È il febbraio del 1909, a Milano viene annunciata la nascita del futurismo. Jasques, decise di affiancarsi ad esso. Non si prendeva troppo sul serio, rideva di sè stesso, non si deiniva un intellettuale nè un artista, solo un creatore.
Decise di andare in trincea, a combattere la guerra: la sola igiene del mondo. Per la sua determinazione, venne premiato con una medaglia d"argento, assieme ad un alto ragazzo, che segnò per sempre la sua vita. Sarà il suo amico, il suo nemico, il suo rivale... "Non mi affeziono per sempre alle persone. Agli amici chiedo reciprocità. Se l'altro non è all'altezza è finita. Ritengo superfluo perdonare. Preferisco dimenticare." Sèraphin non era bravo a fare niente, non era un artista, non era un filosofo... Era bello magro, piccolo, magnetico, aveva i baffetti, lo smoking, e quell'aria strafottente. Gli piacevano gli uomini, gli piacevano le donne. Gli piaceva tutto, e a loro piaceva. Era un magnete, era una droga;
Un personaggio mefisto felico, che già al liceo, rischiava di venire espulso, per aver sedotto un suo insegnante. Un personaggio strano, un mantenuto, uno di quelli che non si capisce come potevano fare una vita cosi sempre nel lusso, senza avere niente. Si innamorarono. Stanno insieme vent' anni, senza stare mai assieme. Il loro amore è selvaggio, puro, pieno di giochi sadomaso e di armadi chiusi a chiave nella loro stanza da letto. Poi Sèraphin si ammalò di aids. Da tempo non lo vide più nessuno, non vuole che nessuno lo veda, che nessuno osserva quel declino doloroso. Apparte Jaswues e a pochissimi. Quando muore, Jasques, chiese di tenere per sè una parte delle sue ceneri. "Non abbiamo mai dormito assieme. Mi piacciono solo gli escort di alta classe. Non mi piace dormire con le persone che amo veramente, non voglio dormire con loro, perchè il sesso non può durare, mentre l'affetto può durare per sempre. Io credo sia salutate".
"Io mi sento libero, e un rivoluzionario".