Siamo fatti di sabbia{Prologo}

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"La vita è questa,Niente è facile, nulla impossibile."
Sono chiusa da ore, nella mia stanza. Con la voglia di distruggere tutto. Perché deve andare tutto così, perché mi devo ritrovare, a piangere per ore, soltanto perché mi sento sola con 7 miliardi di persone nel mondo. Perché nella vita si hanno il novanta per cento di delusioni, è la felicità per qualche ora, minuto...trasformate in momenti, ricordi, foto è memorie. Mi ritrovo in una piccola cittadina,ma nello stesso tempo mi trovo fuori. Come un palloncino in mezzo al mare. L'unica cosa che mi liberava era Ballare fino a quel momento.

LUNEDI, 23 SETTEMBRE.

Come al solito sveglia alle 7, doccia, una colazione al volo, e uscire da casa per andare a scuola. Ipad, cuffie ad alto volume, ritmate dal mio passo, guardo intorno, le macchine che passano, i colori del cielo, oggi limpido di un azzurro scuro, quei cieli rari da vedere. Mentre arrivo a scuola sento qualcuno che mi tocca la spalla in continuazione. Mi frenai. Chi era?. Togliendomi le guffie intanto.

《Giorno Scemotta》 Mi disse con un ampio sorriso.

《Hei,Esme.》Era Esmeralda, una mia carissima amica, odia il suo nome per intero. Sempre la solita,non sapevo come faceva ad aver sempre quel bellissimo sorriso, dopo tutto quello che aveva passato. Un' infanzia che le aveva tolto qualcosa di davvero importante.

《Non ho voglia di andare a scuola, ti prego bruciamo! 》facendo gli occhi grandi, verdi smaraldo, da occhi da cucciola, che riusciva a far sogiocare tutti.

《Smettila di fare la scema. Non abbiamo nemmeno iniziato.》Risi. Proseguando il traggito.

《La Solita. Ti prego, ho bisogno. È sai il perché》Sospira.

Ebbene lo sapevo, ma non potevo saltare la scuola, ma nemmeno lasciar si che lei diventasse triste. Perché vederla triste faceva male, troppo. 《Vabbene.》 Sorrisi.

《Grazie.Grazie》Mi strinse è mi trascinò in un altra via.

《Dove mi porti?Esme!》urlai.

《Shh. In un posto.》Mi trascinò, tenendomi la mano stretta.

Dove mi stava portando . Perché andava di fretta.

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