramente avrei trovato prima il coraggio di essere me stesso.. ti prego aiutami a capire"
Era seduto da ormai una mezz'ora e a breve sarebbe dovuto entrare in classe, in passato suo padre gli permetteva di stare a casa se voleva perché capiva la tristezza che poteva provare, ma da qualche anno riusciva a ritagliarsi il tempo per ricordare sua mamma e continuare a fare le cose normalmente.
Quest'anno però era più difficile, suo padre che si mette con la mamma di Ludo, la casa invasa da altre persone.. gli sembrava che tutto stesse cambiando troppo in fretta e non se ne era reso conto fino a questo momento.
Stava piangendo, con fatica e gli occhi gonfi mise in moto il motorino verso l'istituto, cercando di far asciugare le lacrime con il vento fresco che gli accarezzava la faccia.

BRANDO

Mancavano cinque minuti al suono della campanella che indicava l'inizio della seconda ora. Gli altri non erano ancora arrivati e Brando era appoggiato alla sua mini aspirando gli ultimi tiri della sua sigaretta.
Stava spegnendo la cicca sull'asfalto del parcheggio quando vide Fabio che scendeva dal motorino, era di spalle, ma poteva comunque riconoscere quel culo fra mille. Quando si girò per riporre il casco nel porta oggetti notò che era rosso in faccia, probabilmente dal freddo, ma sentì che c'era qualcosa di strano così si incamminò verso di lui anche solo per vedere meglio.
"Chissà che cazzo ha fatto.. sicuro ha litigato con il fidanzatino.."

Quando si avvicinò di più i suoi sospetti furono confermati. Fabio aveva gli occhi rossi e lucidi, era ovvio che avesse pianto, ma Brando voleva sapere perché, era più forte di lui, Fabio gli faceva questo effetto, attirava la sua attenzione come una calamita.

B:<<Cos'è quella faccia Fedeli? Non dirmi che hai litigato con il fidanzatino?>>

Non lo avesse mai detto, Fabio che fino a quel momento aveva lo sguardo perso nel vuoto, lo fissò con gli occhi pieni di rabbia e gli disse:

NIENTE CANZONI D'AMORE • brabio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora