Capitolo 1.

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Capitolo 1.

Rabbrividisco mentre prendo la sciarpa di lana dalla borsa e me l’avvolgo accuratamente intorno al collo, formando una barriera tra la mia gola e il freddo.

Nonostante sia solamente inizio ottobre l'aria londinese e' così fredda da farmi ricoprire la pelle di brividi anche se indosso il mio capottino autunnale.

Affretto il passo, togliendomi una ciocca di capelli dal viso e cerco lo Starbucks più vicino alla fermata della metro Covent Garden.

Sotterro le mani nelle tasche del cappotto giocando distrattamente con un filo scucito mentre osservo Londra che si sveglia;

Nonostante sia una ragazza terribilmente pigra, ci sono dei giorni in cui amo svegliarmi presto solo per andare a prendere la colazione per me e per la mia coinquilina e fare una passeggiata all'aria aperta.

Ho sempre adorato camminare per le grandi città la mattina presto e guardare le persone che si affrettano a prendere la metro o gli autobus alle sei del mattino per andare a lavorare.

E' una di quelle cose che io e mia mamma facevamo sempre; ogni sabato mattina mentre papà, mia sorella Zoey e il mio fratellino Tom dormivano, noi ci svegliavamo sempre per andare in qualche bar di Milano a prendere cappuccino e brioches al resto della famiglia.

Mi manca davvero tanto Milano. Forse anche troppo per una città che ormai non ha più niente da offrirmi.

A volte, quando la lontananza si fa sentire più del dovuto vado su google maps solo per vedere casa mia sul satellite, e ogni volta poi mi ritrovo in una sorta di depressione dalla quale solo la mia pazza amica, nonchè coinquilina ,Isabelle, riesce a farmi uscire.

Distratta dai miei pensieri vado a sbattere contro un signore in giacca e cravatta che mi fulmina letteralmente con lo sguardo.

"Scusi" sussurro. L'uomo sbuffa sonoramente senza neanche rispondermi riprendendo a camminare.

Scrollo le spalle seguendo l'esempio dell'uomo. Sfortunatamente le zone vicino al centro e alle metro sono sempre le più affollate, specialmente nell'ora di punta.

Anche se odio profondamente la gente che di prima mattina ti spintona da una parte all'altra non posso fare a meno di amare tutto questo caos.

In un certo senso mi tranquillizza sapere che nonostante tutte le disgrazie che ti possono capitare, il mondo continua a non fermarsi.

Le persone non si fermano.

Sono sempre in movimento sempre pronte ad andare avanti. Perchè la verità è che nessuno ti aspetta e che in questo mondo ce la devi fare conto solo sulle tue forze. Devi raccogliere i cocci e raccimolare tutto il coraggio che hai per andare avanti cercare di vivere la tua vita il più serenamente possibile.

Almeno questo è quello che ho fatto io.

Scuoto la testa quando vedo l'insegna del bar dall'altra parte della strada e quando nessuna macchina passa attraverso facendo una piccola corsetta.

Entro nel bar cercando di scacciare il mio momento di profonda filosofia e mi stampo il mio miglior sorriso in faccia mentre saluto la ragazza che sta dietro il bancone. Ordino un cappuccino con latte di soia per me e un frappuccino con caramello per Isabelle e dei muffin al cioccolato per entrambe.

Mi chiedo seriamente come diavolo faccia a buttare giù un frappucino alle sette del mattino ma preferisco lasciar perdere.

Isabelle è un caso quasi perso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 01, 2015 ⏰

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