Fogli bianchi

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È il terzo foglio che cestino, non so più cosa fare e la testa si fa pesante,
questo lavoro si sta rivelando più difficile di quanto pensassi.
I giorni sono passanti
lentamente, tra un incubo e l'altro è arrivata Pasqua e anche il lavoro da consegnare al Signor King, dannato lavoro, nessun professore prima d'ora ci aveva chiesto di scrivere un tema su cosa sia secondo noi la morte. Non ha dato alcun tipo di indicazione  o suggerimento. Morte. Punto.
La penna va, viaggia, percorre metri e metri di foglio riempiendolo di scarabocchi neri, scarabocchi che contengono paure, incertezze, dubbi...
Non so se sono soddisfatta, mi sembra quasi di averci vomitato sul foglio, ma a volte nascono così le cose migliori, di getto, senza pensarci troppo, forse dovrei lasciarmi andare un po' di più a questi flussi di coscienza, magari riuscirei a dare delle risposte alle mie domande. Guardo l'orologio ed è già ora di cena, ho passato quattro lunghe ore a scrivere di qualcosa che non conosco e quando  conoscerò non avrò modo di imprimerlo su carta. Che amarezza.
Scendo al piano di sotto trascinata dal buon odore della cena già pronta, ma arrivata al tavolo noto una strana smorfia sui visi dei miei genitori, ma appena mi vedono abbozzano un sorriso, avranno discusso come tutte le coppie.
La cena trascorre quasi tutta in silenzio a parte il suono dei cibi masticati che mi dà altamente sui nervi, ma non è il caso di fare scenate, non ne ho forza o voglia, per me la giornata può benissimo concludersi così.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 01, 2022 ⏰

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