5. Una giornata da ricordare.

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Grazie all'aiuto della madre era riuscito a tornare prima su Midgard e passare del tempo ancora con Tony, ma soprattutto grazie alla revoca della punizione, durata notevolmente poco rispetto al solito, ed anche lì Loki intravedeva lo zampino di sua madre: non c'erano più ostacoli tra lui e il suo "incubo".

Seduto su una panchina vicino al molo, mentre aspettava Anthony, cercava di leggere, ma più ci provava più si ritrovava a dover ricominciare il paragrafo dall'inizio. Le mani gli sudavano in una maniera mai capitata e il cuore gli batteva forte nel petto. Loki non riusciva a capire cosa gli stesse succedendo.

Non era certo la sua prima uscita con Stark, anche se era la prima da solo con lui. Da quando si erano incontrati al falò erano rimasti sempre in gruppo ed ora per la prima volta sarebbero stati solo loro due in giro per il paese.

Il tutto era nato quando lui aveva rifiutato di fare un giro in barca con gli altri, inventando la scusa di dover andare a prendere un volume importante in libreria e sottolineando quanto fosse noioso girare sull'acqua su un oggetto così poco stabile come uno yacht. C'era da dire che non aveva totalmente mentito; lui preferiva stare sotto la superficie dell'oceano e non sopra, ma ciò aveva solo aumentato il sospetto del gruppo che lui non sapesse nuotare, visto che non si avvicinava mai in nessun modo all'acqua. Anthony in quel momento si era offerto di accompagnarlo e non trovando nulla di male in ciò lui aveva accettato, ma ora che lo stava aspettando si sentiva stranamente agitato.

Quello che non sapeva Loki era che anche Tony era nervoso all'idea di stare da solo con lui, sebbene al contrario di lui sapesse benissimo il perché.

Da quando lo aveva visto la prima volta, Tony non riusciva a togliersi dalla testa quei due occhi che sembravano pietre preziose. Amava il suono della sua voce e ne rimaneva rapito ogniqualvolta il corvino apriva bocca, anche solo per insultare il fratello.

Anthony era deciso a fare colpo, quel giorno; aveva persino indossato una camicia presa in "prestito" da Steve per riuscirci. Avrebbe smosso mari e monti per conquistarlo.

Una volta salutato il gruppo di amici al molo, compreso Thor che si era autoinvitato alla gita, il moro raggiunse Loki, che si trovava ancora seduto a leggere il suo libro.

Tony si fermò a osservarlo un attimo prima di interrompere quella visione.

I capelli lunghi cadevano sulle spalle con solo una leggera treccia a impedire che gli andassero davanti agli occhi. La cinghia di una borsa a tracolla, che aveva sempre con sé anche se ormai logora, scorreva sopra il maglione a collo alto, nero, dello stesso colore dei pantaloni. Ma furono soprattutto le mani sottili che sfioravano con delicatezza il prezioso volume e lo sguardo intenso che veniva rapito da ogni lettera, a catturare la sua attenzione.

Tony sarebbe stato a guardarlo per ore.

Fu Loki che quando alzò lo sguardo dal libro vide l'altro fissarlo e si apprestò subito a chiuderlo per poi riporre con cura il volume nella borsa. Con la sua eleganza innata lo raggiunse.

«Libreria?»

Tony si limitò ad annuire sopprimendo il desiderio di prenderlo per mano, limitandosi a camminare al suo fianco.

Tra loro si era creata un'atmosfera tesa e imbarazzante, per cui nessuno dei due riusciva a dire qualcosa; solo arrivati alla libreria, Loki si sciolse passando da uno scaffale all'altro e chiedendo dei libri sconosciuti al negoziante. Era tornato se stesso e ciò fece sorridere Tony.

Lui rimase fermo in una angolo a osservare ammaliato la figura del compagno che sembrava risplendere ai suoi occhi.

Lui rimase fermo in una angolo a osservare ammaliato la figura del compagno che sembrava risplendere ai suoi occhi

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