1. IL SOLDATO

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12 Settembre 2045, Stati Uniti

L'eco creato dall'appoggiarsi delle sue scarpe su quel pavimento tanto lucido da sembrare vetro-d'altronde tutto il resto, dalla parete esterna alla scrivania all'ingresso, lo era davvero-distoglieva la sua attenzione dalle diritte che Bradley cercava di impartirgli da almeno mezz'ora.

Camminavano fianco a fianco e sembravano la stessa persona: il che era bizzarro, vista la palese differenza di tratti e di età dei due.

Eppure qualcosa-nella rigidità delle spalle larghe, nell'espressione in realtà quasi inesistente del volto e nella durezza dello sguardo deciso-li accomunava tanto da far sorgere nelle persone intorno a loro lo stesso dubbio: "sarà suo figlio?"

"Signore, sono già arrivati tutti. L'aspettano nella Sala Grande"

"Grazie, Jay. Puoi andare, ci penso io" rispose senza smettere di camminare.

Alla fine del corridoio, un ascensore portò i due uomini all'ultimo piano e la tessera che il più anziano portava al collo gli permise di aprire una delle cinque porte presenti.

Zayd si ritrovò sei occhi puntati addosso. E lui li puntò dietro le loro teste, dove la parete, anche essa in vetro, permetteva una buona vista della città.

"Scusate il ritardo. Voglio presentarvvi Zayd. È colui che-"

"Sappiamo chi è" uno dei tre presenti incrociò le braccia al petto.

Stava provando a guardarlo dall'alto, ma era molto più basso di Zayd e a lui la cosa divertiva parecchio, pur non dandolo a vedere: anche perché quello se ne accorse da solo e allora smise di farlo.

"Mi fa piacere, Luke. Spero non ti dispiaccia se lo spiego comunque agli altri, solo per evitare confusioni: Zayd ha grosse competenze per quanto riguarda la questione, percui ci aiuterà. Dirò da subito che non vi ho convocato per avere un parere: lui da oggi lavorerà qui, qualunque sia la vostra opinione al riguardo. Domande?"

"Nessuna. Piacere di conoscerti Zayd. Io sono Nolan, mi occupo del Blocco T: dei computer e quella roba lì. Dopo ti mostro tutto" gli tese una mano con un sorriso. La cosa lo mise più a disagio dei goffi tentativi di Luke di attirare l'attenzione.

"Marise, del Supporto. Benvenuto alla S.A.D!"

"No, Bradley, non sono d'accordo. Stai facendo un errore, in nessun modo lui potrà esserci d'aiuto. Non mi da garanzie."

"Te la do io la garanzia" lo zittì. "Nonostante lavoriate qui da anni, nessuno di voi conoscerà mai la situazione lì giù quanto lui. E non voglio sentire lamentele."

"Certo" sbuffò.

"Molto bene. Non perdiamo tempo. Nolan, ci mostraresti il video?"

"Sì, se ne stanno occupando Myron e Lin Chang al piano di sotto. Seguitemi."

La falcata di Nolan era diversa dalla sua: era sicura ma anche sciolta, fluida.

Li portò a due piani più in basso e aprì una porta con una tessera simile all'altra; invece la stanza nella quale entrarono era totalmente diversa dalla Sala Grande. Era più stretta e c'erano solo delle finestre al posto della gigantesca parete in vetro, poiché ogni altro spazio vuoto, ogni angolo utilizzabile, era occupata da computer, monitor, aggeggi strani.

Un ragazzo dai capelli rossi e una ragazza dai tratti orientali si alzarono dalle loro postazioni e salutarono gli altri con una stretta di mano; Nolan fece qualcosa con una tastiera, dopodiché sul monitor centrale apparve una sagoma mascherata.

Child Soldier-Il Bambino SoldatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora