10. Fidati pt.2

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La notte calò su Seoul e di Daehyun non si vedeva nemmeno l'ombra

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La notte calò su Seoul e di Daehyun non si vedeva nemmeno l'ombra. Mentre suo fratello avvertiva Seojun della sua scomparsa, lui mangiava indisturbato in un ristorante.

"Ahh... Che stress"
Si era fatto una gran scorpacciata di carne, kimchi e altri piatti.
Gli era venuta la fame nervosa dopo aver fronteggiato Seojun e più ci pensava, più mangiava. Si ingozzava per far fronte ai sensi di colpa, tipici degli omega che contestano l'autorità degli alpha.
"Stupido Seojun... Si comporta come se fosse tanto superiore gne gne-" Gli andò di traverso del cibo ed tossì.

Arrivò ad un punto di sazietà totale. Non riusciva a mandare giù neanche un chicco di riso.
Così decise finalmente di alzarsi e pagare il conto; abbastanza alto per una persona sola, ma se lo meritava quella sera.
Uscito dal ristorante, si accorse che stava piovendo. Rimase sotto la tettoia dell'edificio per prendere un po' d'aria e liberarsi del puzzo di carne grigliata.
Sebbene piovesse, la città rimaneva affollata di ombrelli colorati. Ogni ombrello che passava, camminava in fretta per giungere a destinazione il prima possibile e non bagnarsi.

Nel vedere tutto quel viavai incessante, Daehyun si ricordò che qualcuno che lo stava aspettando a casa.
Non aveva niente con cui coprirsi la testa, così entrò direttamente tra le file di persone tenendo il capo basso, per non bagnare il viso.
Era diretto verso la fermata del bus, molto lontana rispetto a dove si trovava. Ma non gli andava di chiamare il fratello. Lo aveva costretto a spegnere il telefono per via di tutte le chiamate e messaggi.

Diverse macchine iniziarono a passargli accanto non appena uscì dal fitto della città. Una macchina in particolare, nera pece, gli passò a fianco, ma pochi metri dopo averlo sorpassato, fece retromarcia e gli si accostò. Si immaginava già le porcherie che gli avrebbero detto, ma con sua sorpresa nella macchina c'era Seonghui.

L'alpha sedeva sul sedile posteriore di destra, alla guida c'era il suo autista personale.
Guardava l'omega con un sopracciglio alzato e gli fece segno di salire.
Daehyun esitò. Era bagnato fradicio e in più non voleva stare così vicino a Seonghui, ma quest'ultimo si era già spostato sul sedile sinistro e aveva aperto la portiera.
Dopo essere salito salutò l'autista e si fece piccolo piccolo sul sedile per cercare di scaldarsi.
Seonghui teneva un gomito appoggiato sulla portiera e sosteneva la testa con la mano sinistra. Guardava l'omega tremare dal freddo.
"Seojun ha detto che eri 'scomparso'. Ma non credevo di essere così fortunato da trovarti"
Daehyun aggrottò le sopracciglia.
"Scomparso? Stavo facendo una passeggiata"
"Sotto la pioggia?"
I due si guardarono per qualche secondo.
"...Si"
Un altro silenzio imbarazzante.
Seonghui sospirò lievemente e si mise a guardare fuori dal finestrino.
"Ottimo..." Pensò Daehyun.

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Dopo qualche minuto, arrivarono alla villa di Seonghui.
Già dall'auto, Daehyun aveva capito che non lo stavano portando a casa. La cosa lo preoccupò un po', ma gli bastava non vedere Seojun.

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