Capitolo 1- Nuove conoscenze

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SELENE:

Sono distesa sul mio letto con il mio cane, sto fissando il soffitto e penso a come sono riuscita ad arrivare fin qui.
Il sogno di una povera bambina di cinque anni che ero si è finalmente realizzato, sono una modella professionista, vesto per i brand più famosi che esistano; la mia carriera è iniziata sei mesi fa quando mi ero appena trasferita in un piccolo paesino vicino a New York, la mia infanzia è sempre stata molto difficile, sono cresciuta con mia zia fino all'età di diciott'anni.

Mio padre era un alcolizzato, abusava di mia madre quasi ogni giorno e cercava scuse pur di violentarla; mi rinchiudevo sempre in cameretta piangendo e pregando che tutto andasse per il meglio, ma non fu così; mia madre morì quando avevo 10 anni, i medici dissero che sia stato il cancro la causa della sua morte, ma io credo che fosse stato mio padre.
Non andavano mai d'accordo e per questo la maggior parte del tempo mia madre mi portava a casa di mia zia per non ascoltare o vedere quando litigavano, sarebbero state delle scene troppo forti per una bambina.

Ora sorrido, o per lo meno ci provo, ormai ho lasciato il passato alle spalle ma alcune volte ci ripenso e mi fa male, mia madre sarebbe stata fiera di me. In molti mi dicono che assomiglio a lei da giovane, solare e sorridente sempre. Sto provando ad aprirmi di più con le persone, non posso rimanere a pensare per il resto della mia vita che tutti assomiglino a mio padre; mi sono fidanzata solamente una volta ma purtroppo ho perso il mio ragazzo in un incidente d'auto, anche lui aveva cominciato a bere e quella sera avevamo litigato, lui si arrabbiò e prese la macchina per tornare a casa.
Guardo l'orologio e sono le 10:30 del mattino e devo ancora preparare le valigie per andare in città, poserò per un famoso brand di New York; mi preparo di corsa che tra un'ora devo essere in Hotel, metto le scarpe e lascio il mio cane nelle mani di Ana, la mia migliore amica, anche lei è passata nella mia stessa situazione e mi fido.

Li saluto, prendo tutto ciò che mi serve e scendo giù dalle scale del palazzo per prendere il taxi, è una giornata abbastanza nuvolosa oggi proprio come il mio umore. Sono agitata e molto preoccupata per come potrebbe andare lo shooting; sento delle gocce che mi picchiettano in testa, sta cominciando a piovere e non ho l'ombrello, mi guardo intorno in cerca di riparo e all'improvviso appare un ragazzo con un enorme ombrello per darmi riparo, lo guardo e gli sorrido. Sento un calore che mi invade il viso diventando rossa.

<<Come mai una ragazza così bella come te dovrebbe stare sotto la pioggia?>>

Mi dice ridendo, non riesco bene a vedere il suo volto, ha il cappello e la sciarpa che copre il suo viso per metà, ha degli occhi di un verde smeraldo intenso, le sue ciglia lunghe formano un contorno perfetto della forma dei suoi occhi.
Sono completamente persa nel suo sguardo penetrante, tutto ciò che mi circondava stava scomparendo...

<<Hey ci sei ancora?>>
<<Oh si scusami, sto provando a prendere un taxi per andare in città ma a quanto pare non si fermano...>>
<<Come ti chiami?>>
<<Selene, Selene Napier>>
<<Beh.. sei stata molto fortunata Selene, hai appena trovato un passaggio, ti posso accompagnare io alla tua destinazione>>

Mi si sono illuminati gli occhi, la mia giornata è migliorata ora, lo ringrazio e mi viene d'istinto di abbracciarlo: il suo petto emanava un calore di benessere, avevo la sensazione di sentirmi a casa con lui.
Andiamo verso il parcheggio per salire in macchina, durante il viaggio si crea un po' di imbarazzo, lui si toglie la sciarpa e riesco finalmente a vedere il suo volto.
Ha dei lineamenti degni da modello, le sue labbra carnose e rosse per il troppo freddo, i suoi bellissimi ricci neri bagnati gli spuntavano fuori dal cappello ricadendo sul viso; si gira verso di me e mi sorride, il suo sorriso brillante mi scioglie il cuore.
Una canzoncina stava provenendo dalla radio, la conosco a memoria, le canzoni di Louis Armstrong sono tra le mie preferite, comincio a canticchiarla sotto voce e lui mi guarda.

<<Ti piacciono le canzoni di Louis Armstrong?>>
<<Scherzi vero?! Sono le mie preferite, mia mamma me le faceva sempre sentire quando ero piccola, le adoravo!>>
<<Hai ottimi gusti musicali! Abbiamo una cosa in comune ora, canta per me, voglio sentire la tua voce>>
<<Sono stonata, non ce la farei mai!>>
<<Canterò con te allora!>>
<<Va bene va bene>>

Cominciamo a cantare insieme "What a wonderful world", tra risate e chiacchiere all'improvviso lui si ferma davanti ad un hotel, lo stesso hotel in cui stavo alloggiando io, peccato che io non gli abbia ancora detto dove abitassi.

<<Come facevi a sapere che alloggio in questo hotel?>>
<<In realtà non lo sapevo, volevo accostare qui per prendere una cosa prima di accompagnarti in città>>
<<A quanto pare alloggiamo nello stesso Hotel>>
<<Ti ringrazio ancora, mi sono davvero divertita insieme a te, ma non mi hai detto il tuo nome>>
<<Mi chiamo Tyler, spero di poter avere la possibilità di un altro meraviglioso incontro insieme a te Selene>>

Scendo dalla macchina per andare nella mia stanza e vestirmi per andare in città e iniziare il mio nuovo lavoro, in 5 minuti mi vesto e lascio tutte le valigie sul letto, quando sarei ritornata da lavoro mi sarei sistemata con tranquillità.
Esco dall'hotel e prendo un taxi per andare in città; appena arrivata, mi vestono e inizio rapidamente lo shooting fotografico per Vogue, non ho mai desiderato nulla così tanto come questo lavoro, da quando avevo cinque anni.
Sto indossando i vestiti più costosi e pregiati che possano mai esistere! Sono troppo fiera di me stessa.
Prima di andare via voglio rivedere alcuni scatti per la copertina di moda, visto che apparirò su tutte le riviste della città!
Finito lo shooting vado a cambiarmi, saluto tutti e corro subito a casa per farmi una doccia e prepararmi per questa sera.
Arrivata in Hotel, apro la porta della mia stanza e poso la borsa sulla sedia, sono le 7:30 del pomeriggio, non ho molto tempo quindi dovrò affrettarmi nel prepararmi. Entro in doccia, apro l'acqua, ma dal rubinetto scende poca e anche fredda, non so come fare, quindi decido di chiedere al direttore dell'hotel di darmi una mano, provo a chiamarlo ma non risponde.

Ho un'idea, di corsa metto l'accappatoio ed esco dalla mia stanza, nel mentre mi ero accorta di non avere le ciabatte e ritorno indietro di corsa, come se non mancasse un'altra disgrazia, ho lasciato le chiavi sul tavolino e sono bloccata fuori dalla porta.
Mi incammino con passo veloce verso l'ascensore per arrivare prima; vedo un uomo dietro il bancone della reception, vado verso di lui per chiedergli un aiuto.

<<Mi scusi! Mi scusi signore, mi servirebbe una mano, mentre uscivo dalla stanza, per sbaglio ho lasciato le chiavi sul tavolino e ora sono rimasta fuori, mi può aiutare per favore!? Tra meno di un'ora devo andare ad una serata molto importante...>>

Non riesco più a ragionare, sono molto tesa, potrei fare tardi per stasera o peggio, non riuscirei ad essere presente, questa serata è molto importante per me, ne comporterà la mia carriera.

<<Signorina Napier... Per favore non si agiti, abbiamo sempre una chiave di riserva qui!, Il nostro caro portiere la accompagnerà verso la vostra stanza!>>

Che sollievo, lo guardo come se fosse il mio angelo custode, mi porge le chiavi sul bancone e lo ringrazio.
Finalmente dopo venti minuti che ero rimasta fuori, il portiere mi apre la porta, lo saluto ringraziandolo ancora, chiudo la porta e mi preparo tranquillamente o forse non dovrei, mancano quindici minuti e la limousine dovrebbe arrivare.
Mi reco rapidamente verso l'armadio, prendo il lungo vestito rosso e nero già stirato dalla sera prima, metto dei bellissimi tacchi alti undici centimetri, anche se faccio la modella non riuscirò mai ad abituarmici, però almeno mi aiuterà a fare buona impressione sui più importanti stilisti di New York.

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