La fredda aria di Febbraio gli sferza il viso mentre cerca di rifugiarsi ancora di più nella sciarpa che odora di Filippo visto che lui non aveva sciarpe adeguate per "l'occasione", come l'aveva definita il suo coinquilino.
Mentre entrava in ascensore, dopo aver passato la notte da Marti, aveva notato un ragazzone ben piazzato scendere le scale del palazzo con un'aria baldanzosa, Elia non sapeva perchè ma aveva avuto la sensazione che quel tipo uscisse proprio da casa sua, quando si era avvicinato alla porta e le note di una canzone dance anni '90 erano arrivate alle sue orecchie ne aveva avuto la conferma.
Aveva aperto la porta praticamente già sbellicandosi e aveve trovato un Filippo Sava trionfante dopo una notte di scopate, a quanto pare molto soddisfacente, cantare e dimenarsi come un dannato in mezzo al salotto.
"Tu vivi nell'aria- Eli! Eli vieni vieni dobbiamo ballare"
"Ma Filì ma te pare ma te stai fuori"
Neanche il tempo di dirlo che Elia era stato strascinato per un braccio e l'allegria di Filippo lo aveva contagiato, avevano ballato e cantato per tipo due ore quando erano crollati sul divano paonazzi in volto e completamente sudati, non riuscivano a smettere di ridere e, come se non bastasse, il più grande aveva cominciato a fargli il solletico nei fianchi che lui soffriva terribilmente.
In quei pochi mesi di convivenza aveva già imparato a riconoscere tutti gli stati d'animo di Filippo da un solo sguardo, di solito era un ragazzo allegro ma anche lui aveva delle giornate no, dei momenti down, quando la mancanza di Ele era opprimente e Elia non poteva fare nulla per sostituire la sorellina adorata, si limitava a stargli vicino e Filippo lo guardava sempre con un mezzo sorriso, Elia sapeva essere un bravissimo amico perchè i suoi amici, a loro volta, erano fantastici.
Quando Filippo era felice, invece, con lui non si poteva far altro che ridere e scherzare, era come un uragano in pelliccia che arrivava e ti svolta la giornata, con le sue canzone vecchie come il cucco e quel piercing sul labbro non poteva far altro che portare il buonumore e farti quasi piangere dal ridere con le sue battute pungenti e mai scontate.
Erano ancora stesi sul divano presi da un attacco di ridarella quando il telefono di Elia era squillato, sapeva perfettamente chi fosse, la persona con la quale messaggiava da tutta l'estate.
"Ciao Eli, i miei non ci sono, ti va di passare per una cioccolata?"
Filippo deve aver notato il cambiamento di colorito perchè da paonazzo era diventato cadaverico per poi tornare sul rosso fuoco, si era subito sporto a sbirciare perchè non riusciva a stare quattro secondi senza farsi gli affari degli altri.
"Oh ma finalmente!"
Aveva commentato sornione mentre Elia stava avendo un infarto.
"Ma che finalmente? Fi io non so che fare, che le dico?"
"Ma secondo te che le devi dire?"
Elia non sapeva se si sentiva pronto al cento per cento per andare a casa di Emma e stare loro due da soli, cioè erano già stati soli al parchetto dell'Eur ma in casa avrebbe significato più intimità...in realtà Elia neanche capiva perchè avesse tutta questa ansia, si sentiva un ragazzino, lui di esperienza ne aveva da vendere, tanta che quei tre coglioni dei suoi migliori amici se la potevano proprio sognare ma in questa situazione si sentiva come una morsa allo stomaco, con Emma voleva fare sul serio, voleva impegnarsi, voleva andare piano e ora lei lo stava invitando a trascorrere un pomeriggio insieme dove avrebbero potuto parlarsi, abbracciarsi, baciarsi... al solo pensiero di un bacio con Emma un brivido gli aveva percorso tutta la schiena, ora aveva la certezza di essere diventato completamente rincoglionito.
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Zì
FanfictionMarti, Eli, Gio, Luchino. Quattro ragazzi diversi, ognuno con le proprie preoccupazioni, la propria persona da amare, la propria vita, uniti indissolubilmente dall'amicizia...e un po' di fumo.